SOPRA L'ANTICO ORATORIO CH' EBBERO I PRIMITIVI CRISTIANI DELLA REGIONE DE' MARSI OGGI BASILICA DI S. CESIDIO PRETE E MARTIRE PRESSO TRASACCO ALLE SPONDE DEL LAGO FUCINO DISSERTAZIONE DI MONSIGNORE DOMENICO BARTOLINI PRELATO DI GIUSTIZIA E DOMESTICO DELLA SANTITA DI NOSTRO SIGNORE PIO PAPA IX PONENTE DEL TRIBUNALE SUPREMO DELLA S. CONSULTA E BELIQUIE SOCIO ORDINARIO E CENSORE DELLA PONTIFICIA ROMANA ACCADEMIA DI ARCHEOLOGIA ETC ETC. ETC. Letta alla Pontificia Accademia romawa di Arobeologia IL 9 LUGLIO 1853. ROMA TIPOGRAFIA DELLA REV. CAM. APOST. 1855. ALL' EMINENTISSIMO E REVERENDISSIMO PRINCIPE SIGNOR CARDINALE GIROLAMO D'ANDREA DEL TITOLO DI S. AGNESE FUORI LE MURA, ABATE COMMENDATARIO PERPETUO ED ORDINARIO DE' SS. BENEDETTO E SCOLASTICA DI SUBIACO, Que uesto mio tenue lavoro di sagra archeologia presento a Voi Principe Emo come cosa che in modo peculiare Vi appartiene. L'insigne monumento cristiano che ho preso ad illustrare trovasi nell'antichissima regione dei Marsi, che ricorda la stirpe nobilissima della Vostra dilettissima Genitrice la Marchesa Lucrezia Riviera, o Rivera, la quale ha comune l'origine, secondo l'opinione tramandata da storiche ricordanze, con altre famiglie uscite dal gran ceppo degl'incliti Conti de' Marsi; (1) e ricorda altresì con riconoscente gratitudine il nome dell'Emza Vostra Rma. Imperciocchè quando l'illustre Vostro Genitore il marchese Giovanni d'Andrea, amministrava con tanta lode la pubblica finanza del Regno delle due Sicilie promosse la gigantesca impresa di ripurgare l'Emissario dell' imperatore Claudio dal grosso interrimento che da secoli lo ingombrava, affinchè le acque dell'esteso lago Fucino scor (1) Elogio del Marchese Lelio Riviera, scritto da Monsignor Angelo Antonio Scotti, Arcivescovo di Tessalonica, prefetto della biblioteca borbonica.— Giornale Arcadico Tom. CXXI. Vol. 363. pag. 313. rendovi liberamente non arrecassero con i frequenti allagamenti ulteriore guasto al fertile territorio marsicano. Che se le triste vicende dei tempi impedirono allora che il lavoro toccasse il termine, oggi però l'Augusto Ferdinando II. approfittando di quel molto che fu a quei dì nell'emissario eseguito per le cure del vostro Genitore, perfezzionerà un opera di tanta importanza. Era pertanto convene vole cosa, Principe Emo, che a Voi umiliassi questa mia dissertazione perchè siete caldo cultore d'ogni bello studio di ecclesiastica erudizione, e perchè in essa si ricorda un avvenimento alla Vostra memoria carissimo. Degnatevi di accoglierla con la Vostra consueta amabilissima cortesia, e permettetimi che riverente m'inchini al bacio della sagra Porpora. Di Vostra Emza Rma Umo Dmo Oblmo Servitore 5 COLLEGHI ONORANDI Molti sono i castelli che formando nobile cerchia al lago Fucino si specchiano nella vitrea sua onda. Questi come ben sapete erano abitati dagli antichi Marsi popolo bellicoso e fortissimo come dice Strabone (1) « Haec autem natio exigua est quidem, sed fortitudine conspicua, ostentata Romanis eorum saepissime virtute » e vanno a lui d'accordo Tito Livio, Plinio, Solino, Cicerone, Silio, Virgilio, Ovidio; (2) e questi due ultimi ricordano come quella gente fosse ancor dedita agli incantesimi con i quali curavano le morsicature dei serpi adoperando a tale uopo erbe aromatiche che a dovizia spuntavano sopra i vicini monti: non vi sia discaro il ricordare i versi del cantor dell' Eneide. Quin et Marrubia venit de gente sacerdos, Virgilius Aeneid. lib. 7. v. 750. Ovidius Medicamina Faciei vers. 39. edit. Burm: 1727. Tom. I. |