mangiati e neppure hanno mai mangiato nè semi, nè foglie, nè alcuna sorta d'alimenti vegetabili, almeno che io me ne sia accorto. Ell'è una cosa veramente piacevole il vedere la velocità, e per così dire la ferocia, con la quale si slanciano sopra gl'insetti che sentono passare a loro vicini. Io dico che sen tono passare, perchè giammai mi sono accorto che essi conoscano la presenza degli insetti mediante la vista. Il tatto e l'udito sono i sensi i quali gli guidano nelle loro caccie, almeno in quelle che essi fanno ad una luce sufficiente per i nostri occhi. In questo caso se un insetto sta fermo, o lentissimamente si muove, ancorché gli passi accanto un Mustiolo, se non lo tocca, egli non se ne accorge, e seguita la sua strada. Ma se poi v' inciampa con qualche pelo delle sue basette, o l'insetto agitandosi con una certa celerità fa muovere assai forte l'aria che lo circonda, o tramanda un qualche suono, allora il Mustiolo vi si slancia immediatamente sopra, e con due o tre morsi l' uccide.

Una cosa poi che fa maraviglia in questi a nimalini, i quali per la loro piccolissima mole, per le loro forme rotonde e proporzionate, hanno un' aspetto così delicato e grazioso, è il loro naturale tanto crudele, e cattivo. Se essendo molti riuniti insieme, punto punto la fame gli assale, incominciano fra di essi a battersi con i morsi, fintanto che qualcuno soc comba. Tutti allora si gettano addosso alla disgraziata vittima, ed in pochissimo tempo la divorano. Di rado ne lasciano avanzi; ma se pur qualcosa vi lasciano, ell'è quasi sempre o

la punta del muso, o la coda. Terminato che hanno questo primo pasto, incominciano un altra battaglia, dipoi un'altro pasto: e seguitano in tal modo fino a che o uno solo resti di tutti vincitore, e divoratore, o che spossati dalla fatica, e dalla gran quantità di nutrimento, rimangano intorpiditi, ed assopiti. E non è solamente l'imperioso bisogno del nutrimento, la fame crudele, che gli trasporta ad un tale eccesso contro gl' individui della propria specie, imperocche molte volte gli ho ve duti divorarsi fra loro quando quasi eran sazj, e quando avevano a loro disposizione dell'altro alimento. Quale poi sia la vera cagione di questa ferocia io la ignoro. Forse è quella stes sa che strascina a battersi fra di loro, e i Leoni, e le Aquile? Contentiamoci soltanto d'osservare, e non cerchiamo di penetrare laddove all'umana mente non è permesso.

Si sa che il nome di Topo ragno fino dagli antichi è stato dato agli animali della razza del Mustiolo, ma sono discordi poi gli autori, ed an che incertissimi sulla ragione per cui tal nome sia stato loro assegnato. Riguardo alla pri ma parola che lo compone, cioè Topo, tutti vanno d'accordo a farla provenire dalla somiglianza che questi animali hanno con i Topi. E fin qui non mi pare che vi sia alcun dubbio: la discordanza, ed oscurità consiste nella parola ragno. Alcuni l'hanno fatta derivare (1) << dall'estrema agilità che questi animalini han « no ad arrampicarsi anche sopra i fili di paglia «i più sottili » agilità simile a quella dei ragni:

(1) Perotti Nicolai Sipontini, Cornucopia.

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altri poi « dal loro morso velenoso (1) come la « puntura della spina del pesce ragno».

Facilmente ognuno s' accorge quanto siano strane queste idee. Tutte e due son fondate su principj falsi. L'agilità dei Topi ragni per rampicarsi, non è maggior di quella dei veri Topi, ma anzi è assai minore; ed il veleno del loro morso non è che una favola.

Esaminando un poco la storia dei Topi ragni si scorge in essa a prima vista un punto di somiglianza assai grande con quella dei veri Ragni, e questa somiglianza è nel loro alimento, e nella maniera di procacciarselo. Gli uni come gli altri si nutrono d'insetti; e gli uni come gli altri ne fanno lor preda, scagliandosi loro impetuosamente, ed instantaneamente addosso. Ora a me sembra che facendo derivare da questo rapporto degli animali del genere Sorex con i Ragni, l'origine del nome Topo ragno, vi sia meno pericolo d'errare che ammettendo qualcuna dell'opinioni sopraccitate. Ma con tutto ciò, non attaccando niuna importanza a questa mia idea, la propongo soltanto per mettersi nel numero delle altre.

(1) Gesner.