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sere il signor Roberts, il quale mi domandò in buonissimo italiano se lo avrei accompagnato a Castagnola.

Castagnola era sulla mia strada per ritornare a Oria. Risposi di sì. Allora la ragazza mi disse in francese:

-Demain matin, à neuf heures, ici.1

Poi comparve il vecchio signore, tutto sorridente e fiero, a braccio di una bella ed elegante giovane signora fra i venticinque e i trent'anni, che Bertha chiamava miss Roberts. Miss Harriet non comparve. Considerando la bellezza e l'eleganza del giovine signor Roberts, io ne fui quasi contento.

Quando i signori Roberts furono nella mia barca e li potei vedere da vicino, la fisonomia del giovane signore mi dispiacque molto. Era veramente un bel giovane, alto, bruno come un arabo, con due grandi occhi neri e una barba nera, folta, corta, che sarebbe stata molto conveniente per un nipote dell'emiro Abdel-Kader; ma lo sguardo era egoista, sfrontato e falso.

Mr. Roberts aveva una voce strana piuttosto aspra; miss Roberts invece, bianca, bionda, con gli occhi celesti, languidi, aveva una voce sottile, dolce e un poco sonnolenta.

Mentre ci allontanavamo dalla riva, ella si voltò, spinta da lui, a salutare gli amici con una certa grazia stanca e noncurante, mentre egli invece salutò con calore a più riprese, gridando:

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Ciò che successe poi mi riempì di stupore. Appena ebbero cessato di voltarsi verso villa Ceresio

1. Demain

ici, to-morrow morning at nine, here.

a salutare, le due faccie cambiarono in un modo incredibile, diventarono più fredde e dure che non posso dire. Quando si sentirono abbastanza sicuri di non essere uditi dalla riva, i Roberts cominciarono in tedesco un dialogo stupefacente.

Miss Roberts dichiarò che l'indomani non sarebbe andata in nessun luogo, e Mr. Roberts le rispose con una tremenda bestemmia che s'ella non veniva l'avrebbe battuta.

Ella pareva del tutto abituata a simili minaccie, perchè non se ne turbò troppo, e cominciò a burlarsi del suo compagno per il suo poco successo con le americane. Così appresi che miss Harriet era americana. Subito dopo ne appresi anche il nome.

vane.

Miss Forest ti conduce a scuola 1 disse la gio

Vedo bene che diffida di noi. Finirà a scoprire

ciò che siamo. Per me, ne avrei piacere.

Egli bestemmiò e rispose ch'era impossibile. -Glielo dirò io! fece la signora con tranquilla insolenza.

-

Egli si pose a ingiuriarla con ira; ella gli replicò con disprezzo. Si rinfacciarono l'un l'altro ogni sorta di vergogne e maledissero il giorno e l'ora in cui s'erano incontrati.

Io fui più volte per esclamare che tacessero, che comprendevo il tedesco! Se miss Harriet non fosse esistita, l'avrei fatto. Così, indovinando che si ordiva una odiosa trama contro di lei, e che, se la donna era forse più infelice che colpevole, l'uomo era certo un gran furfante, non mi tenni obbligato a farlo.

1. Ti conduce a scuola, she can give you lessons,

Perciò, quando deposi sulla riva di Castagnola quella coppia rispettabile, sapevo un poco anch'io chi erano, o piuttosto sapevo chi non erano. Non erano fratello e sorella, non erano Roberts, non erano inglesi. Probabilmente l'uomo non era neppure tedesco, perchè nel calore dell'ira gli udii pronunciare delle imprecazioni in una lingua a me del tutto sconosciuta. Non erano marito e moglie, non aveano una dimora in alcuna parte della terra.

Il bel cavaliere non aveva danaro, malgrado i mezzi che adoperava, secondo la sua dama, per procurarsene. La famiglia della dama ne aveva, e veniva onorata da lui col titolo di "banda di ladri" perchè non ne mandava. Dopo essersi amati, Dio sa per quanto breve tempo, quei due si odiavano l'un l'altro, ed era difficile intendere quale legame li tenesse avvinti.

Egli le parlava con insolenza della sua passione per miss Forest e di un futuro matrimonio. Era un brutale capriccio, come doveva averne quel briccone, o credeva egli stesso che miss Forest avesse una ricca dote? Questo non lo so. Aveva imposto alla sua disgraziata schiava di aiutarlo ad entrare nelle buone grazie del professore Forest. Si capiva che la miserabile creatura, benchè combattuta da un ultimo senso di dignità e d'onestà, sarebbe stata contenta di questo matrimonio che l'avrebbe liberata da lui per sempre.

Nell'uscire di barca l'uomo mi domandò, ancora in italiano, quanto mi dovesse. Avendogli io risposto ch' ero già stato pagato, si strinse nelle spalle e se n' andò con la sua compagna.

Io avevo un amico a Castagnola. Andai a cercarlo e gli domandai se conoscesse i Roberts. Non ne sa

peva il nome, ma li riconobbe alla mia descrizione. Vivevano in una piccola villa sulla strada di Lugano. Si diceva che facessero commercio di gioielli orientali antichi e che la signora avesse la parte di far relazioni e di adescare compratori. Si affermava pure, con sicurezza, che il signore avesse avuto una condanna in Italia, per truffa. Erano a Castagnola da un mese e avevano la villa per un altro mese. Feci il tragitto da Castagnola a Oria con l'idea d'essere diventato un personaggio importante d'uno strano dramma, dove avevo la parte di salvare l'innocenza e di fulminare i suoi nemici. E poi, quale sarebbe il mio premio?

È strano che non potevo immaginare la gratitudine di miss Forest. Invece mi sentivo intorno al collo le braccia e sul viso i favoriti del suo vecchio padre, e non ero ancora abbastanza innamorato della figlia per immaginare con piacere questi austeri ed ispidi contatti.

Vivevo allora solo con una sorella maggiore nubile, una donna molto seria e positiva che aveva per me un'affezione materna, profonda, ma non cieca. Ella mi vide arrivare a casa tanto agitato che sospettò subito di qualche cosa. Le raccontai tutto, parlando il meno possibile di miss Forest, e il più possibile dei Roberts. Mia sorella non capì affatto la mia nobile. parte nel dramma, disapprovò il mio scherzo, e mi disse:

Non andrai mica, domattina, suppongo?

- Come non andrai? ma sì, certo, andrò. È il mio dovere di onest'uomo e di cristiano di andare.

Mia sorella mi domandò se fosse il mio dovere di cristiano d'innamorarmi di tutte le belle ragazze che

vedevo e di correr loro dietro. Io le risposi sdegnosamente che le sue idee erano sempre basse. Non tornammo più sull'argomento. Solamente la sera, quando ci separammo per andare a letto, ella mi disse che se io credevo mio dovere di onest'uomo di condurre inglesi o tedeschi o turchi a far colazione in casa, il dovere suo di donna cristiana era di dar loro pane e acqua.

L'indomani mattina alle nove ero a Villa Ceresio. Miss Bertha era già in giardino ad aspettarmi e corse subito a chiamar suo padre e sua sorella.

Miss Harriet aveva una toilette elegante di flanella chiara con grandi bottoni bleu, cintura bleu e un berrettino bleu. Mi si strinse il cuore pensando che quel delizioso berrettino potesse essere dedicato a Mr. Roberts.

Ella mi salutò appena, senza parlare. Meno di così non avrebbe potuto salutarmi; eppure io vidi sul suo viso, quando lo piegò un poco, che non avrebbe salutato il barcaiuolo a quel modo. Mi accorsi pure che appena seduta mi diede due occhiate rapide come per esaminare i miei abiti. Ella si aspettava qualche cambiamento con intenzione, e c'era. Avevo i miei bottoni d'oro da polsini, col monogramma, e un anello con un piccolo brillante. Nella prima occhiata vide l'anello, nella seconda vide i bottoni; ne fui sicuro, benchè il suo volto non tradisse la menoma sorpresa. Per un pezzo non mi guardò più, guardò a destra verso il Cavallino dove c'eravamo incontrati il giorno prima. Nella mia emozione diedi tre o quattro forti colpi di remi. Suo padre e sua sorella mi guardarono meravigliati; ella seguitò a guardare verso il Caval

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