pariva un'altra grande città. Là, donde la leggendaria Didone, salita la pira, aveva scagliato la maledizione attraverso il mare e le future età su Enea ed i suoi discendenti, e donde poco appresso le fiamme, che consumavano il bel corpo della tradita regina, col lugubre fulgore aveano colpito di mestizia e di funebri presentimenti lo stuolo dei fuggenti Troiani, un capitano, cui scorreva nelle vene il sangue degli Eneadi, Cornelio Scipione, davanti alle fumanti rovine. di Cartagine, commosso fino alle lagrime per l'amaro fato d'una città, che per tanto volgere di secoli aveva tenuto largo impero nel mondo, ripeteva malinconicamente le parole di Ettore vaticinante la distruzione di Troia (1).

(1) Polibio, lib. XXXIX, 3; Om., II., VI, 448 seg.

Il suicidio di Lucrezio (*)

(1896)

Pubblicato nella Rivista di Storia antica e Scienze affini diretta da Giacomo Tropea. Anno I, fasc. 4, pp. 45-76.

(*) A proposito della pubblicazione di Giacomo Giri,

Il suicidio di T. Lucrezio.

La questione dell'emen

"

" Natura Palermo, libreria datore ed editore della Carlo Clausen di Alberto Reber, 1895.

E. STAMPINI, Studi di Lett. e Fil. lat.

INTRODUZIONE

AD UNA EDIZIONE delle

Bucoliche di Virgilio

(1904)

Dal volume Le Bucoliche di Virgilio con introduzione e commento. Parte Prima. Egloghe I-V. Terza edizione con molte variazioni ed aggiunte. Torino, Ermanno Loescher, 1905, PP. V-XXIV.