La divina commedia: secondo la lezione pubbl. in Roma nel 1791 : inferno, purgatorio, paradisoStamperia M. de Romanis, 1810 |
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... uscì de ' Romani ' l gentil seme . Piangevisi entro l'arte , perchè morta . Deidamia ancor si duol d'Achille ; E del Palladio pena vi si porta : S'ei posson dentro da quelle faville Parlar , diss ' io , maestro , assai ten priego , E ...
... uscì de ' Romani ' l gentil seme . Piangevisi entro l'arte , perchè morta . Deidamia ancor si duol d'Achille ; E del Palladio pena vi si porta : S'ei posson dentro da quelle faville Parlar , diss ' io , maestro , assai ten priego , E ...
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... uscì de ' Romani . Per la quale sortendo Enea fu il propagatore del Romano sangue . Väglia mille . Vaglia quanto ' mai può valere . Si sostegna . Si astenga dal parlare . Foce stretta ov'Ercole . Allo stretto di Gibilterra . Setta ...
... uscì de ' Romani . Per la quale sortendo Enea fu il propagatore del Romano sangue . Väglia mille . Vaglia quanto ' mai può valere . Si sostegna . Si astenga dal parlare . Foce stretta ov'Ercole . Allo stretto di Gibilterra . Setta ...
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... usci ' fuor dell'aura morta , Che m'avea contristati gli occhi e ' l petto . Lo bel pianeta , ch ' , ad amar conforta Faceya tutto rider l'oriente , Velando i pesci , ch'erano in sua scorta . Jo mi volsi man destra , e posi mente * All ...
... usci ' fuor dell'aura morta , Che m'avea contristati gli occhi e ' l petto . Lo bel pianeta , ch ' , ad amar conforta Faceya tutto rider l'oriente , Velando i pesci , ch'erano in sua scorta . Jo mi volsi man destra , e posi mente * All ...
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... usci ' fuora , Ma se donna del ciel ti muove e regge , Come tu di ' ; " non c ' è mestier lusinga ; Bastiti ben , che per lei " mi richegge . Va dunque , e fa , che tu costui ricinga * D'un giunco schietto , e che gli lavi ' l viso , Si ...
... usci ' fuora , Ma se donna del ciel ti muove e regge , Come tu di ' ; " non c ' è mestier lusinga ; Bastiti ben , che per lei " mi richegge . Va dunque , e fa , che tu costui ricinga * D'un giunco schietto , e che gli lavi ' l viso , Si ...
Page 27
... usci ' l sangue , in sul quale io sedea , Fatti mi furo in grembo agli Antendri , La dov'io più sicuro esser credea : Quel da Esti ' l fe far , che m'avea in ira Assai più là , che dritto non volea . Ma s ' io fossi fuggito inver la ...
... usci ' l sangue , in sul quale io sedea , Fatti mi furo in grembo agli Antendri , La dov'io più sicuro esser credea : Quel da Esti ' l fe far , che m'avea in ira Assai più là , che dritto non volea . Ma s ' io fossi fuggito inver la ...
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alcun Allor altra amor anime ARGOMENTO aspetto assai avea Beatrice bella buon canto cerchio ch'a ch'è ch'io ciascun ciel color colpa colui cominciò convien corpo costa credo Cristo Dante dice dietro dimanda dinanzi disse dissi divina dolce donna duca dura eran fare fece figlio fondo forte fosse fuoco gente giro gran grazia grido guarda Indi infino Intendi l'altro L'anima l'un lascia leva luce lume Luna lunga luogo maestro maggior mano Maria mente mezzo mondo monte morte mosse natura nome nulla nuovo occhi padre pare parlar parole passi Pensa piedi poco Poeta porta Poscia prego pria punto quei Quivi raggio ragion rispose salire santo segno segue senti sovra spiriti stella terra testa tornar tosto tratto trova usci veder vedi veggio venir vero verso vidi Virgilio virtù viso vista viva voglia volere volse volto vuol
Popular passages
Page 27 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 169 - Se quanto infino a qui di lei si dice Fosse conchiuso tutto in una loda, Poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo. Chè, come sole il viso che più trema, Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da sé medesma scema. Dal primo giorno ch...
Page 175 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 27 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 1 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual...
Page 52 - Di quella costa , là dov' ella frange Più sua rattezza, nacque al mondo un sole Come fa questo tal volta di Gange. Però chi d' esso loco fa parole Non dica Ascesi, che direbbe corto'', Ma oriente se proprio dir vuole.
Page 13 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch' entrate .' Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 57 - Ond' era sire, quando fu distrutta La rabbia fiorentina, che superba Fu a quel tempo, sì com
Page 2 - Là ove terminava quella valle Che m'avea di paura il cor compunto. Guardai in alto e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m'era durata La notte ch'io passai con tanta pièta.
Page 166 - Sì che le pecorelle che non sanno , Tornan dal pasco pasciute di vento, E non le scusa non veder lor danno. Non disse Cristo al §uo primo convento : Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.