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Consequitur, melior remis, sed pondere pinus
Tarda tenet. post has aequo discrimine Pristis
Centaurusque locum tendunt superare priorem;
Et nunc Pristis habet, nunc victam praeterit ingens
Centaurus, nunc una ambae iunctisque feruntur
Frontibus et longa sulcant vada salsa carina.
Iamque propinquabant scopulo metamque tenebant,
Cum princeps medioque Gyas in gurgite victor
Rectorem navis compellat voce Menoeten:

Quo tantum mihi dexter abis? huc dirige cursum; Litus ama et laeva stringat sine palmula cautes; Altum alii teneant'. dixit, sed caeca Menoetes Saxa timens proram pelagi detorquet ad undas. Quo diversus abis?' iterum pete saxa, Menoete!' Cum clamore Gyas revocabat: et ecce Cloanthum Respicit instantem tergo et propiora tenentem. Ille inter navemque Gyae scopulosque sonantis Radit iter laevum interior subitoque priorem Praeterit et metis tenet aequora tuta relictis. Tum vero exarsit iuveni dolor ossibus ingens Nec lacrimis caruere genae, segnemque Menoeten Oblitus decorisque sui sociumque salutis In mare praecipitem puppi deturbat ab alta: Ipse gubernaclo rector subit, ipse magister

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scrimine; egualmente distanti da Cloantho. - priorem: tra loro due. -Frontibus: le prue. - longa... carina: nella lunghezza della loro chiglia. — metam...: donde poi dovevano tornare alla mossa.

medio... in gurgite, lontano dallo scoglio, come dirà Gyas al 162. Altri: a mezzo della corsa che doveva fare.

Il timoniere in mare (161-182).- Erano già presso lo scoglio, che dovevano girare, quando Gyas comanda al suo timoniere, Menoete, di girare stretto e radere coi remi il macigno. Ma Menoete, temendo di fracassare la nave, prende il largo. Gyas grida, ma vede Cloantho entrare tra la sua nave e lo scoglio e prendere la testa. Di che indignato sino alle lagrime, prende Menoete e lo butta in mare, e si mette esso al timone. Menoete intanto, povero vecchio, riesce ad arrampicarsi sullo sco glio e vi si mette a sedere. I Teucri ridono al suo cadere, al suo notare, al suo vomitare.

161-8 Rectorem, il timoniere: Gyas ora ductor: 133. tantum... derter tanto a dritta': lo scoglio era a sinistra, come sempre la meta: donde l'uso di tenere la frusta con la destra. — huc:

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Litus: terra

ama

accennando lo scoglio.
bagnata dall'acqua: lo scoglio.
tienti sempre. Hor. C. I xxv 3: amat-
que Ianua limen.-stringat rasenti".
sine lascia". palmula la pala' del
remo. Altum il largo'.

' occulti".

E

al largo.

caeca

pelagi (cf. 8)... ad undas diversus: da tutt'altra parte.pete saxa: dispettosamente: hai paura dei bassi fondi? va magari nei bassi fondi. propiora: allo scoglio. 169-77 interior: tra lo scoglio e Gyas. pur da sè interior vale sinisterior scilicet breviore circulo: Serv. ad xi 695. metis... relictis: perchè ora il plurale? Perchè la meta deve ancora essere girata dalle altre navi? o perchè non un saxum solo (124) era la meta, ma esso aveva attorno altri caeca saxa (165)? ossibus dentro, profondamente: iv 66: all'amore le tenere midolle, all'ira le dure ossa: ix 66. - genae le palpebre': Enn. IS. 53 e 105, note. Così Omero (385) fa piangere il Tydeide, cui cade il pungolo. socium... (sociorum) salutis: non solo col buttarne in mare uno, ma col dirigere la nave esso, non curando d'infrangerla. praecipitem a capofitto". -rector... magister: timoniere e porti

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Hortaturque viros clavumque ad litora torquet.
At gravis ut fundo vix tandem redditus imo est
Iam senior madidaque fluens in veste Menoetes
Summa petit scopuli siccaque in rupe resedit.
Illum et labentem Teucri et risere natantem
Et salso rident revomentem pectore fluctus.

Hic laeta extremis spes est accensa duobus,
Sergesto Mnesthique, Gyan superare morantem.
Sergestus capit ante locum scopuloque propinquat,
Nec tota tamen ille prior praeeunte carina:
Parte prior, partim rostro premit aemula Pristis.
At media socios incedens nave per ipsos

'

Hortatur Mnestheus: Nunc nunc insurgite remis,
Hectorei socii, Troiae quos sorte suprema
Delegi comites; nunc illas promite vires,
Nunc animos, quibus in Gaetulis Syrtibus usi
Ionioque mari Maleaeque sequacibus undis.

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Non iam prima peto Mnestheus neque vincere certo
(Quamquam_o!sed superent, quibus hoc, Neptune,
dedisti):

Extremos pudeat rediisse. hoc vincite, cives,
Et prohibete nefas. olli certamine summo
Procumbunt: vastis tremit ictibus aerea puppis

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178-82 gravis, per l'età (ii 435) e per le vesti. fluenssgocciolando". Vedi ε 319: Lui sott'acqua tenne (il mare) molto tempo, nè potè Presto venire a galla sotto l'empito del grosso fiotto Chè le vesti gli pesavano, le quali gli aveva date la diva Calypso. Pur tardi venne su, e dalla bocca sputò l'acqua salata, Amara, che molta a lui dal capo sgocciolava'. risere... rident: è il riso omerico, divinamente ed eroicamente selvatico, che noi conserviamo in memoria de' tempi antichissimi in cui scoprivamo le candide zanne carnivore più di rado che ora, ma sempre a proposito delle disgrazie altrui.

Gara tra la Pristi e la Centauro (183222). Mnestheo comandante della Pristi e Sergesto della Centauro ora s'infiammano di sorpassare Gyante, e di essere, o l'uno o l'altro, secondi. Sergesto stringe allo scoglio, Mnestheo comanda un energico sforzo ai suoi rematori per non essere ultimi, ed essere, forse, primi. La nave trema all'urto delle remate, il mare sparisce, il sudore gronda. Sergesto per

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stringere troppo, fracassa i remi d'una parte e la prora allo scoglio. Si alzano i rematori e si provano con pali a scostare la nave, e ripescano i remi; mentre Mnestheo vola per il mare come una colomba, che dopo aver battuto le ali rumorose, scivoli giù per l'aria. Si lascia addietro Sergesto che invano domanda aiuto e si prova ad avanzare coi remi rotti.

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183-87 extremis... duobus: 154. Mnesthi... contratto da Mnesthei. - superare: ii 10, i 704.- ante: attributivo. tota...carina... di tutta la lunghezza dello scafo'. partim: non è avverbio qui. 188-200 per ipsos: non era quello il suo posto. Hectorei: il nome del grande eroe deve animare a uno sforzo eroico.vires... animos forza del corpo e dell'anima. — usi, estis. — Maleae... promontorio della Laconia, pericoloso alle navi; non nominato nella rotta di Enea. sequacibus che s'inseguono, che s'accavallano'. prima: non primus omnium, ma prior Sergesto, e forse... Quamquam o! aposiopesi, da supplirsi utinam vincere detur. hoc vincite, opposto al prec. hoc in cui si chiude prima tenere (338), mentre in questo è non redire extremos. - Procumbunt: sui remi. tremit içtibus: nota l'effetto di tra

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Subtrahiturque solum, tum creber anhelitus artus
Aridaque ora qualit, sudor fluit undique rivis.
Attulit ipse viris optatum casus honorem.
Namque furens animi dum prora ad saxa suburget
Interior, spatioque subit Sergestus iniquo,
Infelix saxis in procurrentibus haesit.
Concussae cautes, et acuto in murice remi
Obnixi crepuere, inlisaque prora pependit.
Consurgunt nautae et magno clamore morantur,
Ferratasque sudes et acuta cuspide contos
Expediunt fractosque legunt in gurgite remos.
At laetus Mnestheus successuque acrior ipso
Agmine remorum celeri ventisque vocatis
Prona petit maria et pelago decurrit aperto.
Qualis spelunca subito commota columba,
Cui domus et dulces latebroso in pumice nidi,
Fertur in arva volans plausumque exterrita pinnis
Dat tecto ingentem, mox acre labsa quieto
Radit iter liquidum celeris neque commovet alas:
Sic Mnestheus, sic ipsa fuga secat ultima Pristis
Aequora, sic illam fert impetus ipse volantem.
Et primum in scopulo luctantem deserit alto
Sergestum brevibusque vadis frustraque vocantem
Auxilia et fractis discentem currere remis.

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ballo.-solum: la superficie dell'acqua.→ tum creber sqq. II 109, di Aiace: sempre da grave ansare era occupato, e già a lui il sudore D'ogni parte dalle membra, molto, scorreva, nè poteva Pigliar fiato'.

201-9 ipse... casus anche il caso". - animi: 73.- prora (var. proram)... suburget: senso riflessivo o passivo: i 104. - Interior, sinisterior più a manca procurrentibus: che si staccavano dallo scoglio e quasi venivano incontro: 164 e seg. murice: punta di scoglio a fior d'acqua. crepuere: si fransero con un crepito secco. m. c. morantur: come è naturale questo schiamazzio nella sosta forzata! Ferratas... Enn. VII fr. xix 2. sudes: var. trudes, dal verbo trudere. contos (parola greca) pali". 210-22 successu...: ii 386: successu exultans: ed è parola che in questo senso i pedanti vorrebbero esclusa dalla nostra lingua, come gallicismo! O pedanti! -Agmine: impetu, actu: ii 212.- Prona: che lo porta alla riva, quasi penda. - decurrit scivola'.- domus et... nidi: tutto un concetto: e nidi è plurale a ricordare, con grazia tutta Vergiliana,

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aedes: ii 486 e seg. domus... aedes. Cfr.
ancora xii 470.
dulces, per i nidiaci
che vi sono. · pumice: sasso roso dalle
acque: Plin. HN. XXXVI xxi. - Fertur
in arva volans: ii 498.
plausum... rom-
bazzo.exterrita... tecto: come se uno
spavento l'avesse cacciata dalla spelon-
ca. Radit sfiora". iter liquidum:
l'aria trasparente e impalpabile. -ul-
tima... Aequora il tratto di mare più
lontano' dalla spiaggia. - impetus ipse

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l'abbrivo': Cic. de or. I xxxiii 158: concitato navigio, cum remiges inhibuerunt, retinet tamen ipsa navis motum et cursum suum. → volantem a volo. — in scopulo... alto: saxis in procurrentibus 204.- brevibus... vadis: i 111.- discentem 'che si prova', per la prima volta. Gara tra la Pristi e la Scylla (223243). La Pristi raggiunge la Chimaera, e se la lascia indietro perchè questa non ha più timoniere. Poi incalza Cloantho e la sua Scylla cerulea. Tutti parteggiano per l'ardito Mnestheo, cui il successo e le approvazioni spingono all'ultima prova. Ma Cloantho tende le palme al mare e vòta agli Dei marini un toro bianco da sacrificarsi sul lido,

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Inde Gyan ipsamque ingenti mole Chimaeram Consequitur: cedit, quoniam spoliata magistro est. Solus iamque ipso superest in fine Cloanthus; Quem petit et summis adnixus viribus urguet. Tum vero ingeminat clamor, cunctique sequentem Instigant studiis, resonatque fragoribus aether. Hi proprium decus et partum indignantur honorem Ni teneant, vitamque volunt pro laude pacisci; Hos successus alit: possunt, quia posse videntur. Et fors aequatis cepissent praemia rostris, Ni palmas ponto tendens utrasque Cloanthus Fudissetque preces divesque in vota vocasset. 'Di,quibus imperium est pelagi, quorum aequora curro,235 Vobis laetus ego hoc candentem in litore taurum Constituam ante aras voti reus extaque salsosPorriciam in fluctus et vina liquentia fundam'. Dixit, eumque imis sub fluctibus audiit omnis Nereidum Phorcique chorus Panopeaque virgo, Et pater ipse manu magna Portunus euntem Impulit: illa noto citius volucrique sagitta Ad terram fugit et portu se condidit alto. Tum satus Anchisa cunctis ex more vocatis Victorem magna praeconis voce Cloanthum

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ae

232-8 fors, avverbialmente. quatis... rostris: 157. — palmas: le mani supine. in vota: a udire un suo voto.aequora curro: iii 191. — voti reus è chi con un voto si obbliga a qualche offerta, damnatus, chi, ottenuto l'intento, è all'offerta obbligato: ecl. v 80.- Porriciam, non proiciam: porricere è presentare all'altare come offerta: Naev. xvi 2. liquentia, con la prima breve da liqueo: cf. i 432.

239-43 Phorci...: dio marino; 824. Panopea...: una delle Nereidi: 825: ènominata per un tratto quale è in Georg.

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iv 351, dove Arethusa, la instancabile cacciatrice, è la prima a salire sentendo la querela di Aristeo. - Portunus: il dio che spinge le navi in porto. noto del vento '. Cloantho, pro

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mezzo

I premi (244-285). clamato dal banditore, ha il lauro: ogni nave ha tre giovenchi, vino, e un talento argenteo. Il vincitore ha poi una clámide intessuta d'oro, orlata di porpora, con su ricamato il fatto di Ganymede (è preso, il giovinetto, una corsa, ansante, dall'aquila: i vecchioni suoi custodi alzano le palme al cielo, i cani abbaiano in su); il secondo ha una corazza a maglia d'oro, a tre catenelle, pesantissima; il terzo due lebeti uguali, di bronzo, e due vasi d'argento, lavorati in rilievo. E se ne andavano lieti, quando ecco tornare, come un serpente mezzo rotto da una rota o da un sasso, Sergesto, tra le risa di tutti, con la nave monca, che però spiega le vele ed entra così in porto. Anche a lui dà Enea i tre giovenchi, il vino e il talento, e inoltre, come consolazione, una schriava con due gemelli.

244-9 cunctis: mancava Sergesto. magna: è l'epiteto perpetuo della voce

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Declarat viridique advelat tempora lauro,
Muneraque in navis ternos optare iuvencos
Vinaque et argenti magnum dat ferre talentum.
Ipsis praecipuos ductoribus addit honores:
Victori clamydem auratam, quam plurima circum
Purpura maeandro duplici Meliboea cucurrit,
Intextusque puer frondosa regius Ida
Velocis iaculo cervos cursuque fatigat,
Acer, anhelanti similis, quem praepes ab Ida
Sublimem pedibus rapuit Iovis armiger uncis:
Longaevi palmas nequiquam ad sidera tendunt
Custodes, saevitque canum latratus in auras.
At qui deinde locum tenuit virtute secundum,
Levibus huic hamis consertam auroque trilicem
Loricam, quam Demoleo detraxerat ipse
Victor apud rapidum Simoenta sub Ilio alto,
Donat habere viro, decus et tutamen in armis.
Vix illam famuli Phegeus Sagarisque ferebant
Multiplicem conixi umeris; indutus at olim
Demoleos cursu palantis Troas agebat.
Tertia dona facit geminos ex aere lebetas
Cymbiaque argento perfecta atque aspera signis.
Iamque adeo donati omnes opibusque superbi
Puniceis ibant evincti tempora taenis,
Cum saevo e scopulo multa vix arte revulsus,
Amissis remis atque ordine debilis uno,
Inrisam sine honore ratem Sergestus agebat.

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Donat habere: 248. - Phegeus Sagarisque: il primo è nome omerico (E 11), il secondo no, e par fatto da Zarrágios fiume della Phrygia. - ferebant sqq. linguaggio omerico: per es. N. 447 e segg. il qual (sasso) nemmeno due uomini tra il popolo i più forti Facilmente sul carro da terra avrebbero levato, Quali sono ora i mortali, ὁ δέ μιν ρέα πάλλε καὶ olos. La facilità del palleggiarlo anche da solo, è resa dal mirabile scorrevole emistichio.

266-72 geminos: due e simili. - lebetas Cymbiaque: conche e ciotole per i sacrifizi. - aspera signis: con figure rilevate. Puniceis... taenis (per taeniis): i nastri rossi che legavano le ghirlande, che si chiamavano così lemniscatae coronae, palmae. ordine... uno: la parte dei remi di sinistra aveva perduto, una delle due file, non uno o due dei tre ordini. debilismonco". Inrisam... ratem: c'è del dispregio anche nel chiamare ratem la grande Centauro

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