Page images
PDF
EPUB

All'acquidotto di Valente noi teniam dietro; ed eccone avanti le più vaste ed imponenti tra le reliquie bisantine; i baluardi che spiccandosi dal mar di Marmara, afforzati dal castello delle Sette Torri, si dilungano sino al porto; triplice fila di muraglioni, la qual coverta d'edera, di arbusti, mostra ancora, quasi piaga che non potè essere sanata mai, la breccia per entro cui si lanciò il destriero di Maometto II.

Che se ti aggiri nel cuor della città per le vie strette e tortuose, la reputi unicamente abitata da cani e mendici: l'esteriore delle case ti presenta una sgradevole successione d'angoli sporgenti e di luridi vani: ma se tu entri in quelle, il tuo disgusto scambiasi in gradita sorpresa. Egli è per l'interiore che il Musulmano ha riserbato il suo lusso: là entro seppe ben egli associare la sontuosità alla eleganza; per quell' amadore passionato della vita domestica, la casa paterna è piccol regno al cui reggimento presiede con familiarità temperata da ritenutezza e dignità: servi, spose, figli lo onorano tutti ei vi pratica nobilmenle l'ospitalità in favor dello straniero; vi esercita generosamente la misericordia a pro dello sventurato; in esser leale, in amare la giustizia, il Turco non la cede al Cristiano: la sua cortesia non è garbata come quella degli Europei, ma più semplice e schietta: il Turco rispetta, e vuol essere rispettato, perchè compreso altamente dal sentimento della propria dignità: bacia al suo superiore il lembo della vesta; ed è omaggio che tributa senza arrossire alla condizione, non all'individuo, e di cui il superiore stesso non può invanirsi: sanno

entrambi che l'ultimo de' credenti, se cosi piace a Dio, può salire alle più sublimi dignità dell' impero.- Carattere distintivo di questo popolo è la gravità. Sembra non aversi che un pensiero, quel di Dio; che un'abitudine, la inazione. Simili a nomade tribù a cui ripugna metter radice là d'onde dubita doversi togliere in breve, i Turchi non son altro che accampati in Europa: i gruppi delle lor case di legno scricchiolanti ad ogni soffio di vento, paiono attendamenti, non città. Strani contrasti! vasche marmoree per bagni in abitazioni di tavole; tappezzerie di stoffe d'oro e di seta entro mobili cornici; la rozzezza di un popolo nascente a fronte delle raffinatezze più spinte.... il Turco delle cose non conosce che gli estremi, non apprezza che i contrasti: oggi versa l'oro a far adorno il suo chiosco, domani lo vedrà senza turbarsi consumare dalle fiamme d'un degli incendi che son diventati a Costantinopoli calamità giornaliera. Quindicimila abitazioni perirono un di: la moltitudine senza asilo fu vista raccogliersi nei cimiteri, e silenziosa, impassibile dormirvi una notte tranquilla tra le ceneri fumanti delle sue case e le ossa de' suoi padri.

Un caicco ci attende sul Bosforo. Adagiati sui cuscini, alla cadenza de' remi, contempliamo la futura capitale del mondo. La vasta, la superba Costantinopoli cosa è mai se non il germe di città più vasta e più superba? Sulle due rive del gran canale edifichiamo spalti coverti di arsenali, di magazzeni, di palagi, di tempi; sul pendio delle circostanti colline poniamo in regolar gradinata case con lor cortili e giardini, e

terrazze; per le vallette e nelle baie disponiamo chioschi, eremi, boschetti, asili dello studio, della meditazione, della voluttà... Sinchè dura il giorno, qual attività, qual fervere di lavorio su quegli spalti, per quei magazzeni, entro quelle officine! Poichè scesa è la notte, quai variati passatempi, qual piacente riposo, qual rimandarsi di razzi dalle due rive! Centro immenso ove metton capo le ricchezze d'Asia, d'Europa, d' Africa, vi avranno splendidezze che bastino per la nova Stamboul? Sia grande più di Michelangelo l'arIchitetto della città a cui il mar di Marmara e i Dardanelli saranno trionfali accessi. Qual festa allorchè le metropoli sorelle vorranno abbandonarsi alla gioia, e metter fuori tutte le loro fiaccole, tutte le loro armonie, tutte le loro magnificenze, e le lor popolazioni formeranno un immenso coro tumultuante e giulivo!...

Grandi avvenimenti son presso. Volgon otto secoli che una razza nomade accórse dal fondo de' suoi deserti a cinger d'assedio le mura delle capitali dell'Oriente, ad iscrivervi il nome de' suoi Khan in cambio di que' di Adriano e di Costantino: quella razza è tramontata: trascorrendo di conquista in conquista, ella gitto dinastie sui troni di Samarcanda, di Ispahan, di Bagdad, di Delhi, di Pekino, di Cordova, di Granata, di Gerusalemme, di Stamboul; dalla muraglia della Cina alle frontiere della Germania, dal Cairo a Gibilterra ella propagò la sua potenza, affrancò il suo dominio: cosa ne avvenne? la Cina cacciolla; Delhi è fatto inglese; Egitto ed Arabia emanciparonsi; la Francia si è impadronita d'Algeri; Tripoli e Tunisi

[merged small][merged small][ocr errors][merged small]

son minacciati: il sultano di Stamboul, lo schah di Teheran vacillano, e la Russia stende verso ciascun dei due una mano armata e minacciosa.... Il padiglione di Orcano comincia a ripiegarsi, si appresta a novella emigrazione... Nove sponsalizie saranno celebrate... La vedova di Costantino farà divorzio da Maometto: aspirerà a nozze più gloriose....

[graphic]

UNA CONVERSAZIONE CON BALZAC

T. DANDOLO AD ANGIOLO FAVA

Venezia, 23 marzo 1837.

Invitato dall'amabile contessa S. a desinare in compagnia del signor Balzac, accettai volenteroso, tuttochè prevedessi che assai misurate m' avea l'ore, dovendo la sera medesima partire per Milano. Ommetto di descriverti la presentazione e ogni altro preliminare per venirne al fatto.

Eravam dodici a tavola: e da principio l'ospite francese parlava di rado, facendo infrequenti tregue col proprio appetito. Però al comparire dell' allesso, disse di Manzoni, che il suo romanzo, fiacco di tessitura, non regge alla prova di una traduzione; la qual sentenza fu da un tale panciuto approvata; e aggiunse: -peccato che Grossi nel Marco Visconti, e Azeglio nell' Ettore Fieramosca abbiano imitato Manzoni! Appunto perciò, risposegli Balzac, non volli leggere

« PreviousContinue »