La divina commediaFirmin Didot, 1847 - 432 pages |
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... ovra , ch'a me stesso pesa . Ma dilli , chi tu fosti , sì , che ' n vece D'alcuna ammenda , tua fama rinfreschi Nel mondo su , dove tornar gli lece . E'l tronco ; sì col dolce dir m ' adeschi , Ch'i ' non posso tacere e voi non gravi1 ...
... ovra , ch'a me stesso pesa . Ma dilli , chi tu fosti , sì , che ' n vece D'alcuna ammenda , tua fama rinfreschi Nel mondo su , dove tornar gli lece . E'l tronco ; sì col dolce dir m ' adeschi , Ch'i ' non posso tacere e voi non gravi1 ...
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... ovra di voi , e gli onorati nomi Con affezion ritrassi ed ascoltai . Lascio lo fele1 , e vo pei dolci pomi , Promessi a me per lo verace Duca : Ma fino al centro pria convien che tomi " . Se lungamente l ' anima conduca 3 Le membra tue ...
... ovra di voi , e gli onorati nomi Con affezion ritrassi ed ascoltai . Lascio lo fele1 , e vo pei dolci pomi , Promessi a me per lo verace Duca : Ma fino al centro pria convien che tomi " . Se lungamente l ' anima conduca 3 Le membra tue ...
Page 247
... ovra poi , che già si muove e sente , ' Sciolgo e dichiaro . - 2 Discolpi me da ogni arroganza il non poter io negarti qualunque cosa tu mi richieda . - 3 Il sangue puro che non è assorbito dalle vene , e ri- mane come la vivanda ...
... ovra poi , che già si muove e sente , ' Sciolgo e dichiaro . - 2 Discolpi me da ogni arroganza il non poter io negarti qualunque cosa tu mi richieda . - 3 Il sangue puro che non è assorbito dalle vene , e ri- mane come la vivanda ...
Page 271
... ovra delle ruote magne ' , Che drizzan ciascun seme ad alcun fine , Secondo che le stelle son compagne : Ma per larghezza di grazie divine , Che si alti vapori hanno a lor piova , Che nostre viste là non van vicine : Questi fu tal nella ...
... ovra delle ruote magne ' , Che drizzan ciascun seme ad alcun fine , Secondo che le stelle son compagne : Ma per larghezza di grazie divine , Che si alti vapori hanno a lor piova , Che nostre viste là non van vicine : Questi fu tal nella ...
Page 314
... ovra tanto è più gradita Dell ' operante , quanto più appresenta Della bontà del cuore , ond ' è uscita ; La divina bontà , che ' l mondo imprenta 5 , Di proceder per tutte le sue vie A rilevarvi suso fu contenta : Nè tra l'ultima notte ...
... ovra tanto è più gradita Dell ' operante , quanto più appresenta Della bontà del cuore , ond ' è uscita ; La divina bontà , che ' l mondo imprenta 5 , Di proceder per tutte le sue vie A rilevarvi suso fu contenta : Nè tra l'ultima notte ...
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Acheronte alcun Allor altra altrui amore Angeli anime appresso ARGOMENTO Arno assai avea Barbariccia beati Beatrice buon Cacciaguida CANTO CANTO XVII CANTO XXXI cerchio ch'è ch'io Chè ciascun cielo colui cominciò convien cotal cotanto credo Cristo Dante dico dietro dimanda dinanzi disio dissi divina dolce donna dritto drizzò Duca empireo eran esso eterno fece fiamma figliuoli fummo fuoco gente Gerione giro grido guarda Indi Inferno l'altro lagrime lascia luce lume luogo Maestro maraviglia mente mondo monte morte mosse mostra nvidia occhi omai ottavo cerchio ovra padre parea parlar parole passo Perocchè petto piange pianta Piccarda piè poco Poeta Poscia pria puote Purgatorio quinci quivi raggio ragione rispose santa Sì ch Sillogizzar sovra Spirito spirto stelle suso terra tosto veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista viva vizj volse volte
Popular passages
Page 21 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 9 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore.
Page 18 - Ora incomincian le dolenti note A farmisi sentire : or son venuto Là dove molto pianto mi percote. Io venni in loco d' ogni luce muto. Che mugghia, come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina, Voltando e percotendo li molesta.
Page 358 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia, Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Page 271 - Che m' intenda colui che di là piagne, Perchè sia colpa e duol d' una misura. Non pur per opra delle rote magne, Che drizzan ciascun seme ad alcun fine, Secondo che le stelle son compagne; Ma per larghezza di grazie divine, Che sì alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste là non van vicine, Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch' ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil prova. Ma tanto più maligno e più silvestro Si fa il terren col mal seme e non colto, Quant' egli...
Page 348 - Quale per li seren tranquilli e puri Discorre ad ora ad or subito fuoco, Movendo gli occhi che stavan sicuri, E pare stella che tramuti loco, Se non che dalla parte onde s...
Page 350 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggìan quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote; Non v' era giunto ancor Sardanapalo A mostrar ciò che in camera si puote.
Page 354 - Le vostre cose tutte hanno lor morte Sì come voi ; ma celasi in alcuna Che dura molto, e le vite son corte. E come il volger del ciel della -luna Copre ed iscopre i liti senza posa, Così fa di Fiorenza la fortuna ; Per che non dee parer mirabil cosa Ciò ch' io dirò degli alti Fiorentini, Onde la fama nel tempo è nascosa.
Page 358 - La colpa seguirà la parte offensa in grido, come suoi; ma la vendetta fia testimonio al ver che la dispensa.
Page 415 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo. Chè, come sole il viso che più trema, Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da sé medesma scema. Dal primo giorno ch...