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non altro è il segreto delle ire loro contro Roma: non si vuole da essi nè dominio temporale, nè supremazia spirituale: nel Papa si combatte il re, e nel re la Chiesa. Tutti gli orpelli e le circonlocuzioni di che riboccano le carte e i discorsi di questi astuti jerofanti, non possono omai più ingannare se non coloro ch' esser vogliono ingannati.

Altre cose ora dovremo dire di quella parte numerosa della nazione che vede, tollera e tace e che chiamata in più modi nè desta dal rumore dei mali continua a starsi sciaguratamente neghittosa, mentre la nave fortuneggia. Aspetta forse il naufragio sedendo sulla riva e cantando gli spietati versi di Lucrezio.

Dulce mari magno turbantibus equora ventis

Alienum spectare dolorem?

Ma di loro e della loro colpevole inerzia ragioneremo poscia. Per ora ci basti il notare, che se queste contorsioni del senso morale, e diremo anche del senso politico, sono così frequenti e persistenti nel Parlamento italiano, gran parte della colpa ricade su que' molti che si lasciano persuadere e sopraffare dai predicatori d'inerzia e di astensione. A Venezia dove il grido di questi faccendieri della politica non è guari ascoltato che cos'è accaduto. Le elezioni municipali riuscirono, a detta degli stessi giornali moderati, in senso clericale, cioè non a loro favorevoli, indizio certo che ove il buon senso si svegli e riprenda impero, le parti estreme che si armano d' errori e d' audacia, sarebbero presto vinte. È indubitato che una minoranza, la quale non ha ritegno alcuno nelle leggi, nei costumi, nelle idee di un paese, può osar tutto e tutto ottenere, se chi ha giustizia in cuore e onestà e senno lascia fare e dire, e tutt' al più si ecclissa e si nasconde per non vedere il male.

ORAZIO ROSSI.

CRONACA DELLA QUINDICINA.

Alcuni nostri associati chiesero che alla Rassegna della Quindicina, che pubblichiamo regolarmente, fosse aggiunto, quasi appendice, una Cronaca dei fatti più importanti avvenuti nel tempo stesso, in modo da supplire così a quei lettori i quali nelle presenti circostanze non potessero avere altri giornali. Noi abbiamo creduto di appagare il loro desiderio pubblicando un semplice elenco dei principali avvenimenti, che servono poi di tema alle giuste considerazioni dell' esimio scrittore della Rassegna.

7 Dicembre 1868.

ITALIA. Senato del Regno. Radunatosi il 1° dicembre, il Senato del Regno prese a discutere il progetto di legge sull'ordinamento del not ariato. La discussione continua.

Camera dei deputati. Riunitasi il 24 novembre: la camera dei deputati, dopo aver eletto a suo presidente l'on. Mari con 185 voti contro a 98 dati all'on. Crispi, e a vice presidente l'on. Mordini con 158 voti contro a 106 dati all' on. Ferraris, deliberò di adottare in via d'esperimento per alcuni mesi il nuovo regolamento, solo respingendone l'art. 19 relativo alla verificazione delle elezioni.

Quindi ebbe luogo un' interpellanza sull'esecuzione a Roma di certi Monti e Tonietti, condannati a morte dai tribunali pontifici per avere l'anno scorso appiccato il fuoco ad una mina sotto la Caserma dei Zuavi in quella città. Questa interpellanza fece molto rumore: e dopo vivacissima discussione la Camera approvò un ordine del giorno accettato dal ministero con cui si riprovava quell'esecuzione.

Poscia, essa discusse ed approvò i progetti di legge relativi alla soppressione della privativa della fabbricazione della polvere, all'ordinamento del servizio semaforico, alla concessione della cittadinanza agli italiani non regnicoli (1); al nuovo codice penale marittimo, all'ingrandimento dell' arsenale marittimo di Venezia, ed alla costituzione di una strada nazionale da Aosta al Piccolo S. Bernardo: e finalmente oggi (7 10.bre) ha incominciata la discussione del progetto di legge sull'amministrazione centrale e provinciale dello stato.

In questo periodo furono dichiarati vacanti i collegi elettorali di Fuligno, Montevarchi, Terni, Ozieri, Martinengo, Chioggia, Gessopolena, e Atessa. I primi sette sono convocati per il giorno 13 del corrente

mese.

Atti Ufficiali. Fra i decreti pubblicati nella scorsa quindicina sul giornale ufficiale ne notiamo uno relativo all' emissione di biglietti di banca da lire 1, pel complessivo valore di L. 6,000,000: ed un' altro che stabilisce le norme degli esami delle guardie marine e dei sottotenenti di vascello per essere promossi a grado superiore.

Il contr'ammiraglio Riboty, ministro della marina, fu collocato a riposo cogli ammiragli Tholosano, Wright e Anguissola. Avvennero molti importanti cambiamenti nelle prefetture.

ESTERO. Francia. Il 28 novembre morì, presso Parigi, Berryer. Avvennero alcune dimostrazioni di poca importanza.

(1) D'iniziativa parlamentare.

Inghilterra. Le elezioni generali diedero una decisa maggioranza al partito liberale, di circa 100 voti. In seguito di ciò il ministero Disraeli presentò le sue dimissioni che furono accettate. Gladstone fu incaricato di formare il nuovo ministero.

Spagna. Avvennero parecchie dimostrazioni in senso diverso in parecchie città principali. Il ministero ha dato ordini energici pel mantenimento dell'ordine.

La rivoluzione di Cuba continua.

Rumania. Il ministero Bratiano ha dato le sue dimissioni. Ghika ha composto un nuovo gabinetto con uomini di tutti i partiti.

--

a

FATTI VARII. I fondi italiani alla borsa di Parigi ascesero 58, 45. Continua l'eruzione del Vesuvio. Anche l'Etna si è messa in operazione.

Continuano i terremoti nell'America del Sud,

LA LETTERA DEL P. GIACINTO

ALLA RIVISTA UNIVERSALE

Col nostro fascicolo del 10 novembre nel riprodurre un eloquente discorso del P. Giacinto avevamo parimente l'onore di stampare una di lui lettera, ch' egli ci autorizzava di rendere pubblica.

Di quella lettera, per quanto ci consta, non parlò altro giornale che l'Osservatore Cattolico di Milano ne' termini seguenti, che noi riferiamo per intiero affinchè si conosca la buona fede con cui sono dati certi giudizii.

La Rivista Universale di Genova nel suo ultimo quaderno (10 novembre) ci reca una lettera fulminante del rev. P. Giacinto (Père Hyacinthe) dove l'illustre oratore lamenta « che v' abbiano ancora uomini di sì corta veduta da non accorgersi che la vecchia organizzazione politica del cattolicismo si sfascia (letteralmente) come cel manifesta la lezione dataci or ora dalla Spagna. Null' ostante questo (segue P. Giacinto) quegli uomini seguono ad abbrancarsi ai suoi rottami coperti di sangue e di fango ». A chi va questo complimento? Cerchiamo di capirlo dal corpo della lettera. Organizzazione politica del cattolicismo che si sfascia! Qui

noi romani cattolici e Italiani non intendiamo questo latino. Quì noi crediamo che il cattolicismo abbia un' organizzazione, o a dirlo cattolicamente ed italianamente, un governo e ordinamento divino che non si sfascierà mai per quante Spagne, Austrie e Francie vadano per aria. Se per organizzazione politica del cattolicismo il P. Giacinto intende il despotismo o l'assolutismo vada a dir questo allo Czar o al Sultano perchè non c'è un solo sovrano cattolico despotico o assoluto, e non lo era neppur la povera Isabella, e in ogni caso c'è tanto rapporto tra il despotismo e il cattolicismo come ce n'è tra certe prediche e il Vangelo. Che se intende rimproverare il Papa che non dia una costituzione, posto com'è posto ora, è ammirabile la sua ingenuità. Che se intende finalmente suggerire la rinuncia al poter temporale, cosa che mi pare la più lontana dalle sue parole, ma la più vicina al suo pensiero generale noi non possiamo non lamentare che un figlio di S. Teresa ardisca dare tali consigli in tale tempo e in tali forme. (Corrispondenza di Roma in data 21 nov. 1868, pubblicata nell' Osservatore Cattolico di Milano del 23 nov. 1868, N. 271).

Avvertiti di questo giudizio, che non vogliamo qualificare, i direttori della Rivista, si credettero in obbligo di indirizzare a quello del giornale milanese, la seguente lettera raccomandata.

Firenze, 1 dicembre 1868.

Signor Direttore dell' Osservatore Cattolico

Milano.

Da un religioso Carmelitano abbiamo ricevuto tardi un numero del suo giornale, dove in una corrispondenza romana vien parlato della lettera che il P. Giacinto ci indirizzava da Parigi inviandoci il suo discorso per la conversione d' una protestante al cattolicismo. Noi non intendiamo certamente difendere il P. Giacinto, che non ha bisogno di giustificazioni, e molto meno vogliamo qui ribattere le critiche che il detto corrispondente fa all'illustre predicatore.

Siccome però i lettori dell' Osservatore Cattolico non conoscono la lettera in quistione, noi ne mandiamo a V. S. una copia affichè voglia pubblicarla e così gli stessi lettori possano farsene un esatto giudizio.

Resterebbe ancora da rispondere a quanto volle scrivere il corrispondente romano fondandosi non già sulle parole bensì sul pensiero del P. Giacinto, ma di questo sistema di polemica, di scrutare cioè i pensieri e le intenzioni interpretandole poscia a proprio modo, lasciamo giudici gli uomini onesti.

che

Siamo certi che la sua imparzialità non vorrà rifiutarsi ad un atto per tutti i diritti è dovuto non tanto a noi quanto al P. Giacinto.

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Ora noi sentiamo il dovere, verso i nostri lettori, di opporre i sensi veri e reali, ai supposti e falsi, i quali non danno le parole, nè sono le nostre idee, e meno quelle dell'illustre oratore a cui la Francia cattolica applaudisce. I periodi incolpati son tre.

PERIODO 1. - Vi ringrazio del regolare invio del vostro ollimo periodico: esso è una rara, e tanto più necessaria protesta contro lo spirito che tende sempre più ad invadere la stampa cattolica ». È vero o no, che una parte della stampa cattolica è propensa a sdegni non santi, a non lodevoli e non proficue esagerazioni? Rimproverare tale spirito, non edificante nè cattolico, è il netto senso del periodo. Veniamo al secondo.

PERIODO 2.

Convien dire che v'abbia gente ben di corto vedere se essi non aprono gli occhi dinanzi a questa nuova e formidabile lezione che ci dà la Spagna ..

Dio buono! Non è un lavorar di fantasia, il solo sospettar un'approvazione del fatto in queste parole? Al contrario, suonano esse un lamento profondo; e alludono ad alcuna delle potenti lezioni che Bossuet fulminava ad un uditorio sovente atterrito ma non mai compunto; ad una corte che dai mali presenti non seppe o non volle prevedere i futuri. Ecco il senso e la moralità del calunniato periodo.

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PERIODO 3. La vecchia organizzazione politica del cattolicismo si sfascia da ogni parte in Europa nel sangue, e ciò che è peggio, nel fango: ora è a questi avanzi impotenti e vergognosi che si vorrebbe legare l'avvenire della Chiesa !

Quale è questa vecchia organizzazione del cattolicismo? È la dominazione dei principi sulla chiesa, sotto il nome di protezione. È il cesarismo, è il basso impero, è la politica di tanti governi a cui fu comoda la maschera della religione. Suoi frutti furono le contese per le investiture nella Germania; altre contese nella Francia; e della Spagna non si ricordi altro che quella lamentevole inquisizione, contro la quale inutilmente gridarono diversi papi. Quella vecchia organizzazione si riduceva a questo: lo Stato abbracciava la Chiesa per soffocarla.

Consideriamo la Spagna. Sino all' epoca de' suoi despoti non vi fu nazione più grande per le conquiste, per le università, per le scienze. Ma da trecent'anni, da che si fece della religione una politica a servizio dei dominanti, dove sono più le sue glorie, i suoi colossali dottori? Ecco l'organismo che soffoca la religione. Ma vi è di peggio.

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