Opere poetiche, Volume 1Lefevre, 1823 - Dante Alighieri - Critica e interpretacion |
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Page 42
... dolce e soave , pose Ch'i ' mi sentia dir dietro spesse fiate : Dio ! per qual dignitate Così leggiadro questi lo cor ave ? Ora ho perduta tutta mia baldanza , Che si movea d'amoroso tesoro ; Ond ' io pover dimoro , In guisa , che di ...
... dolce e soave , pose Ch'i ' mi sentia dir dietro spesse fiate : Dio ! per qual dignitate Così leggiadro questi lo cor ave ? Ora ho perduta tutta mia baldanza , Che si movea d'amoroso tesoro ; Ond ' io pover dimoro , In guisa , che di ...
Page 46
... faria disnore ' . Con dolce suono , quando se ' con lui , Comincia este parole , Si noti ciò che l'Amore medesimo aveva comandato al Poeta nel precedente Sonetto . Appresso che avrai chiesta pietate : Madonna , quegli che 46 LE POESIE.
... faria disnore ' . Con dolce suono , quando se ' con lui , Comincia este parole , Si noti ciò che l'Amore medesimo aveva comandato al Poeta nel precedente Sonetto . Appresso che avrai chiesta pietate : Madonna , quegli che 46 LE POESIE.
Page 48
... vuole , raccoman- dando il suo movimento nelle braccia della sua fortuna . La seconda parte comincia : Con dolce suono . La terza : Gentil Ballata . ( DANT . V. N. ) SONETTO VI . Battaglia de ' diversi pensieri amorosi . 48 LE POESIE.
... vuole , raccoman- dando il suo movimento nelle braccia della sua fortuna . La seconda parte comincia : Con dolce suono . La terza : Gentil Ballata . ( DANT . V. N. ) SONETTO VI . Battaglia de ' diversi pensieri amorosi . 48 LE POESIE.
Page 53
... dolce mi si fa sentire ; Che , s'io allora non perdessi ardire , Farei parlando innamorar la gente : Ed io non vo ' parlar sì altamente , Ch'io divenissi per temenza vile ; Ma tratterò del suo stato gentile , A rispetto di lei ...
... dolce mi si fa sentire ; Che , s'io allora non perdessi ardire , Farei parlando innamorar la gente : Ed io non vo ' parlar sì altamente , Ch'io divenissi per temenza vile ; Ma tratterò del suo stato gentile , A rispetto di lei ...
Page 64
... dolce ti tegno : Tu dei omai esser cosa gentile , Poichè tu se ' nella mia donna stata ; E dei aver pietate , e non disdegno . Vedi , che si desideroso vegno D'esser de ' tuoi , ch'io ti somiglio in fede : Vieni , che ' l cor ti chiede ...
... dolce ti tegno : Tu dei omai esser cosa gentile , Poichè tu se ' nella mia donna stata ; E dei aver pietate , e non disdegno . Vedi , che si desideroso vegno D'esser de ' tuoi , ch'io ti somiglio in fede : Vieni , che ' l cor ti chiede ...
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alcun Allor altra altrui Amor anima appresso Arno assai avea Barbariccia Beatrice bella Benvenuto da Imola Bertramo dal Bornio biltà Boccaccio bolgia CANTO Canz Canzone cerchio ch'è Ch'io chiama ciascun cielo collo colui comentatori CONV convien cotal cotanto d'Amore d'ogni Dante dice dinanzi dissi dolce dolente dolor donna duca duol Eneide fece figliuolo Firenze Flegias fugge gente gentil gran guarda Guido Cavalcanti Inferno intelletto l'anima lasso latino lode luogo maestro medesimo mente Michel Zanche mira mondo morte mostra occhi omai onore ottavo cerchio parea parlar parole passo paura pensier Perocchè piangendo pianto piè pietà pietosa poco POESIE LIRICHE Poeta porta Poscia prese quivi ragione Rime rispose sento settimo cerchio sì ch Sicchè signore SONETTO sospiri sovra spirto terra tosto trista vede veder veggio vertù vidi Villani Virgilio virtù viso volse volte
Popular passages
Page 282 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca me baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse! Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 313 - O Tosco, che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto, Piacciati di ristare in questo loco. La tua loquela ti. fa manifesto Di quella nobil patria natio, Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D'una del1'arche: però m'accostai, Temendo, un poco più al' duca mio. Ed ei mi disse: Volgiti: che fai? Vedi là Farinata che s' è dritto : Dalla cintola in su tutto il vedrai.
Page 334 - Non era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Page 281 - Farò come colui che piange e dice. Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancilotto, come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per...
Page 345 - Chi è quel grande, che non par che curi Lo 'ncendio , e giace dispettoso e torto Sì, che la pioggia non par che '1 maturi? E quel medesmo, che si fue accorto, Ch'io dimandava '1 mio duca di lui, 5 o Gridò: Quale i' fu
Page 316 - Restato m' era, non mutò aspetto. Nè mosse collo, nè piegò sua costa. E se, continuando al primo detto, S' egli han quell' arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell
Page 421 - ... vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura alla sua penna tempra; lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta; ond'ei si batte l'anca, ritorna in casa, e qua e là si lagna, come '1 tapin che non sa che si faccia...
Page 250 - Ov' udirai le disperate strida, Vedrai gli antichi spiriti dolenti, Che la seconda morte ciascun grida. E po' vedrai color che son contenti Nel fuoco, perché sperai! di venire, Quando che sia, alle beate genti. Alle qua...
Page 443 - Perigli siete giunti all' occidente, •A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente, 115 Non vogliate negar l'esperienza, Di retro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 63 - ... apparve scolorito e fioco, dicendomi: — Che fai? non sai novella? morta è la donna tua, ch'era sì bella.