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Così la mente mia tutta sospesa
Mirava fissa, iminobile e attenta,
E sempre di mirar faceasi accesa.

A quella Luce cotal si diventa
Che volgersi da lei per altro aspetto
È impossibil che mai si consenta.

Perocchè 'l ben ch'è del volere obbietto,
Tutto s' accoglie in lei; e fuor di quella
È difettivo ciò ch'è lì perfetto.

Omai sarà più corta mia favella
Pure a quel ch' io ricordo, che d'infante
Che bagni ancor la lingua alla mammella.
Non perchè più ch' un semplice sembiante
Fosse nel vivo Lume ch' io mirava,
Che tal è sempre qual era davante;

Ma per la vista che s' avvalorava
In me, guardando, una sola parvenza,
Mutandom' io, a me si travagliava.

Nella profonda e chiara sussistenza
Dell' alto Lume, parvemi tre giri
Di tre colori e d'una contenenza:

E l' un dall' altro, come iri da iri,
Parea reflesso: e 'l terzo parea fuoco

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rimirare la nave d' Argo. E se in così poco di tempo, come è uno punto, n ricoglie più d'ammirazione in Cielo, che in due mila cinquecento anni in terra; chiaro appare, come è impossibile a notificarlo in pensiero, o in detto, o in scritto. Non mi par questo il senso vero.

...

ACCESA. JO., XIV : Qui ... diligit me,diligetur a Patre meo, et ego diligam eum, et manifestabo ei meipsum. Greg. (Hom. XXVI, in Evang.): Augent spiritales deliciae desiderium in mente, dum satiant.

DIFETTIVO. C. V: E s'altra cosa vostro amor seduce, Non è se non di quella alcun vestigio Mal conosciuto, che quivi traluce. Conv. (1,6): Perfet ta conoscenza e non difettiva.

TAL. C. XXIX: Uno manendo in sè come davanti ... La Chiesa: Immotus in te permanens.

TRAVAGLIAVA. Alterava. Travagliatori chiamavansi i prestidigitatori. GIRI. Agost. (C. D.) narra che Mercurio Trismegisto dipingeva Dio comE 2na sfera, che ha dappertutto il centro, e la circonferenza in luogo nessuno. COLORI. Persone distinte, ma uguali. - CONTENENZA. Anco in prosa. L'UN. Il figlio dal padre. Lumen de lumine: Lumen et splendor patril C. XIII: Che quella viva luce che si mea Dal suo lucente, che non si disuna

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Che quinci e quindi igualmente si spiri.
O quanto è corto 'l dire e come fioco
Al mio concetto! E questo a quel ch'i' vidi
È tanto che non basta a dicer poco.

O Luce eterna che sola in te sidi,
Sola t' intendi; e da te intelletta,
E intendente te, ami e arridi!

Quella circulazion che sì concetta
Pareva in te, come lume reflesso,
Dagli occhi miei alquanto circonspetta,
Dentro da sè del suo colore istesso
Mi parve pinta della nostra effige:
Perchè 'l mio viso in lei tutto era messo.
Qual è il geométra che tutto s' aflige
Per misurar lo cerchio, e non ritrova,
Pensando, quel principio ond' egli indige;
Tale era ïo a quella vista nuova:
Veder voleva come si convenne
L'imago al cerchio, e come vi s' indova.
Ma non eran da ciò le proprie peune:
Se non che la mia mente fu percossa
Da un fulgore in che sua voglia venne.

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Da lui, ne dall'Amor che 'n lor s' intrea. SPIRI. C. X: Guardando nel suo Figlio con l'Amore Che l'uno e l'altro eternalmente spira, Lo primo ed ineffabile Valore. Questo è contro l'eresia de' Greci, che dicono lo Spirito santo procedere solamente dal Padre.

CORTO. BOCC.: Ogni parlare sarebbe corto e fioco. Campanella: Le parole non arrivano a dir l'essenza delle cose: nè tutte le cose note hanno la lor propria voce; e le ignote, nulla. — E. Petr. (I, 67): Era ben forte la nemica mia; E lei vid' io ferita

...

SIDI. Altrove: Uno manendo in sè. Dio è sostanza a sè stesso. Conv.: La prima bontà ch'è Iddio, che solo colla infinita capacità infinito comprende. INTELLETTA. Petr.: Parole Intellette da noi soli.

CIRCULAZION. Tre giri. . REFLESSO. Come iri da iri.

Suo. Divinità di G. C.: Id quod fuit permansit, et quod non erat, assumpsil. · PERCHE. Onde.

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MISURAR. Conv.: Il cerchio per lo su' arco è impossibile a quadrare perfettamente: però è impossibile a misurare appunto. - PRINCIPIO. Proporzione tra il diametro e la circonferenza.

L'IMAGO. L'umana alla natura divina.

A quel modo è l'umanità nella divinità.

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VOGLIA. L'oggetto del suo volere. Purg., IV: Qui è vostro dimando. Conosce l'unione dell' umana alla divina natura; e in questa visione finisce.

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All' alta fantasia qui mancò possa.
Ma già volgeva il mio disiro e 'l velle,
Sì come ruota ch' igualmente è mossa,

L'Amor che muove il sole e l'altre stelle.

FANTASIA. La visione delle cose celesti spegne e rende inutile la fantasia, che fa luogo al puro intelletto. VELLE. Desiderio, dice Pietro, da parte dell'oggetto, velle da parte di lui. Il suo volere era sazio, si volgeva in libera pace. Lett. a Cane: Invento principio seu primo, videlicet Deo, nihil est quod ulterius quaeratur, quum sit Alpha et Omega, idest principium et finis. AMOR. Jo.: Deus charitas est.

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