Bellezze della Commedia di Dante Alighieri: dialoghiDalla tip. di P. Libanti a spese dell'autore, 1824 |
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... disse già della Providenza ; Ma egli s'è beato , e ciò non ode tanto ha ben assicurata e sodata la possessio- ne della sua gloria : e però a volerla oscurare è un dare de ' pugni in cielo , e farsi ridere alla gente ; e com'è il ...
... disse già della Providenza ; Ma egli s'è beato , e ciò non ode tanto ha ben assicurata e sodata la possessio- ne della sua gloria : e però a volerla oscurare è un dare de ' pugni in cielo , e farsi ridere alla gente ; e com'è il ...
Page 29
... qual venne a me ( fidandosi , com ' ella disse , nel mio parlare onesto , Ch ' onora te e que ' eh'udito l'hanno ) ; che con la mia parola ornata do- } vessi tanto ajutarti , che ella della tua salute CANTO II . 29 .
... qual venne a me ( fidandosi , com ' ella disse , nel mio parlare onesto , Ch ' onora te e que ' eh'udito l'hanno ) ; che con la mia parola ornata do- } vessi tanto ajutarti , che ella della tua salute CANTO II . 29 .
Page 39
... disse , Giovine d'alto e nobile talento . Guardati da toecare i Maestri . TOREL . Questi ardiri contro i Maestri , con tanta poca scienza , sono una di quelle cose che io non posso nè intendere , nè patire . Ma dove lasciate voi quel mi ...
... disse , Giovine d'alto e nobile talento . Guardati da toecare i Maestri . TOREL . Questi ardiri contro i Maestri , con tanta poca scienza , sono una di quelle cose che io non posso nè intendere , nè patire . Ma dove lasciate voi quel mi ...
Page 40
... disse ; Ora abbisogna il tuo fedele Di te , ed io a te lo raccomando . Lucia nimica di ciascun crudele , Si mos- se e venne al loco dov ' i era , Che mi sedea con l'an- tica Rachele . Disse , Beatrice loda di Dio vera , Che non soccorri ...
... disse ; Ora abbisogna il tuo fedele Di te , ed io a te lo raccomando . Lucia nimica di ciascun crudele , Si mos- se e venne al loco dov ' i era , Che mi sedea con l'an- tica Rachele . Disse , Beatrice loda di Dio vera , Che non soccorri ...
Page 48
... gior piede a ciò che disse il Torelli , del gran peccato che è nulla fare , che nè in bene nè in male meriti es- sere ricordato ( come è di questi scioperati ) , mi torna a 49 mente una cosa letta in A. Gellio ( 11. 48 INF . DIALOGO I.
... gior piede a ciò che disse il Torelli , del gran peccato che è nulla fare , che nè in bene nè in male meriti es- sere ricordato ( come è di questi scioperati ) , mi torna a 49 mente una cosa letta in A. Gellio ( 11. 48 INF . DIALOGO I.
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Popular passages
Page 503 - Che dalla nuova terra un turbo nacque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte 1' acque, Alla quarta levar la poppa in suso. E la prora ire in giù, com' altrui piacque, Infin che il mar fu sopra noi richiuso.
Page 574 - Ma io senti' sonare un alto corno , Tanto ch'avrebbe ogni tuon fatto fioco, Che contra se la sua via seguitando Dirizzò gli occhi miei tutti ad un loco. Dopo la dolorosa rotta, quando Carlo Magno perde la santa gesta, Non sonò sì terribilmente Orlando.
Page 333 - Come tal volta stanno a riva i burchi, che parte sono in acqua e parte in terra...
Page 269 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi: Da ch...
Page 417 - Io vidi già cavalier muover campo, • e cominciare stormo e far lor mostra, e tal volta partir per loro scampo ; corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra...
Page 22 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio : Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che 1' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 301 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 178 - Deh, se riposi mai vostra semenza, Prega' io lui, solvetemi quel nodo, Che qui ha inviluppata mia sentenza. E...
Page 126 - Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, e col petto, e co' piedi, Troncandosi co
Page 95 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che, e come concedette Amore, Che conosceste i dubbiosi desiri ? Ed ella a me: nessun maggior dolore, Che.