Dispettosi e superbi; e quanto in marmi Per gli illustri sepolti, entro ai voraci (TORTI) No si mi crucia che a tanti illustri Italiani degli andati secoli e del nostro, nazional voto o desio di molti insieme a si bell'uopo accolti, non ergesse condegne tombe; che non dolgami altresi, veggendo i nostri cimiteri, ove la minor gente si tumula, squallidi, orribili a vedersi : e oh, qual da lungi Al cuor mi suona un rotto fragor cupo? Di pingui tede gli rosseggia a lato: Già già scoprirsi il gran feretro i' veggio: E le bestemmie, un per le braccia, e l'altro (TORTI) Potesse la mia voce trovare per tutta Italia un eco! Vedremmo minor pompa di cocchi aggirarsi minac ciosi per le affollate vie; minor fasto di servi coperti d'oro e di piume; minor trambusto d'imbandigioni a cerretani, a mimi; minor delirio per Semiramidi e Desdemone, per Agobar e Corradini. - Il dizionario dell'adulazione si vulgato più non vale a recare alle stelle i seguaci d'Euterpe: le parole che adoprarono gli avi ad esprimer ammirazione per le grandi geste, per le magnificenze di Dio, or si prostituiscono a celebrare istrioni; nè bastano; chè servil vulgo s'augurò, al cospetto di cotesti semidei surti dal fango, di poter inventar vocaboli onde aggiungere novella pagina al libro dell'umane stoltezze. Gli è mestieri, a rattemprar il mio sdegno, che io pensi come a questa prostituzione di ciò che v' ha di più caro ed orrevole tra gli uomini, la lode, si accompagni maravigliosa prontezza con cui ella dileguasi. -Non vi rimanete, o cultori delle migliori discipline dal prolungar le vostre veglie sulle carte sudate: trilli, voli, scambietti, poichè cessò l'aria d'oscillare, son perduti per sempre: i vostri lavori dureranno; e l'Italia imparerà finalmente ad apprezzarvi vivi, ad alzarvi onorato sepolcro allorchè morrete, il quale abbia, non tanto a serbar vostra fama a più solido monumento fidata, quanto a far testimonianza che rivivono in essa gentilezza e patriottismo. È presunzione sperare che il voto compiasi in breve? Veggendo Brescia aver testè magnifico Camposanto innalzato con bel tempio a mezzo di nobile architettura; portico maestoso a Vicenza ricignere funebre campo intorno a chiesa elegante; Udine, Verona, Trento, Belluno aver architettato nuovi cimiteri, quali alla civiltà presente affannosi; Pordenone, Mantova, Rovigo accennar d'imitare il bell'esempio; Ferrara avere scambiato in sepolcreto il suo chiostro di Certosini; e nel Camposanto di Bologna, magnifica sala destinarsi alle tombe illustri; veggendo, io dico, queste città italiane essere scese a così bell'arringo, non reputerem noi che Milano (1), Firenze, Roma, Napoli si vergogneranno di rimanersi arretrate? (1) La città di Milano, dopo che queste righe furono scritte, destinò un milione di lire alla costruzione di un Camposanto. IL CAFFÈ Curiosa novella imprendo a narrare. M' ascolti e creda chi vuole; virginibus puerisque canto. L'innocente palato degli avi nostri, allorchè l'oriental legume peregrinò da Moka alla ancor barbara Europa, rifuggi all'amaro e forte sapore che vi si accoglie: toccava a' monaci di metterlo in onore, circondandolo di certa qual aureola di sapienza: e chi dirà se alla bevanda rintegratrice degli spiriti, la qual cacciava il sonno dalle palpebre dei dotti cenobiti, non dovettero essi di poter protrarre lor veglie così da tramandarne salvo in mezzo alle universali tenebre il sagro deposito delle greche lettere e delle latine?E chi dirà se alla vellicatrice infusione non andarono debitori gli Arabi del lustro di cui splendono lor fasti; del loro stile brillante gli autori delle Notti; del suo genio Aaraun-al-Raschid; della sua ispirazione Saadi? E intanto ogni tradizione di gentilezza erasi perduta nell'antico seggio dell' impero del mondo. Francia Lamagna vedevano i degeneri figli di Carlo, che la picciolezza altrui avea fatto appellar Magno, scendere a tenzone di ferocia e di stupidità. Orsini e Colonna ricingeano di gotiche merlature il fastigio de' monumenti romani; e gli archi e i templi e i sepolcri convertivano in covili di ladroni. Venne dal benefico Oriente a' nepoti d'Attila e di Alarico la bevanda fatata. Ma lento fu il suo mirifico effetto; perciocchè a pochi era dato attignere alla fonte rigeneratrice; ed ancor n'erano ignari province e regni, quando a frutto di lor commercio Firenze, Amalfi, Venezia se ne beavano; e Dante se l'aveva a conforto nel crucioso esiglio; ed a Gioja amalfitano, lo scovritore della bussola, nella notte che vide coronati suoi sforzi, posava accanto la pentola ripiena del misterioso liquido bollente; ed Enrico Dandolo traevane vigore di salire nonagenario e cieco sulle mura di Costantinopoli a piantare la veneta bandiera. Vedesti mai sovra metallo irrugginito liquor possente versato che ne investe spumando ogni asperità, la decompone, la rode, sicchè ad ogni menomo sfregamento si fa lucente e polita quella superficie, che scabra e rugginosa ostinatamente serbavasi pria? Cosi fu visto il caffè agir sugl' ingegni; la rozza scorza cesse all'azione del valente decompositore; la fiaccola, diradatosi il fumo, brillo della sua luce più pura. Rinacquero allora in Europa filosofia, arti, poesia. Poichè Colombo ebbe valicato l'Atlantico, e veleggiaron dal nuovo al vecchio mondo navi onuste del magico granello, il popolo potè accostare anch'esso l'avido |