Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti, Volume 1

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Page 339 - Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d' ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s
Page 328 - Disse ; e il gran figlio di Saturno i neri Sopraccigli inchinò. Su l'immortale Capo del sire le divine chiome Ondeggiare, e tremonne il vasto Olimpo» Così fermo 1' aSar si dipartirò. Teti dal ciel spiccò nel mare un salto ; Giove alla reggia s'avviò. Rizzarsi Tutti ad un tempo da...
Page 223 - Se le confuse lingue de la torre fossono in lor, che son settantadue, le portature sue tutte ci sono, ed ancor più ben cento. Non studian altro che levare o porre, or giù, or su, ed ora meno, or piue; or formica ed or bue voglion parer nel lor dimostramento.
Page 58 - Multa renascentur, quae jam cecidere ; cadentque Quae nunc sunt in honore vocabula, si volet usus, Quem penes arbitrium est et jus et norma loquendi.
Page 26 - ... le sue parole hanno ora un tono più freddo e lontano, quasi Egli sia già trasportato in un mondo diverso, e tutto intento a contemplare il momento fatale che l'attende: Allor disse Gesù: — Le tue parole pena mi sono al cuor tanto crudele, che assai più il tuo dolor che "1 mio mi duole. Ma in croce mi vedrai, madre fedele, vedrai per me scurar la luna e il sole, vedraime abbeverar d'aceto e fele: bagnata ti vedrai del sanguo mio: tu morir mi vedrai.
Page 213 - Tempo futuro m' è già nel cospetto, Cui non sarà quest' ora molto antica, Nel qual sarà in pergamo interdetto Alle sfacciate donne fiorentine L' andar mostrando con le poppe il petto. Quai Barbare fur mai, quai Saracine, Cui bisognasse, per farle ir coperte...
Page 182 - ne quis ea deleat neve alienum inferat', poenaque est, 'si quis bustum' — nam id puto appellari -ruußov — 'aut monimentum' inquit 'aut columnam violarit deiecerit fregerit'. sed post aliquanto propter has amplitudines sepulcrorum, quas in Ceramico videmus, lege sanctum est, 'ne quis sepulcrum faceret operosius quam quod 65 decem homines effecerint triduo...
Page 12 - Ma lasceremo che il poema si aggiudichi a qual si voglia di que' nostri primi padri del dire . Perché né ora , né mai saremo ostinati intorno quelle cose, onde si può disputare con bontà di ragioni ; seguendosi da noi quel principio gravissimo di Dante , il quale insegna , che il dubbio nasce a guisa di rampollo a piedi del vero (*) . IV. Ma a confortare intanto la sentenza del Mehus aggiungeremo alcune considerazioni , per le quali vengansi come indovinando e il motivo perché il Boccaccio...
Page 232 - Retore bastantemente vera: e viene ragionando : che a far ridevole un motto sia necessario il più delle volte, che esso comprenda in se alcune idee discrepanti congiunte insieme di maniera che la congiunzione loro ben si convenga con una terza idea . E questo bellissimo avviso egli chiarisce con questo esempio . „ Un buon
Page 16 - Muse; volgi le spalle all'Elicona ea quelle sue allegre fontane; tu sudi indarno: già torpe l' ingegno ; manca già la memoria , gli occhi si offuscano ; il corpo , che si discioglie a senso a senso , non porta il peso di una nuova fatica. » Queste cose ed altre simili potrebbero gravemente dirsi , e magnificamente, a qualsiasi vecchio. Ma non so perchè elle si deggiano dire a un sapiente, cui più al vero direi :

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