DELLO SPIRITO CATTOLICO

DI

DANTE ALIGHIERI.

OPERA DI

CARLO LYELL, A.M.,

DI KINNORDY IN SCOZIA,

GIA' SOCIO DEL COLLEGIO DI SAN PIETRO IN CAMBRIGIA.

TRADOTTA

DALL' ORIGINALE INGLESE

DA

GAETANO POLIDORI,

TRA GLI ARCADI FILEREMO ETRUSCO.

LONDRA:

TROVASI PRESSO C. F. MOLINI, KING WILLIAM STREET, STRAND.

M.DCCC.XLIV.

PRELIMINARE DEL TRADUTTORE.

NELL' autore di questo libro noi vediamo un filosofo cristiano bramoso del bene dell' uman genere, dell' ordin sociale e della giustizia. Grande ammiratore di Dante, e studiosissimo dei componimenti di lui, ha preso a provare in quest'opera ch'egli fu cristiano cattolico; che voleva che i Pontefici de' suoi tempi ponessero fine ai loro traviamenti, alla loro avarizia, ambizione, prepotenza e persecuzione; che deponessero la spada e si attenessero al pastorale, ma che in quanto all' autorità pontificia restasse intatta e sacrosanta. Nè ha egli solamente difeso l' Alighieri, ma spesso pur anche, quantunque sia della chiesa Anglicana, si è mostrato molto più liberale verso la chiesa di Roma che non soglion fare i suoi compatriotti della medesima fede.

Fu scritto e pubblicato da Ugo Foscolo, coll' appoggio d'una falsa interpetrazione, che San Pietro

vi

PRELIMINARE DEL TRADUTTORE.

aveva ordinato Dante al sacerdozio; che lo aveva costituito autore ed institutore d'una nuova religione; e voleva lo stravagante interpetre che questa fosse non solamente reconciliata alla filosofia de' pagani, ma sembra pur anche ch' ei volesse che la favola fosse santificata * :

“O miseras hominum mentes, o pectora cæca!"

E fosse pur anche l' interpetrazione fondata sulla verità; non è il poema di Dante una visione? Ne verrebbe dunque per conseguenza che la missione non altro potesse essere che visionaria. Molto più attenzione che non meritava è stata fatta a quest' empio delirio, il quale si doveva soltanto guardar con fredda aversione; compiangerne l'autore, e lasciare questa ipotesi, alla quale egli sperava dar lume e sostanza di verità, nel meritato silenzio.

Il formare e stabilire una nuova religione è un' impresa chimerica; e non vi ha uomo di mente sana che non veda l' assurda empietà di contaminarla della

* "Il Gravina, il Merian ed altri hanno osservato la mitologia nella Divina Commedia. Pur quando avrò da toccare le allegorie, uscirà, spero, di dubbio che nella mente di Dante la favola era santificata per un sistema occulto insieme e perpetuo, e concatenato al pari delle cantiche de' canti e delle rime della Commedia, e tendente ad adempiere i fini della milizia apostolica."-Foscolo, Sez. cxxi.