ALL' EGREGIO

DOTTOR DIDACO MACCIO

· DI PISTOIA.

Mio dolce Amico

gra

In pegno di stima, di affetto, di titudine io ti consacro la presente mia Dantesca Edizione, fidando che il buon volere possa più del tenue dono. Se il sentirti parlare altamente di Dante, e commendarlo sopra quanti poeti vennero da Omero insino a noi, fu dolce stimolo ad unirmi alla tua bell' anima con trasporto di amore, sia pure adesso eterno suggello di nostra amicizia il parlarti di Dante. Io non intendo con questo però di togliere l'animo tuo dall' efficace pensiero di aprirti campo più luminoso nel patrio Diritto, nel quale già sì volenteroso ti spazi, che ognuno ti attende a gradita comparsa fra quanti sononati a gloriare quest' alma città di Cino. Tu,avaro