La Commedia di Dante Allighieri: Inferno. Appendice: Epistola di Dante ad Arrigo di Luxemburg ... volgarizzamento dal latino d'autore antico e di data incerta; Epistola di Dante a principi e cardinali dopo la morte di Clemente V. affinchè eleggessero papa italiano, volgarizzamento dal latino d'autore antico e di data incertissima; Inferni, capitulum IV-VII (translation in Latin hexameters ed. from the Fontanini codex)

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P. Rolandi, 1842

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Page 1 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 195 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 53 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 29 - E tu che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti. Ma poi ch' ei vide, ch'io non mi partiva, Disse: Per altre vie, per altri .porti Verrai a piaggia, non qui, per passare: Più lieve legno convien che ti porti. E il duca a lui: Caron non ti crucciare: Vuolsi così colà, dove si puote .> Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 51 - Amor condusse noi ad una morte ; Cai.na attende chi vita ci spense." Queste parole da lor ci fur porte.
Page 271 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 158 - La gente nuova ei subiti guadagni, Orgoglio, e dismisura han generata, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni.
Page 48 - Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle Genti, che l' aura nera si gastiga? La prima di color, di cui novelle Tu vuoi saper, mi disse quegli allotta, Fu imperatrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, Che libito fe' licito in sua legge, Per torre il biasmo, in che era condotta.
Page 279 - S' io credessi che mia risposta fosse A persona che mai tornasse al mondo, Questa fiamma staria senza più scosse : Ma perciocchè giammai di questo fondo Non tornò vivo alcun, s' i' odo il vero, Senza tema d
Page 9 - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m

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