Massime raccolte e confrontate con quelle della maggior parte dei classici greci, latini ed. italiani da Guglielmo Capozzo1838 |
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... secolo XVI nacque Francesco Berni nel castello di Cam- porecchio . Si distinse per quella specie di poesia famigliare e gio- cosa , che da lui acquistò il nome di Bernesca : non perchè egli ne sia stato l'inventore , che prima di lui si ...
... secolo XVI nacque Francesco Berni nel castello di Cam- porecchio . Si distinse per quella specie di poesia famigliare e gio- cosa , che da lui acquistò il nome di Bernesca : non perchè egli ne sia stato l'inventore , che prima di lui si ...
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... secolo . Discendeva egli da una famiglia onorevole nella quale era ereditario il genio dello studio e delle lettere : imparò le matematiche e la filosofia nella scuola di Ammonio , dopo avere sotto altri valenti maestri studiato le ...
... secolo . Discendeva egli da una famiglia onorevole nella quale era ereditario il genio dello studio e delle lettere : imparò le matematiche e la filosofia nella scuola di Ammonio , dopo avere sotto altri valenti maestri studiato le ...
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... secolo XVIII : fece i primi studi a Roma , e fu uno degli allievi del celebre Gravina , il quale fortificò il suo genio per le lettere , e tolse soprattutto a coltivare le sue disposizioni per la poe- sia . Fu condotto a Londra da lord ...
... secolo XVIII : fece i primi studi a Roma , e fu uno degli allievi del celebre Gravina , il quale fortificò il suo genio per le lettere , e tolse soprattutto a coltivare le sue disposizioni per la poe- sia . Fu condotto a Londra da lord ...
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... secolo prima di essi : questi s'immor- talo cantando i pastori , e quelli senza punto cimentarsi con sì for- midabile rivale , seppero trovar gloria nel medesimo aringo , ornando i loro piccoli quadri campestri di tutta l'eleganza di ...
... secolo prima di essi : questi s'immor- talo cantando i pastori , e quelli senza punto cimentarsi con sì for- midabile rivale , seppero trovar gloria nel medesimo aringo , ornando i loro piccoli quadri campestri di tutta l'eleganza di ...
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... secolo della letteratura latina , da alcuni si crede nato al 711 , da altri al 689 o 688 di Roma con- temporaneo ad Orazio . La sua vita ci è poco nota . Egli contento degli avanzi del suo retágio passò i suoi giorni nella calma e nell ...
... secolo della letteratura latina , da alcuni si crede nato al 711 , da altri al 689 o 688 di Roma con- temporaneo ad Orazio . La sua vita ci è poco nota . Egli contento degli avanzi del suo retágio passò i suoi giorni nella calma e nell ...
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Massime Raccolte E Confrontate Con Quelle Della Maggior Parte Dei Classici ... Horace No preview available - 2019 |
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Popular passages
Page 92 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega; ecco poi langue e non par quella, quella non par che desiata inanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 213 - Alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su la ruota siede; però ch'ha i veri ei finti amici a lato, che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato, volta la turba adulatrice il piede; e quel che di cor ama riman forte, et ama il suo signor dopo la morte.
Page 199 - Or delle pecorelle il rozzo mastro si vede alla sua torma aprir la sbarra : poi, quando move lor co '1 suo vincastro, dolce è a notar come a ciascuna garra.
Page 199 - ... suo vincastro, dolce è a notar come a ciascuna garra. Or si vede il villan domar col rastro le dure zolle, or maneggiar la marra; or la contadinella scinta e scalza star con l'oche a filar sotto una balza. In cotal guisa già l'antiche genti 10 si crede esser godute al secol d'oro; né fatte ancor le madri eron dolenti de' morti figli al marzi'al lavoro; né si credeva ancor la vita a...
Page 106 - Tremiam, fanciulli, d'un guardo al minacciar; siam giuoco, adulti, di Fortuna e d'Amor; gemiam, canuti, sotto il peso degli anni. Or ne tormenta la brama d'ottenere; or ne trafigge di perdere il timor. Eterna guerra hanno i rei con se stessi; i giusti l'hanno con l'invidia e la frode. Ombre, deliri, sogni, follie son nostre cure; e, quando il vergognoso errore a scoprir s'incomincia, allor si muore.
Page 87 - Ciel, che l'umiltade d'innocente pastor salvi e sublime; o che, sì come il folgore non cade in basso pian ma su l'eccelse cime, così il furor di peregrine spade sol de' gran re l'altere teste opprime; né gli avidi soldati a preda alletta la nostra povertà vile e negletta.
Page 58 - ... quisnam igitur liber? sapiens sibi qui imperiosus, quem neque pauperies neque mors neque vincula terrent, responsare cupidinibus, contemnere honores 85 fortis, et in se ipso totus, teres, atque rotundus, externi ne quid valeat per leve morari, in quem manca ruit semper fortuna, potesne ex his ut proprium quid noscere?
Page 33 - Per che turbarmi l'anima, o d'oro e d'onor brame, se del mio viver Atropo presso è a troncar lo stame? e già per me si piega sul remo il nocchier brun colà donde si niega che più ritorni alcun?
Page 10 - Tiberis lavit: cedes, et exstructis in ahum divitiis potietur heres. divesne prisco natus ab Inacho nil interest an pauper et infima de gente sub divo moreris, victima nil miserantis Orci: omnes eodem cogimur, omnium versatur urna serius ocius sors exitura et nos in aeternum exilium impositura cumbae.
Page 51 - Ed ecco, il crin vagante Coronato di lauro e più di lume, Apparirmi davante Di Cirra il biondo re, Febo il mio nume, E dir: 'Mortale orgoglio Lubrico ha il regno, e rovinoso il soglio.