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mento prodotto dall' acuto odore della zagara, il tenente, diventato più loquace del solito, si era lasciato scappar di bocca quel: Precisiamo dunque! che avea fatto scattare l' ex-brigadiere dalla seggiola.

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Rizzatosi orgogliosamente in piedi, egli si era affrettato a cacciar fuori una vasta boccata di fumo aspirato dalla pipa, e chinandosi tra le teste dei suoi invitati, con l'aria di chi pronunzi una formula magica capace di rivelare maravigliosi misteri, avea sillabato sottovoce, con accento represso, il gran segreto.

Ah! Quelle due sorelle lo tormentavano assiduamente da quasi un anno e, poverette, senza lor colpa. Esse ignoravano le benevole intenzioni dell' ex-brigadiere intorno al loro avvenire di zitellone. Non si erano mai accorte delle occhiate di compassione con cui egli le squadrava incontrandole qualche volta per via, al ritorno, dalla messa cantata domenicale, vestite di nero, avviluppate negli scialli neri da farle scambiare per vedove Nè potevano immaginare che un estraneo sconosciuto avesse già fatto così larga inchiesta da sapere esattamente l'ammontare del loro patrimonio, quali fossero le loro abitudini in casa e in campagna dove si recavano spesso, più per sorvegliare i contadini che per godersi la villeggiatura; sempre sole, quasi due anime in pena, e abbastanza inoltrate negli anni, come si scorgeva dai visi sfioriti dove la matrigna Natura 1 non si era degnata di segnare neppure una linea di leggiadria femminile.

1. Matrigna Natura; this phrase, which represents Leopardi's attitude toward nature, has passed into literature. It occurs in his poem "La Ginestra,"

Bisogna maritarle! - aveva detto alla moglie.

Perchè?

Mi fanno pietà.

Sono così brutte!

-Non importa. Una moglie brutta è anzi una garanzia.

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-Se tutte le brutte ti somigliassero! Bisogna maritare anche le brutte, specie se hanno una buona dote in compenso.

E a proposito del malaticcio professore e del tenente che aveva male alle tasche, egli si lusingava di togliersi d' addosso quell' incubo morale delle due brutte sorelle vestite di nero che, secondo lui, dovevano invocare nella solitudine della loro vita uno straccio di marito e non lo avevano trovato fin allora.

Soffriva per esse, ogni volta che le incontrava, chiuse negli scialli neri, rigide, con gli occhi bassi, quasi vergognose della loro bruttezza, e pensava:

Vi libererò io, povere creature!

Per ciò aveva pronunziato così solennemente e così misteriosamente le parole: Due sorelle!

Nè si arrestò là. Parlò della dote, case e giardini; dei larghi risparmi che certamente si erano accumulati da anni nei loro cassetti, con la vita modesta, alla buona, che esse menavano e con la loro abilità di .econome amministratrici. Descrisse gli armadi zeppi di biancheria fragrante di rosmarino, la cantina colma di vini eccellenti, la dispensa ricca di olii, la casa riboccante d'ogni ben di Dio. Professore e tenente, appena sposati, avrebbero potuto buttar in faccia ai

rispettivi ministri i decreti di nomina, esser padroni di loro stessi, non più servire a nessuno, sicuri dell' avvenire, avvolti quasi nella bambagia!...

Quel giorno fin il professore lasciò tentarsi dalla focosa eloquenza dell' ex-brigadiere, e timidamente disse:

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Come avvicinarle?

Una presentazione è presto fatta! — esclamò il tenente.

Eh no! L' ex-brigadiere pensava appunto al modo con cui sormontare questa difficoltà; e da parecchie settimane non era riuscito a trovare nessuna soluzione dell' arduo problema. Quelle due sorelle vivevano solitarie, appartate, da far sospettare che la coscienza della loro bruttezza le inducesse ad evitare ogni contatto con la gente. Indicarle per via non gli sembrava il mezzo più opportuno per farle gradire. Le aveva circondate con una nube di mistero, lasciando a pena intravedere che la bellezza non era il loro maggior pregio, e senza arrivare a ripetere quel che aveva risposto a sua moglie: La bruttezza, nel matrimonio, è una garanzia !

Non lo impensieriva tanto il professore così buono, così sventurato, così rassegnato; costui avrebbe chiuso certamente un occhio e magari tutti e due, tenendo conto della dote. Lo impensieriva il tenente molto esperto in fatto di donne e che rimpiangeva spesso le bellissime signore da lui amate e dalle quali si vantava di essere stato così pazzamente amato da averne avuto fastidi e un duello di cui portava sul mento la traccia

visibile, non ostante la barbetta lasciata crescere apposta per coprirla.

- Una presentazione è presto fatta!

L'ex-brigadiere si era sentito prendere pel collo a queste parole del tenente, e, messo tra l'uscio e il muro,1 aveva balbettato:

- Certamente!... Certamente!... Mah!...

Quando si dice che le migliori risoluzioni provengono dall' aver molto riflettuto! Niente affatto. Scattano all' improvviso, non si sa mai come nè perchè e nel momento che uno meno se l'attende. Per poco, la notte appresso, l'ex-brigadiere non credette a un' ispirazione divina o a un intervento di San Giuseppe, suo santo protettore, accorso a toglierlo d' imba

razzo.

Non avea potuto addormentarsi, invidiando la moglie che gli russava leggermente a fianco; e nel buio della stanza gli sembrava di vedere, illuminate da strana luce, le figure delle due sorelle vestite di nero, talmente avviluppate negli scialli neri da lasciar scorgere appena un po' di fronte, il naso e le labbra. Gli stavano ferme davanti, come le aveva incontrate tre giorni addietro, quasi aspettassero ch' egli si decidesse a fare la proposta di matrimonio ruminata da tanto tempo e da lora indovinata. E mentre esse stavano là, a occhi bassi, in attesa, ecco tornargli in mente una notizia letta, la mattina, nella Gazzetta!... Un lampo! E l'exbrigadiere aveva dato tal sussulto e si era battuto così forte, con la palma di una mano la fronte, da svegliare di soprassalto sua moglie impaurita e tremante.

I

Tra l'uscio e il muro, between the devil and the deep sea,

Che cosa è stato?

-Ah, cara mia!... Sono felice !... Ho trovato, finalmente! Ho trovato!

E acceso il lume e poi la pipa tenuta pronta sul comodino, si era seduto sul letto per comunicarle il maraviglioso pretesto con cui presentare le due sorelle ai loro probabili mariti. Rideva, si stropicciava le mani, mandava fuori boccate di fumo che potevano scambiarsi per fuochi di gioia, con tale voluttà le spingeva fuori e le seguiva con gli sguardi nei loro svolgimenti per l'aria.

-Tu ammattisci!-brontolò sua moglie, voltandosi stizzosamente sull'altro fianco per tentare di riaddormentarsi.

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Ma egli aveva continuato a fumare e a fantasticare la bella scena che doveva svolgersi nella villa delle due sorelle per opera sua. Esse, che vivevano quasi fuori del mondo, non avrebbero mai sospettato chè il professore e il tenente non facevano parte di quella Commissione che la gazzetta diceva stesse per venirè in nome del governo per accertare i danni prodotti dai tremendi terremoti dell' anno avanti e ad assegnare sussidi. Così, tutti e tre, lui come guida, si sarebbero presentati colà, anticipatamente annunciati. L'accoglienza sarebbe stata cordialissima per ingraziarsi la Commissione. Larghe promesse, figuriamoci! Un principio d'intimità... Le due sorelle, che appunto erano in villa, si sarebbero fatte trovare ben vestite per ricevere degnamente quei signori. Forse- un cencio saputo mettere addosso trasforma le donne forse viste da vicino, e senza quei malinconici scialli neri su la testa e attorno alla persona, esse non sarebbero parse

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