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Quindi portiamo speranza che quest'Opera debba esser meglio applaudita e più generalmente letta, perchè in essa non è sol contenuto quanto strettamente appartiene ai Precetti e agli Esempj di RETTORICA e di BELLE LETTERE, ma vi ha luogo spesse volte (massime per le nuove aggiunte) una conveniente e inaspettata erudizione, vi è adombrata la storia della nostra Letteratura, e l'odierno suo stato, e qua e là s'incontrano bei saggi di quella filosofia che non si muta col mutare dei secoli. Quali ragioni poi siano state motrici di tale impresa, e qual metodo siavisi tenuto,

Italiani, a cui i Giovani devono principalmente dare studio per apprendere bontà di stile. Pag. 272–297.

Vol. II.-Parte III. Capo IX. Quanto importi a ben descrivere l'ordinare le parole a seconda delle idee. Pag. 101-113. Capo X. Della Poesia Epica-Eroica e Romanzesca (fino all'Articolo I.) Pag. 114–121.

Appendice II. Capo III. Del modo tenuto dall' Alighieri imitando Virgilio. Si accenna pure degli altri Clas

sici. Pag. 234-247.

Capo V. Sull'arte di tradurre. Pag. 260-279.
Capo VI. Dei Traduttori. Pag. 279 sino al fine.

resterà palese per le parole dell'Autore che seguono a queste nostre, le quali vogliam terminare pregando che sia accolto favorevolmente il consiglio che abbiamo a così buon fine e in così degna guisa effet

tuato.

A CHI LEGGERÀ

Le Lezioni di Belle Lettere di Ugo Blair ridotte a compendio dal Padre Soave sono uno de' libri più acconci che noi abbiamo ad insegnare Rettorica. L'esperienza di molti anni, e il giudizio de più savi consentono al Blair sovra gli altri la lode di maggiore precisione ne' precetti, e di maggiore filosofia; egli ha ridotto la Rettorica a quella dignità che la si ebbe da Aristotile, da Cicerone, da Quintiliano, dignità che le era stata o affatto tolta, o assai scemata dagli scolastici, e dai pedanti. Ma perchè il Blair scriveva per gl' Inglesi e non per gl'Italiani, molte cose espose che sono particolari ai primi e mal si addicono a'secondi, ed alcune, che a noi gioverebbero, o tacque o toccò di volo. Si aggiunga che gli esempj sono nel più tolti da Classici Inglesi, i quali, recati in non buone traduzioni, non hanno più parte alcuna del bello nativo, e non rischiarano abbastanza i precetti per noi Italiani. Il Padre Soave inteso solo alla bontà delle cose insegnate, non si curò molto degli esempj, e credè abbastanza supplire al resto apponendo poche e digiune noterelle che a quando a quando dichiarassero alcune cose necessarie. Ma a chiunque prenda ad insegnare belle lettere con quel compendio alla mano, egli è certo, che sarà manifesto queste cose non essere sufficienti, e ricercarsi dichiarazioni assai lunghe. A ciò osservando, io venni in pensiero di accomodarlo ad uso delle scuo

le Italiane, e quindi mi tolsi ad aggiungere alcune cose che mi parvero opportune, ed a recare copia maggiore di esempli tratti da Classici o Latini o Italiani, togliendo via gl' Inglesi e i Francesi, solo perchè non sono cosa da noi. Giudicai ancora di portare nel testo alcune cose che prima erano in annotazione, e non posi distinzione alcuna alle cose aggiunte, perchè mi sapeva vanità accennare i luoghi da me ritoccati. Un'altra cosa volli fare (e forse sentirà di puerilità a giudizio d'alcuno), cioè, nelle citazioni e negli esempj volli sempre recato il testo latino, e posto a modo di annotazione il volgarizzamento, perchè generalmente imparandosi a mente nelle scuole ed esempj e citazioni, mi piacque che il testo de' Classici non le traduzioni si mandassero a memoria. Nella terza parte del Compendio, la quale riguarda la Poesia, io ho voluto parlare un po' più alla distesa della Poesia Italiana, e specialmente del Padre di essa, Dante Alighieri, del quale non saprei dire se pure sia in quel libro accennato il nome, cosa ben vergognosa, mentre a luogo a luogo sono proposti in esempio i versi del Frugoni dell' Algarotti e del Bettinelli, autori che per lo bene de'giovani non si avrebbero a conoscere nelle scuole.

Ho anche creduto toccare di volo le controversie delle due scuole Romantica e Classica, e di accennare a che valga oggidì la mitologia ai poeti, e s'ella debba bandirsi o ritenersi come buona materia. Infine mi è paruto bene di mostrare in che stia l'imitazione dei Classici, e come debba il poeta senza essere schiavo prendere a seguitarli. E perchè l'arte del tradurre fa

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