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Page 146 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega; ecco poi langue e non par quella, quella non par che desiata inanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 146 - Vola, fra gli altri, un che le piume ha sparte di color vari, ed ha purpureo il rostro; e lingua snoda in guisa larga, e parte la voce si, ch'assembra il sermon nostro.
Page 107 - ... sed me iussa deum, quae nunc has ire per umbras, per loca senta situ cogunt noctemque profundam, imperils egere suis ; nec credere quivi hunc tantum tibi me discessu ferre dolorem. siste gradum teque aspectu ne subtrahe nostro. quem fugis? extremum fato quod te adloquor hoc est.
Page 121 - Sunt aliae innuptae Latio et Laurentibus arvis, nec genus indecores. Sine me haec haud mollia fatu sublatis aperire dolis, simul hoc animo hauri : me natam nulli veterum sociare procorum fas erat, idque omnes divique hominesque canebant.
Page 107 - Talibus Aeneas ardentem et torva tuentem lenibat dictis animum, lacrimasque ciebat. ilia solo fixos oculos aversa tenebat, nee magis incepto voltum sermone movetur, 470 quam si dura silex aut stet Marpesia cautes. tandem corripuit sese, atque inimica refugit in nemus umbriferum, conjunx ubi pristinus illi respondet curis aequatque Sychaeus amorem.
Page 152 - Me tosto ignudo spirto, ombra seguace indivisibilmente a tergo avrai. Nova Furia co' serpi e con la face tanto t'agiterò, quanto t'amai. E...
Page 147 - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci: fuse tai cose tutte, e poscia unille ed al foco temprò di lente faci, e ne formò quel si mirabil cinto di ch'ella aveva il bel fianco succinto.
Page 165 - Pallido, crespo e macilente avea Alcina il viso, il crin raro e canuto: sua statura a sei palmi non giungea: ogni dente di bocca era caduto; che più d' Ecuba e più de la Cumea, et avea più d'ogn'altra mai vivuto.
Page 163 - Gli avea forato un fil d'oro sottile ambe l'orecchie, in forma d'annelletto ; e due gran perle pendevano quindi, qua' mai non ebbon gli Arabi né gl'Indi. 55 Umide avea l'innanellate chiome de' più suavi odor che sieno in prezzo: tutto ne...
Page 147 - n lei trapassa peregrina. » Ascosi mirano i duo guerrier gli atti amorosi. Dal fianco de l'amante (estranio arnese) un cristallo pendea lucido e netto. Sorse, e quel fra le mani a lui sospese ai misteri d'Amor ministro eletto. Con luci ella ridenti, ei con accese, mirano in vari oggetti un solo oggetto: ella del vetro a sé fa specchio, ed egli gli occhi di lei sereni a sé fa spegli.

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