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POPOLAZIONE DELLA PENISOLA IBERICA

VERSO LA FINE DEL III SEC. A. C.

Secondo gli studi più recenti del generale russo Strelbitsky, la penisola iberica, comprese le isole Baleari, ha un'estensione di Kmq. 590, 211.

Se teniamo presente la superficie delle regioni moderne, facienti parte di ognuna delle tre provincie romane della penisola nell'epoca imperiale, possiamo così ripartire l'area di esse:

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É sorprendente che nessuno dei grandi repertori antichi che vanno più spesso fra le mani degli studiosi, da quello dello Smith a quello del Meyer, dall' Encyclopaedia Britannica all'Encyclopédie Française, parli punto della quantità della popolazione dell'antica Spagna (1). Certo non abbiamo dati sufficienti per ristabilire esattamente il numero degli abitanti sparsi su tutto il vasto territorio della penisola. Abbiamo dei dati soli per tre distretti nord-occidentali della Tarraconensis del tempo di Plinio, quindi per ottenere almeno un risultato soddisfacente, ma approssimativo, dobbiamo procedere con molta circospezione.

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Plinio (III 28) ci dice che la popolazione del
Conventus di Asturica .
Conventus di Lucus Augusti .
Conventus di Bracara (2)

era di 240 000 capita libera

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166 000

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285 000

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Essendo Plinio stato procurator della Tarraconensis verso i primi dell'ultimo trentennio del I sec. dopo Cristo, é quasi certo

(1) Brevemente, e solo riferendosi all'epoca imperiale, ne parla il BELOCH in Die Bevölkerung der griech.-röm. Welt. Leipzig, 1886, pgg. 446-448.

(2) In alcuni manoscritti più recenti abbiamo 275 mila capita libera. Ci atteniamo ai 285 mila che troviamo nei manoscritti più antichi e in ciò seguiamo il Detlefsen, la cui edizione di Plinio (Historia Naturalis, vol. VI. Berlino, 1876-1882) è quella appunto che usiamo per le citazioni.

che queste cifre vanno riferite ad un censo provinciale, avvenuto proprio al tempo in cui Plinio si trovava nella Spagna.

Prima di passare oltre è bene intendersi sul significato che si deve dare all'espressione capita libera. Plinio con essa dovette certamente indicare l'intera popolazione del conventus e non una sola parte, cioè la classe degli adulti, come si potrebbe credere. Calcolando l'estensione dei tre conventus sopra ricordati, veniamo ad avere complessivamente 85,000 Kmq. Ora dividendo 691,000 (numero totale della popolazione dei 3 conventus, come s'è già visto) per 85,000 Kmq. veniamo ad avere una popolazione relativa di poco più di 8 capita libera per Kmq. Se supponiamo la stessa densità per tutta la penisola, moltiplicando per 8 la superficie complessiva di essa, avremo una popolazione generale di circa 5 milioni di capita libera e magari si può arrivare sino a 6 milioni, se poniamo una densità media un pochino maggiore di quella stabilita per i 3 conventus sopra citati. Da ciò appare manifesto che Plinio con l'espressione capita libera non intese già di parlare dei soli adulti (maschi e femmine), ma dell'intera popolazione. Infatti, se quell' espressione fosse considerata equivalente ad adulti, siccome questi sono generalmente un terzo della popolazione totale, si verrebbe a dare alla penisola iberica una popolazione complessiva tre volte maggiore di quella da noi sopra riferita, cioè si arriverebbe nientedimeno ad avere una popolazione totale di circa 18 milioni d'abitanti. Che ciò non sia è smentito dal vero significato di capita libera e dalla grandezza stessa delle cifre tramandateci da Plinio. Si ricordi qui che la Spagna, quando era all'apogeo della sua potenza nella seconda metà del sec. XVI, aveva una popolazione non superiore agli 8 milioni di abitanti. Ora non è possibile ammettere che circa 15 secoli prima, cioè ai tempi di Plinio, essa avesse una popolazione maggiore, anzi doppia, di quella del sec. XVI.

Per queste ragioni è da ritenersi approssimativamente esatta la cifra dei 6 milioni che sopra abbiamo trovata ed è assolutamente da respingersi l'interpretazione di chi in capita libera vedesse ricordati i soli adulti, perchè in quest'ultimo caso la penisola iberica del I sec. di Cristo avrebbe avuta una popolazione complessiva uguale a quella dei nostri giorni (18 milioni in cifra rotonda).

Date queste conclusioni è naturalissimo che sembrino cervellotiche e strane le deduzioni opposte alle nostre.

POPOLAZIONE DELLA PENISOLA IBERICA

VERSO LA FINE DEL III SEC. A. C.

Secondo gli studi più recenti del generale russo Strelbitsky, la penisola iberica, comprese le isole Baleari, ha un'estensione di Kmq. 590, 211.

Se teniamo presente la superficie delle regioni moderne, facienti parte di ognuna delle tre provincie romane della penisola nell'epoca imperiale, possiamo così ripartire l'area di esse:

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É sorprendente che nessuno dei grandi repertori antichi che vanno più spesso fra le mani degli studiosi, da quello dello Smith a quello del Meyer, dall' Encyclopaedia Britannica all'Encyclopédie Française, parli punto della quantità della popolazione dell'antica Spagna (1). Certo non abbiamo dati sufficienti per ristabilire esattamente il numero degli abitanti sparsi su tutto il vasto territorio della penisola. Abbiamo dei dati soli per tre distretti nord-occidentali della Tarraconensis del tempo di Plinio, quindi per ottenere almeno un risultato soddisfacente, ma approssimativo, dobbiamo procedere con molta circospezione.

Plinio (III 28) ci dice che la popolazione del
Conventus di Asturica .

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era di 240 000 capita libera

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Essendo Plinio stato procurator della Tarraconensis verso i primi dell'ultimo trentennio del I sec. dopo Cristo, é quasi certo

(1) Brevemente, e solo riferendosi all'epoca imperiale, ne parla il BELOCH in Die Bevölkerung der griech.-röm. Welt. Leipzig, 1886, pgg. 446-448.

(2) In alcuni manoscritti più recenti abbiamo 275 mila capita libera. Ci atteniamo ai 285 mila che troviamo nei manoscritti più antichi e in ciò seguiamo il Detlefsen, la cui edizione di Plinio (Historia Naturalis, vol. VI. Berlino, 1876-1882) è quella appunto che usiamo per le citazioni.

che queste cifre vanno riferite ad un censo provinciale, avvenuto proprio al tempo in cui Plinio si trovava nella Spagna.

Prima di passare oltre è bene intendersi sul significato che si deve dare all'espressione capita libera. Plinio con essa dovette certamente indicare l'intera popolazione del conventus e non una sola parte, cioè la classe degli adulti, come si potrebbe credere. Calcolando l'estensione dei tre conventus sopra ricordati, veniamo ad avere complessivamente 85,000 Kmq. Ora dividendo 691,000 (numero totale della popolazione dei 3 conventus, come s'è già visto) per 85,000 Kmq. veniamo ad avere una popolazione relativa di poco più di 8 capita libera per Kmq. Se supponiamo la stessa densità per tutta la penisola, moltiplicando per 8 la superficie complessiva di essa, avremo una popolazione generale di circa 5 milioni di capita libera e magari si può arrivare sino a 6 milioni, se poniamo una densità media un pochino maggiore di quella stabilita per i 3 conventus sopra citati. Da ciò appare manifesto che Plinio con l'espressione capita libera non intese già di parlare dei soli adulti (maschi e femmine), ma dell'intera popolazione. Infatti, se quell' espressione fosse considerata equivalente ad adulti, siccome questi sono generalmente un terzo della popolazione totale, si verrebbe a dare alla penisola iberica una popolazione complessiva tre volte maggiore di quella da noi sopra riferita, cioè si arriverebbe nientedimeno ad avere una popolazione totale di circa 18 milioni d'abitanti. Che ciò non sia è smentito dal vero significato di capita libera e dalla grandezza stessa delle cifre tramandateci da Plinio. Si ricordi qui che la Spagna, quando era all'apogeo della sua potenza nella seconda metà del sec. XVI, aveva una popolazione non superiore agli 8 milioni di abitanti. Ora non è possibile ammettere che circa 15 secoli prima, cioè ai tempi di Plinio, essa avesse una popolazione maggiore, anzi doppia, di quella del sec. XVI.

Per queste ragioni è da ritenersi approssimativamente esatta la cifra dei 6 milioni che sopra abbiamo trovata ed è assolutamente da respingersi l'interpretazione di chi in capita libera vedesse ricordati i soli adulti, perchè in quest'ultimo caso la penisola iberica del I sec. di Cristo avrebbe avuta una popolazione complessiva uguale a quella dei nostri giorni (18 milioni in cifra rotonda).

Date queste conclusioni è naturalissimo che sembrino cervellotiche e strane le deduzioni opposte alle nostre.

POPOLAZIONE DELLA PENISOLA IBERICA

VERSO LA FINE DEL III SEC. A. C.

Secondo gli studi più recenti del generale russo Strelbitsky, la penisola iberica, comprese le isole Baleari, ha un'estensione di Kmq. 590, 211.

Se teniamo presente la superficie delle regioni moderne, facienti parte di ognuna delle tre provincie romane della penisola nell'epoca imperiale, possiamo così ripartire l'area di esse:

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Plinio (III 28) ci dice che la popolazione del
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(1) Brevemente, e solo riferendosi all'epoca imperiale, ne parla il BELOCH in Die Bevölkerung der griech.-röm. Welt. Leipzig, 1886, pgg. 446-448.

(2) In alcuni manoscritti più recenti abbiamo 275 mila capita libera. Ci atteniamo ai 285 mila che troviamo nei manoscritti più antichi e in ciò seguiamo il Detlefsen, la cui edizione di Plinio (Historia Naturalis, vol. VI. Berlino, 1876-1882) è quella appunto che usiamo per le citazioni.

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