La Divina commedia di Dante Alighieri, Volume 4Nella Stamperia de Romanis, 1817 |
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... Lume è lassù , che visibile face Che solo in lui vedere ha la sua pace : 31.107 Signor mio GESU ' CRISTO Dio verace , Tale era io mirando la vivace Contemplando gustò di quella pace . Che'l perder tempo , a chi più sa , più spiace . 33 ...
... Lume è lassù , che visibile face Che solo in lui vedere ha la sua pace : 31.107 Signor mio GESU ' CRISTO Dio verace , Tale era io mirando la vivace Contemplando gustò di quella pace . Che'l perder tempo , a chi più sa , più spiace . 33 ...
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... scaglion levammo i saggi , Sentimmo dietro ed io e gli miei saggi . PAR . " 5.124 Nel propio lume , e che dagli occhi il traggi , Ma non so chi tu se , nè perchè aggi Che si vela a ' mortai con gli altrui raggi 6 R IN A RI.
... scaglion levammo i saggi , Sentimmo dietro ed io e gli miei saggi . PAR . " 5.124 Nel propio lume , e che dagli occhi il traggi , Ma non so chi tu se , nè perchè aggi Che si vela a ' mortai con gli altrui raggi 6 R IN A RI.
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... lume disagio . AGLIA 23. 62 Dinanzi agli occhi , fatte della taglia , Di fuor dorate son , si ch ' egli abbaglia : Che Federigo le mettea di paglia , 24. 53 Con l'animo , che vince ogni battaglia , Più lunga scala convien , che si ...
... lume disagio . AGLIA 23. 62 Dinanzi agli occhi , fatte della taglia , Di fuor dorate son , si ch ' egli abbaglia : Che Federigo le mettea di paglia , 24. 53 Con l'animo , che vince ogni battaglia , Più lunga scala convien , che si ...
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... lume suo poco s'imbianca : ANCE 23. 98 Quant ' i ' veggio dolor , giù per le guance , E l ' un rispose a me : Le cappe rance PURG . 2 . PAR . Fan cosi cigolar le lor bilance . 5 Uscia di Gange fuor con le bilance , Si che le bianche e ...
... lume suo poco s'imbianca : ANCE 23. 98 Quant ' i ' veggio dolor , giù per le guance , E l ' un rispose a me : Le cappe rance PURG . 2 . PAR . Fan cosi cigolar le lor bilance . 5 Uscia di Gange fuor con le bilance , Si che le bianche e ...
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... lume , al cui comando 26. 41 Che dice a Moisè , di se parlando , Sternilmi tu ancora ; incominciando Di qui laggiù , sovra ad ogni alto bando . 29. 8 Si tacque Beatrice , riguardando • Poi cominciò . Io dico non dimando Ove s'appunta ...
... lume , al cui comando 26. 41 Che dice a Moisè , di se parlando , Sternilmi tu ancora ; incominciando Di qui laggiù , sovra ad ogni alto bando . 29. 8 Si tacque Beatrice , riguardando • Poi cominciò . Io dico non dimando Ove s'appunta ...
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Accademici della Crusca Alberico alcun Alighieri altra amor anime antichi Apostolus appresso assai avea beati Beatrice bella Benvenuto da Imola Boccaccio Bosone buon Cacciaguida canto ch'è ch'i chiama ciascun Ciel colla colui Comentatori cominciò convien cotal credo Crusca Dante Alighieri dice dietro dimanda dinanzi disio dissi Divina Commedia dolce donna duca Edizione ejus espositori esso eterno fece figliuolo Fiorentino fummo gente gran gridò Inferno l'altro legge lettera lezione loco Lombardi luce lume luogo maestro mente mondo monte mostra Nidob occhi omai padre Paradiso parea parlar parole passi Perocchè piè Pietro Pietro Diacono poco Poema Poeta Poscia Postill pria puote PURG Purgatorio quæ quei quinci quivi quod raggio ragione rispose santa sanza sovra spirto Tantalo terra terzina testo tosto veder vedere veggio verso vidi Virgilio visione viso vizj volse כג وو
Popular passages
Page 87 - Ti scaldi, s' i' vo' credere a' sembianti, Che soglion esser testimon del cuore, Vegnati voglia di trarreti avanti, Diss' io a lei, verso questa riviera, Tanto ch' io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar, dove e qual era Proserpina nel tempo, che perdette La madre lei, ed ella primavera. Come si volge, con le piante strette A terra ed intra se, donna che balli, E piede innanzi piede a pena mette, Volsesi in su
Page 72 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 78 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch' entrate .' Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 73 - Sol nel mondo uscio. Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso ; Ambo le mani per dolor mi morsi. E quei, pensando ch...
Page 74 - Avesse di veder s' altri era meco; Ma poi che il suspicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov' è, e perchè non è teco? Ed io a lui : Da me stesso non vegno : Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno. Le sue parole e il modo della pena M' avevan di costui già letto il nome : Però fu la risposta cosi piena.
Page 72 - A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri...
Page 89 - Per entro il Cielo scese una facella, « Formata in cerchio a guisa di corona, « E cinsela, e girossi intorno ad Ella.
Page 87 - Ond' era pinta tutta la sua via. Deh, bella Donna, ch' ai raggi d
Page 72 - Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 63 - Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.