La Divina commedia: opera patria, sacra-morale, storica-politicaGiovanni Batista Fanelli Tipografia Cino, 1837 |
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... dire di lei le parole di Omero : « Ella non sembra figlia di uom mortale ma di alcuna divini- tà » > , soggiunge , che al solo di lei apparire , tale lo giungeva una fiamma di carità da farlo perdonare chiunque offeso lo avesse : si ...
... dire di lei le parole di Omero : « Ella non sembra figlia di uom mortale ma di alcuna divini- tà » > , soggiunge , che al solo di lei apparire , tale lo giungeva una fiamma di carità da farlo perdonare chiunque offeso lo avesse : si ...
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... dire , ovunque regna : Io ho perduto la mia bella insegna . Qual pro di tante preghiere ? l'angelica Bi- . ce , compiuto di poco il quinto lustro , la- sciata la spoglia mortale , andò a rendersi cittadina nel cielo ( 13 ) . Dante altra ...
... dire , ovunque regna : Io ho perduto la mia bella insegna . Qual pro di tante preghiere ? l'angelica Bi- . ce , compiuto di poco il quinto lustro , la- sciata la spoglia mortale , andò a rendersi cittadina nel cielo ( 13 ) . Dante altra ...
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... dire del Boccaccio ) egli era venuto in tanta estimazione , e in tanta , fa- ma d ' ingegno e di scienza , che niuna le- gazione si ascoltava , o a niuna si risponde- va , nè niuna legge si riformava , o niuna si derogava , niuna pace ...
... dire del Boccaccio ) egli era venuto in tanta estimazione , e in tanta , fa- ma d ' ingegno e di scienza , che niuna le- gazione si ascoltava , o a niuna si risponde- va , nè niuna legge si riformava , o niuna si derogava , niuna pace ...
Page 68
... dire che più n ' era degno : nè solamente lo scelsi , ma in quello di su- bito presi a poetare così : " " " " Ultima regna canam fluido contermina mundo , Spiritibus quæ lata patent ; quæ præmia solvunt Pro meritis cuicumque suis • • ec ...
... dire che più n ' era degno : nè solamente lo scelsi , ma in quello di su- bito presi a poetare così : " " " " Ultima regna canam fluido contermina mundo , Spiritibus quæ lata patent ; quæ præmia solvunt Pro meritis cuicumque suis • • ec ...
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... dire di lui per eterna- re il suo valore ( chè il bello e il buono va rispettato dovunque si trova ) : 29 99 Essa è la luce eterna di Sigieri Che leggendo nel vico degli strami Sillogizzò invidiosi veri ; " " e là sostenne la pubblica ...
... dire di lui per eterna- re il suo valore ( chè il bello e il buono va rispettato dovunque si trova ) : 29 99 Essa è la luce eterna di Sigieri Che leggendo nel vico degli strami Sillogizzò invidiosi veri ; " " e là sostenne la pubblica ...
Common terms and phrases
affetti alcun Alighieri allora altra amore animo antichi Arno Arrigo avea Beatrice bella Boccaccio Brunetto Latini buon Cacciaguida canto Carlo Magno cerchio chè chiama Chiesa cielo città cittadini Corso Donati costumi cristianesimo cuore Dante dice Dionigi Strocchi dire Divina Commedia dolore erano età eterna fama fede Filippo il Bello filosofia Fiorentini Firenze furono ghibellini Giovanni Villani GIULIO PERTICARI GIUSEPPE SILVESTRI gloria gran grida guelfi GUID impero Inferno ingegno Italia lasciò Latini leggi lode luogo mente Monarchia morale morte mostra niuno nobile nome nuova occhi Omero onore Papa Paradiso parlare parole passioni patria pensiero PERT Perticari poco poema poesia poeta poetica politica popolo poteva Purg Purgatorio ragione Ravenna repubblica santo sdegno secolo sentenza sentimento teologia terra trova umana uomini uomo vedere veggendo verità vero versi Virgilio virtù vizi volgare zione
Popular passages
Page 14 - Tu se' lo mio maestro e il mio autore: Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Page 180 - Sì che m' ha fatto per più anni macro. Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page 159 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 61 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 115 - Ed io : Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all' amoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie, Di ciò ti piaccia consolare alquanto L' anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.
Page 14 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar si largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 20 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien o" amore , Che va dicendo all'anima: sospira.
Page 173 - L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Page 33 - Ma l' alta provvidenza, che con Scipio Difese a Roma la gloria del mondo, Soccorrà tosto, sì com' io concipio. E tu, figliuol, che per lo mortal pondo Ancor giù tornerai, apri la bocca, E non asconder quel ch
Page 129 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.