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minaccia di farsi serio, giacchè la camera ed il senato hanno approvato il progetto, e si dice che la Prussia soffii nel fuoco.

AUSTRIA. — Il 21 del mese nelle acque di Lesina saltava in aria la fregata ad elice austriaca Radetzky, di 31 cannoni, rimanendo morte

più di 400 persone.

INGHILTERRA. -La regina ha aperto il 16 del mese il parlamento con un discorso nel quale dice di aver fiducia nella pace.

Gladstone propose alla camera dei comuni la nomina per il 4 Marzo di un comitato incaricato di esaminare il progetto relativo alla chiesa d'Irlanda.

SPAGNA, L11 del mese furono aperte le Cortes. Alcun membri gridarono: Viva la repubblica; Olozaga: viva la monarchia e il maresciallo Serrano: viva la sovranità della Cortes.

Il maresciallo Serrano fece quindi un discorso per spiegare le ragioni della rivoluzione di Settembre. Promise riforme, ecc. ecc. Il governo altuale rimetterà i suoi poteri alle Cortes appena esse siano definitivamente costituite, ma si crede che esso verrà invitato a mantenerli. Il signor Rivero, progressita, fu nominato presidente delle Cortes con 158 voti contro a 50 dati al candidato repubblicano, Orense. Si parla di nuovo della candidatura al trono del Re Ferdinando della Casa di Portogallo, Gli insorti di Cuba rifiutano di arrendersi, se non vien loro dato un governo come quello del Canadà.

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TURCHIA. - È morto a Nizza Fuad Pascià, ministre degli esteri

di Turchia,

Fu instituito un ministero degli interni con Mehemed-Ruchid a capo. Sadie Effendi fu nominato ministro delle finanze.

La Persia minaccia di far la guerra alla Porta.

La Grecia la finito per cedere.

GRECIA. Il nuovo ministero si è costituito sotto la presidenza del signor Zaïmis, ed ha fatto un proclama al popolo greco per spiegare le ragioni che l'indussero ad accettare le proposte della Conferenza.

RUMENIA. Le Camere furono sciolte. I collegi elettorali sono convocati per il 22 Marzo.

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AMERICA. Il presidente degli Stati Uniti ha accettato di essere mediatore fra il Portogallo e l'Inghilterra in una quistione sorta fra queste potenze per i loro possedimenti d'Africa.

1 Brasiliani entrarono nella città dell' Assunzione, capitale del Paraguay.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO.

Tomae Vallaurt Acrosaes etc. Torino 1868.

Ha fatto bene il professore Vallauri a pubblicare in latino queste sue lezioni? sì, se ha voluto mostrare la sua esimia perizia ia quella lingua, e cercato conservare la buona tradizione fra noi, come d'una gloria nazionale, vilipesa da coloro per cui le nazionali glorie non cominciano che da qualche auno. Ma non ha fatto bene se voleva diffondere verità utili, sacrosante, che così non saranno capite dal popolo, e forse poco dal parlamento e dai ministri. Ed io pure, a cui il latino alliga i denti, mi son fatto spiegare da un ex-monaco il senso di quelle lezioni, ed ho veduto che l'A. batte a tutto potere l'uso delle antologie nelle scuole, buone a far dei giornalisti, non degli scrittori; e vieppiù l'uso de' programmi, che riducono la scuola ad insegnare a rispondere a' quesiti proposti, anzichè ad approfondirsi in una dottrina qualunque. Quivi l'A. cita le arti e le industrie, con cui i fabbricatori di libri obbligano la gioventù a comprare i trattati che essi stesero sopra le singole materie non aventi altro fine che di guadagnar quattrini: per ciò donando gli ispettori, carezzando o comprando certi dispensieri della fama, quibus gratiam apud credulam turbam consequantur. A isterilire le menti e degradare gli studii contribuiscono non poco le Enciclopedie, che stanno alla scienza vera come al vero giorno le ribalte dei teatri. Dacchè poi il parlar d'indipendenza si mescolò ad ogni cosa, come il cotone a tutti i tessuti, i lumaj della povera Italia si resero servitori fedeli

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dei tedeschi; di là i ministri domandano i professori, domandano le grammatiche, le edizioni, i metodi. Qui sta l'alta sapienza de' nostri ministri dell' Istruzione Pubblica. Se si vuole imparare il latino, bisogna ricorrere alla Grammatica di Ferdinando Schultz. cosicchè i giovani implexa oratione irretiti innumeris divisionibus illaqueali, minulis quæstiunculis implicati teneantur, et iam inde a primis initiis tamquam molesta latinæ grammatices elementa fastidiant.

Avevamo testi de' classici, corretti da quegli illustri nostri filosofi del XV secolo, con un'ortografia consacrata, a tacer altri, dai Manuzii. No: si devono preferire le varianti di qualche tedesco; e una loro ortografia, che ritragga qualche vecchiume o forse anche scorrezione di lapidi antiche, di codici meno studiati; e che confondono le menti giovanili con desinenze equivoche, coi plurali in ei, co' genitivi in eis e mille errori. Mommsen, Ritschel, Hertz dicono corna de' nostri letterati e maestri: i nostri letterati e maestri adulano quei gran tedeschi, e una commissione governativa dava persino il premio ad un tale, perchè,, sebbene zoppicasse nelle locuzioni latine e peccasse di grammatica, si raccomandava per certa erudizione tedesca. E in fatto a' soli tedeschi toccano le lodi e le raccomandazioni di coloro, che il Ministro pose a regolare l'istruzione pubblica. Una delle novità venuteci dai tedeschi è lo scrivere non più M. Accius Plaulus, ma Maccius Plautus. Lachmann, Hertz, Geppert, Ritschel adottarono vivamente quest'opinione che è validamente combattnta dal Val

lauri. Ma questa non è che una delle consuete smanie di novità.

Noi vorremmo che anche il signor Ministro pigliasse lettura di questa opera del Vallauri. X. San Vincenzo de' Paoli e il suo tempo.

Ho voluto leggere coi primi due il terzo volume di quest'opera e mi è piaciuto quanto i due altri che l'han preceduto, anzi debbo confessare che mi è andato a sangue anche un po' più dei primi. Debbo congratularmi col Maggio che non essendo cherico, va molto addentro delle cose di Chiesa; e sa tanto bene annestarle alle politiche che è un piacere a leggerle. Se egli però avesse messo in fronte al suo libro la voce Storia, veramente non mi sarebbe paruta opportuna la forma un po' troppo declamatoria, e il trascorrere in ragionamenti e sentenze teologiche. Ma il solo titolo: S. Vincenzo de' Paoli e il suo tempo, lo licenziava a fare quel che ha fatto, ed ha fatto bene.

Quanti laici che non sanno neppur del catechismo, bellamente menati a mano dal suo racconto, si trovano a scuola di teologia senza saperlo. Dal lato morale considerato il S. Vincenzo va moltissimo lodato pel bene che farà a coloro, i quali in altra guisa non l'avrebbero conseguito. Perciò sono giuste e meritate le lodi che al Maggio ha significato il S. Padre per mezzo del suo segretario Monsignor Mercurelli, la lettera del quale ho letto con gran piacere in questa Rivista, Nè creda l'autore che minor lode gli abbia da venire dalla ragionevole ordinanza dei fatti, economia dei rapporti della biografia con la storia del tempo, e forma filologica, lucida, severamente ornata. Evviva! Si abbia adunque egli colle mie congratulazioni la preghiera di adoperare tosto l'ingegno, che Iddio gli ha dato in altri lavori, che mirino alla sua gloria ed al migliore del prossimo.

L. TOSTI.

GENOVA

-

GIACOMO SARDO Gerente responsabile.

TIPOGRAFIA DELLA GIOVENTU'.

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