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ed in quale pendesi dal labbro di narrator di politici avvenimenti; in qual si ciancia di teatro e di mimi; in qual siedono taciturni ascoltatori, o che vogliansi procacciar fama di pensatori, o sien misantropi, od altro. Volano sguardi da questo crocchio a quello; sdrucciolano parole da labbro sorridente a vicino orecchio che avidamente le bee; uno s'aggira sfaccendato coll'occhialetto tra mano; l'altro in passar davanti agli specchi frequenti guarda con compiacenza ciò che tiene in conto di tipo, se medesimo, e ne sorride; e sogghigna Momo intanto, ed affretta il già troppo veloce ballo dell'Ore.

Qui, poichè addormentaronsi i puttini alla voce amorosa della madre, si riposò ella alcun istante dell'intero giorno speso in faticose bisogne. Qui lo studioso ricreò sua mente dal leggere, dallo scriver lungo. Qui tra il motteggiare spiritoso appianaronsi le rughe sulle fronti annose; e sconosciuti affratellaronsi; e nimici riconciliaronsi; e consuetudine di vedersi e ben volersi ne nacque per ognuno. Padova, a cui sua vastità impediva di mostrarsi amica delle festevoli ragunanze, va debitrice a Pedrocchi di certa qual vita novella, che diffuse calore in ogni parte, con aver fornito opportunità di manifestarsi alla socievolezza di che l'indole dei suoi cittadini s'impronta.

Tu qui m'interrompi: D'un nome, dicendo, è avido il mio orecchio: nè tu lo pronunziasti ancora. Dimmi dell' alto e gentile ingegno che seppe a compimento ridurre di Pedrocchi il divisamento, e donando alla città d'Antenore si gentil monumento, mostrò d'aver

sentito il bisogno del suo secolo e del suo paese ?Gli è Jappelli; e fu ventura che Pedrocchi trovasse in lui tal uomo che l'ariostesco suo immaginare prestogli; e fu ventura che Jappelli trovasse cliente che gli si piegò volonteroso, senza obbiettare ad ogni tratto quegli agghiacciati assiomi della vieta pratica, che sono il fil d'Arianna della mediocrità, i più acerbi nemici delle ardite innovazioni e de'voli del genio.

Informe gruppo di luridi casolari si è scambiato in tempio: l'arabica bevanda, di cui ti narrai i mirabili influssi e le peregrinazioni, ottenne cosi per la prima volta in Italia gli onori dell'apoteosi.

IL GIARDINO DI SAVONARA

Anno sciagurato fu per l'alta Italia il decimosesto del secolo nostro. La primavera vide perire soffocato tra spaventose meteore il baco artefice; la state, travagliata da gragnuole devastatrici, niegò le messi consuete al misero contadino; glacial soffio disseccò l'uve sul tralcio in autunno; e crudo verno infieri. Micidial morbo erasi desto a far colma la misura de' guai comuni. Alla madre colpita dalle fatali petecchie tenean dietro nel sepolcro i figlioletti, alla sposa il marito, all'avo i nepoti. Fame morte avean distese lor ale su questa misera terra; e al pianto recente spremuto dall'angoscia dei compatrioti divorati dai ghiacci del Settentrione e dai campi di Lipsia, pianto novello univasi versato sulle fosse spalancate che già quasi più non capivano le miserande reliquie.

Vidersi allora bellissimi esempli. Principi e magistrati adempierono zelanti al loro ministero di tutelar

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gl'infelici, medici e sacerdoti affrontarono il morbo, e soccombettero a mezzo di coloro cui recavano parole di conforto e di pace; cittadini doviziosi versarono l'accumulato peculio a pro de' poverelli, e tacerò io di te, mio buon padre, che, presago di cotante sciagure, avevi nelle terre sferzate dalla grandine e dal malefico influsso del sole, gettata semente meno accessibile alla perversità delle stagioni, sicchè s'accolse in tuoi magazzini quantità grande di quelle patate che la Provvidenza pare averci donate siccome rifugio estremo contro la carestia? E tu schiudevi altrui quel tuo tesoro: distribuito gratuitamente a' parrochi della provincia onde scendesse a redenzione de' più oscuri, dei più miseri, salvavansi per esso da patimenti intere famiglie e ti piovevan da mille bande sul venerabile capo le benedizioni. Sono esse scritte lassù, ove la divina misericordia te ne avrà intessuto immortale

corona.

E in Padova, che fu seggio mai sempre di buone lettere e d'umani costumi, uom dovizioso (il cavaliere Vigo d'Arzere) divisò imprendere lavoro, che avesse con la meritata mercede a fornir guadagno a buon numero di meschini, e volgevasi a Jappelli per consiglio, e nobil divisamento sorgeane, e ponevasi mano all'opra, e il lavoro, nel giro di pochi mesi compievasi. Ed or che furon poste quasi in obblio le passate calamità, gli è bello correre le poche miglia che ne dividono da Savonara a visitarvi la villa che beneficenza creò, che genio architettò, che poesia fa brillante; quella divina poesia la quale non si esprime

soltanto col ritmo dei versi, coll'armonia delle rime; ma vive anco nel silenzio de' boschi, nell'oscurità delle grotte, tra le rovine e i sepolcri; da per tutto ove è oggetto che la evoca, anima che la sente.

Dugento pertiche di terreno si vollero, siccome le torri de' Picenardi presso Cremona, a cui somigliavano per la monotonia della pianura, scambiate in magnifico giardino; e qua alla voce di un mago, a quella voce stessa che vedemmo non è guari tramutar gruppo di abituri in reggia consacrata a' più cari godimenti della vita (1), colline gentilissime alzaronsi e vallette giacquero a mezzo, ridenti, opache, e fu scavato lago dalle gioconde rive che in alcuna parte segna promontori e seni, in altra è specchio a ponte, a capanna; ed oh! come il tacente eco desteriasi volontieri al simpatico rumor di cascata, che imprimerebbe leggiadra oscillazione nell'acque addormentate! Vuolsi che le cadenti linfe render possano perfetta in breve la creazione di Jappelli: ostinate ritrosie saran vinte dall'oro, e valicando terre finor vietate, susurrante ruscello donerà vita al lago ed alle sue sponde.

E d'onde mai, se niun rio scorre ad alimentarle, trassersi l'acque del grazioso bacino? Semplice si fu il mezzo a che s'ebbe ricorso, e in sua semplicità sorprendente. Vollesi scavato il terreno sin laggiù dove sono scaturigini, siccome avviene nei pozzi; e poichè altrui divieto faceva vano il pensare di guidare a quella volta il ruscello, divisò trarlo Jappelli dall'universal

(1) Lo splendido caffè Pedrocchi.

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