Lezioni di storia della letteratura italiana dettate ad iso delle scuole e delle colte persone: pte.I. Il romanticismo e Alessandro Manzoni. 1891

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Page 244 - La sua parte servire e tacer. O stranieri, nel proprio retaggio Torna Italia, e il suo suolo riprende ; O stranieri, strappate le tende Da una terra che madre non v'è. Non vedete che tutta si scote Dal Cenisio alla balza di Scilla? Non sentite che infida vacilla Sotto il peso de...
Page 271 - S'ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo: d'ambo i lati calpesto rimbomba da cavalli e da fanti il terren. Quinci spunta per l'aria un vessillo; 5 quindi un altro s'avanza spiegato: ecco appare un drappello schierato; ecco un altro che incontro gli vien.
Page 206 - Nelle' paure della° veglia bruna, Te noma il fanciulletto ; a Te, ' tremante, Quando ingrossa ruggendo la fortuna, Ricorre il navigante. La femminetta nel tuo sen regale La sua spregiata lacrima * depone...
Page 85 - ... retori, e non sul ragionamento, e specialmente quella delle così dette unità drammatiche, di tempo e di luogo apposte ad Aristotele. Quanto alla mitologia, i Romantici hanno detto, che era cosa assurda parlare del falso riconosciuto, come si parla del vero, per la sola ragione, che altri, altre volte, l'hanno tenuto per vero; cosa fredda l'introdurre nella poesia ciò che non richiama alcuna memoria, alcun sentimento della vita reale...
Page 164 - M'addussi al sorso de l'Ascrea fontana. Come talor, discepolo di tale, Cui mi saria vergogna esser maestro, Mi volsi ai prischi sommi; e ne fui preso Di tanto amor, che mi parea vederli Veracemente, e ragionar con loro. Né l'orecchio tuo santo io vo...
Page 274 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Page 289 - Il Parini, il Monti e il Foscolo avevano già trattato maestrevolmente i metri brevi in generale e specialmente i settenari: il Manzoni andò più oltre, abbandonò le volte troppo lunghe o troppo intrecciate di endecasillabi; abbandonò la stanza; serrò e variò il trotto un po...
Page 319 - La morte! Il più crudel nemico altro non puote" Che accelerarla. Oh! gli uomini non hanno Inventata la morte: ella saria Rabbiosa, insopportabile: dal cielo Essa ci viene; e l'accompagna il cielo Con tal conforto, che né dar né torre Gli uomini ponno'.
Page 340 - Qui nulla 195 traccia d'uomo apparia; solo foreste d'intatti abeti, ignoti fiumi, e valli senza sentier: tutto tacea; null'altro che i miei passi io sentiva, e ad ora ad ora lo scrosciar dei torrenti, o l'improvviso 2oo stridir del falco, o l'aquila, dall'erto nido spiccata sul mattin, rombando passar sovra il mio capo, o, sul meriggio, tocchi dal sole, crepitar del pino silvestre i coni. Andai così tre giorni; 205 e sotto l'alte piante, o ne
Page 200 - O fratelli, il santo rito Sol di gaudio oggi ragiona ; Oggi è giorno di convito ; Oggi esulta ogni persona: Non è madre che sia schiva Della spoglia più festiva I suoi bamboli vestir. Sia...

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