GERUSALEMME LIBERATA CANTO NO NO, ARGOMENTO. Trova la Furia Solimano, e 'l move Ma L La il gran mostro infernal, che vede queti Que' già torbidi cori e l'ire spente; E cozzar contra 'l Fato e i gran decreti Svolger non può dell'immutabil mente; Si parte, e dove passa i campi lieti Secca, e pallido il Sol si fa repente: E d'altre furie ancora e d'altri mali Ministra a nuova impresa affretta l'ali. II. Ella, che dall' esercito Cristiano, Per industria sapea de' suoi consorti Il figliuol di Bertoldo esser lontano, Tancredi e gli altri più temuti e forti; Disse che più s'aspetta ? or Solimano Inaspettato venga, e guerra porti. Certo, o ch'io spero, alta vittoria avremo Di campo mal concorde e in parte scemo. III. Ciò detto, vola ove fra squadre erranti, Fattosen duce, Soliman dimora ; Quel Soliman di cui non fu, tra quanti Ha Dio rubelli, uom più feroce allora; Ne, se per nuova ingiuria i suoi giganti Rinnovasse la terra, anco vi fora. Questi fu Re de' Turchi, ed in Nicea La sede dell' imperio aver solca. IV. E distendeva incontra ai Greci lidi Dal Sangario al Meandro il suo confine; Ove albergar già Misi e Frigi e Lidi, E le genti di Ponto e le Bitine; Ma poichè contra i Turchi e gli altri infidi Fur sue terre espugnate, ed ei sconfitto V. E ritentata avendo invan la sorte, |