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Cesare armato con gli occhi grifagni. Vidi Camilla, e la Pentesilea

Dall' altra parte, e vidi 'l Re Latino,
Che con Lavinia sua figlia sedea.
Vidi quel Bruto, che cacciò Tarquino;
Lucrezia, Julia, Marzia, e Corniglia (1),
E solo in parte vidi 'l Saladino.
Poichè innalzai un poco più le ciglia,
Vidi 'l Maestro di color che sanno (2),
Seder tra filosofica famiglia.

Tutti lo miran, tutti onor gli fanno.
Quivi vid' io e Socrate, e Platone

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Che 'nnanzi agli altri più presso gli stanno Democrito, che 'l mondo a caso pone, Diogenes, Anassagora, e Tale, Empedocles, Eraclito, e Zenone : E vidil buon accoglitor del quale (3), Dioscoride dico; e vidi Orfeo",

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Tullio, e Livio e Seneca morale, Euclide geometra, e Tolommeo, Ippocrate, Avicenna

e Galïeno,

Averrois che 'l gian comento feo (4).
Io non posso ritrar di tutti appieno,
Perocchè si mi caccia (5) 'l lungo tema,
Che molte volte al fatto il dir vien meno.

(1) Cornelia.

(2) Aristotile.

Indagatore delle qualità e virtù dell' erb (4) Cioè di Aristotele.

(5) Così mi affretta.

Giunge Dante nel secondo cerchio; trova nell'ing Minos. Vede puniti i lussuriosi con esser torment crudelissimi venti in tenebroso aere. Riconosce fra sti Francesca di Rimino, e doloroso della di lei ventura cade in terra tramortito.

Cosi discesi del cerchio primaio

Giù nel secondo, che men luogo cinghia, E tanto più dolor, che pugne a guaio (1). Stavvi Minos orribilmente, e ringhia : Esamina le colpe nell' entrata : Giudica, e manda, secondo ch' avvinghia ( Dico, che quando l'anima mal nata Gli vien dinanzi, tutta si confessa: E quel conoscitor delle peccata Vede qual luogo d' inferno è da essa : Cignesi con la coda tante volte,

Quantunque gradi (3) vuol che giù sia mess Sempre dinanzi a lui ne stanno molte :

Vanno a vicenda ciascuna al giudizio :

Dicono e odono, e poi son giù volte.

(1) Tormenta al punto da far guaire.
(2) Che rivolge la coda intorno a sè.
(3) Per quanti gradi.

O tu che vieni al doloroso ospizio,
Disse Minos a me, quando mi vide,
Lasciando l'atto di cotanto ufizio,
Guarda com'entri, e di cui tu ti fide :
Non t'inganni l'ampiezza dell' entrare.
El Duca mio a lui: Perchè pur gride?
Non impedir lo suo fatale andare :
Vuolsi così colà, dove si puote

Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Ora incomincian le dolenti note

A farmisi sentire: or son venuto
Là, dove molto pianto mi percuote.
Io venni in lungo d'ogni luce muto,
Che mugghia, come fa mar per tempesta,
Se da contrarî venti è combattuto.
La bufera infernal, che mai non resta
Mena gli spirti con la sua rapina :
Voltando, e percotendo gli molesta.
Quando giungon davanti alla ruina

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Quivi le strida, il compianto, e 'l lamento;
Bestemmian quivi la virtù divina.
Intesi ch'a così fatto tormento

Eran dannati i peccator carnali,
Che la ragion sommettono al talento.

E come gli stornei (1) ne portan l'ali

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Nel freddo tempo a schiera larga e piena;
Così quel fiato gli spiriti mali

ᎠᎥ qua, di là, di giù, di su gli mena :
Nulla speranza gli conforta mai,
Non che di posa ma di minor pena.
E come i gru van cantando lor lai,
Facendo in aer di sè lunga riga,
Cosi vid' io venir, traendo guai

16

(1) E come gli stornelli vengono portati dalle ala spinte dal vento.

Che libito (1) fe' licito in sua legge,
Per torre il biasmo, in che era condotta.
Ell' è Semiramis di cui si legge,

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Che succedette a Nino, e fu sua sposa :
Tenne la terra che 'l Soldan corregge.
L'altra è colei che s'ancise amorosa
E ruppe fede al cener di Sicheo :
Poi è Cleopatrà la lussurïosa.
Elena vidi, per cui tanto reo

Tempo si volse; e vidi 'l grande Achille,
Che con Amore al fine combatteo.

Vidi Paris, Tristano ; (2) e più di mille
Ombre mostrommi, e nominolle, a dito,
Ch'amor di nostra vita dipar tille.
Poscia ch' io ebbi il mio Dottore udito
Nomar le donne antiche, e i cavalieri,
Pietà mi vinse, e fui quasi smarrito.
I cominciai: Poeta, volentieri

Parlerei a que' duo che 'nsieme vanno,
E paion si al vento esser leggieri.
Ed egli a me: vedrai quando saranno
Più presso a noi; e tu allor gli prega
Per quell' amor, ch' ei mena; e quei verrai
Si tosto, come 'l vento a noi gli piega,
Muovo la voce: o anime affannate,
Venite a noi parlar, s' altri nol niega :

(1) Che stabilì per legge esser lecito ciò piace.

(2) Soggetti famosi nè romanzi.

O animal grazioso e benigno,

Che visitando vai per l'aer perso (1) Noi che tignemmo 'l mondo di sanguign Se fosse amico il Re dell' universo, Noi pregheremmo lui per la tua pace, Da c'hai pietà del nostro mal perverso Di quel che udire, e che parlar vi piace Noi udiremo, e parleremo a vui, Mentrechè 'l vento, come fa, si tace Siede la terra, (2) dove nata fui, Su la marina, dove 'l Po discende Per aver pace co' seguaci sui.

Amor, che al cor gentil ratto s' apprende Prese costui della bella persona

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Che mi fu tolta e'l modo ancor m' offe Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m' abbando Amor condusse noi ad una morte : Caina (3) attende chi vita ci spense. Queste parole da lor ci fur porte.

(1) Aere di color misto di purpureo e d (2) Parla Francesca figlia di Guido d Signor di Ravenna, maritata a Lancillot latesta: Questa, innamorata di Paolo s to, fu colta in fallo dal marito che uccis in un co'po.

(3) Luogo dell' Inferno destinato ai fr

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