'anima. Quest'arte sia anche per noi la spinta agli slanci belli' e generosi, e c' infonda i delicati affetti, l'amore, la pietà; la fe- de. Sia l'arte anche per noi la fiaccola della verità, che ci con- duca diritto al progresso. Ed oggi, che vediamo manifestarsi un certo risveglio contro lo spirito pervertitore dell' arte, incorag- giamolo questo risveglio. Cooperiamoci a restituirla al suo vero stato di sviluppatrice della nostra educazione letteraria; chia- mandola a tradurre la vita delle nostre passioni, delle nostre credenze, delle nostre aspirazioni; a combattere le lotte della vita, a servirci di scuola educandoci, di faro illuminando l'av- venire. A questa impresa patriottica di rinnovamento intellet- tuale, a questa redenzione del pensiero siano volte le nostre cu- re. E vedreino non lontano il giorno, che tornerà a splendere il sole di un'arte sana, vivificatrice, ispiratrice, italiana, nostra nella forma, nostra nel contenuto; quell'arte che rinnova i po- poli e ne rivela la vila. (1)
Quest'alta missione deve assumerla la scuola, educando con intenti civili e sociali. Essa, ricordandoci i nostri antenati, le conquiste del passato, i doveri del presente, ci avvii alle possi- bili imprese dell' avvenire. Essa animi la nostra razza, già cosi intraprendente e temeraria, alle lotte legittime, necessarie, e perciò doverose, della vita. Essa c'insegni i nuovi doveri sociali, incoraggi ed indirizzi le nostre energie, lo spirito d'iniziativa e di audacia verso le più alte idealità.
Una scuola educativa può darci i meravigliosi spettacoli della redenzione morale e materiale. Essa può sollevarci dall' acca- sciamento, quando la sventura ci colpisca, e può farci risorgere pieni di sentimento, di coscienza del proprio valore, di fierezza patriottica.
Il nostro modo di sentire dunque, il nostro modo di vivere aspettano una grande riforma; e di questa riforma la grande iniziatrice, la sorgente vivificatrice dev' essere la scuola, ma la scuola quale vogliamo che sia, non qual'è attualmente.
Originalità e concetto della Divina Commedia Fonti a cui attinse la Divina Commedia
Cenni sulla struttura dell'Inferno, Purgatorio e Pa- radiso dantesco Virgilio e Dante.
Cenni sulle opere maggiori di Virgilio. Struttura dell' Inferno virgiliano
Corrispondenza tra l'allegoria dei mali e dei mostri virgiliani e la selva e le fiere dantesche L'Acheronte ed il Caronte virgiliano e dantesco Le anime al passaggio dell'Acheronte
Ancora delle anime al passaggio dell'Acheronte. XIII. I fato ed il libero arbitrio
XIV. Apostrofe di Caronte Passaggio dell' Acheronte
XVII. I condannati Ingiustamente e i vigliacchi
831
109✔
20 119 » 1311 » 143
» XXI. Il Tartaro e la Città di Dite
XXII. I peccatori del Tartaro virgiliano e dell' Inferno
A pag. 33, riga 4 e 5, da sopra, in luogo di alle case di Dile, leggi ad un luogo. — A pag. 55, riga 4, da sotto, in luogo di era più interessante, leggi era meno interessante. A pag. 66, riga 10, da sopra, in luogo di popolare leggi papale. — A pag. 86, riga 6, da sotto, in luogo di l'uno a Virgilio, l'altro alla Sibilla, leggi l'uno alla Sibilla, l'altro a Virgilio. A pag. 100, riga 14, da sopra, in luogo di equivalga una, leggi equivalga ad una. ➡ A pag. 105, riga 3, di sopra, in luogo di In Virgilio, leggi In Enea. A pag. 170, riga 9, da sopra, in luogo di Guelfo leggi Ghibellino
sotto, in luogo di Guelfi, leggi Ghibellini
A pag. 172, riga 4, da
A pag. 212, riga ultima, in
luogo di sono addensate sulla descrizione leggi non la rendono superiore alla
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TUSNY!
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