Troia Criniso conceptum flumine, mater Quem genuit. veterum non immemor ille parentum Postera cum primo stellas Oriente fugarat Ergo agite et laetum cuncti celebremus honorem: dopo, Enea convoca i suoi e loro parla. Ê già un anno dalla morte d'Anchise: è presso il giorno anniversario, che egli vorrebbe celebrare, dovunque si trovasse, tanto più nel luogo stesso della morte, dove per volere dei numi sono appro dati. Si celebri dunque ora, e ogni annc. Tra otto giorni si indiranno i ludi novemdiali: corse di navi, corse a piedi, arco, pugilato. Intanto sia sacro silenzio, e tutti abbiano il capo cinto di ghirlanda. 42-50 Oriente, sole. - tumuli... ex aggere: ex tumulo, qui constat aggere. terra congesta: v 273, x 24. - Dardanidae, come si chiamano anche Aeneadae (i 157), senza essere pur i figli di Enea. Annuus...orbis=annus. Nove giorni dopo 40 45 50 55 questo, dirà 'Beroe: Septima... iam vertitur aestas. Sappiamo che Enea parte d'inverno, ai fine però. C'è contradizione? Veramente iam vertitur può valere tra poco si volgerà, come iam nox praecipitat del ii 8 vale tra poco sarà mezzanotte'; vedi nota a iv 81. Anchise sarebbe morto a Drepano (iii 710) poco prima che fosse stagione di navi gare, sul fine dell'inverno. maestas... aras: iii 62-64. - nisi fallor: ricordiamoci che Vergilio non poteva dare già costituito il calendario al tempo de' suoi eroi. — acerbum: troppo presto giunto. honoratum: giorno di porre honores (i 49 e altrove) sulle are. - sic di voluistis: formula di pietà e rassegnazione. 51-7 Hunc, diem: da agerem, come si dice aetatem agere, aevum agitare: Enn. XIII fr. v, IV fr. xii 2. deprensus: Georg. iv 421, di chi è sorpreso dalla procella. urbe Mycenae: i 247, esemplati su Τροίης... πτολίεθρον. struerem... donis: si diceva appunto strues o fertum il complesso di tali dona, come focaccie, prima e dopo il sacrifizio della vittima. Vedi Catone agr. cxxxiv. ultro: senza averci pensato noi, ma per volontà degli Dei. 60 60 69 65 Urbe velit posita templis sibi ferre dicatis. Ad tumulum, magna medius comitante caterva. с Salve, sancte parens: iterum salvete, recepti Nequiquam cineres animaeque umbraeque paternae! Non licuit finis Italos fataliaque arva 75 80 Nec tecum Ausonium, quicumque est, quaerere Thybrim. IL SERPENTE della tomba (72-103). — Così inghirlandati salgono alla tomba, tutti, con Enea in mezzo. Giunto, liba due coppe di vino pretto, due di latte nuovo, due di sangue sacro [il numero due era solenne alla morte: ecl. v 66, Aen. iii 305, in questo il 96, xi 72: ivi si tratta di doni che si fanno di cose appaiate: ecl. ii 40, iii 44; cf. in questo libro il 61, poi 266, 306, ix 263] e saluta l'ombra paterna. Allora si vede un serpente iridato, strisciare con sette avvolgimenti [sette, numero sacro anch'esso: ecl. ii 36, Aen. vi 38, 646] intorno al tumulo, e allungarsi tra le patere e le coppe, e assaggiate le offerte sparire. E il genio del luogo ? è il famiglio del padre? Enea sacrifica allora due pecore, due giovenche, due porci, e liba il vino e invoca i Mani paterni. Così fanno gli altri e banchettano sull'erba. aevi : me 72-9 materna sacro alla sua madre' Venere. Helymus: ricorda il racconto di Dionisio: nota il verso 36. ii 638. moltitudine . - pubes dius: il P. ha innanzi sè il quadro o il bassorilievo. mero... baccho: (abl. di qualità unita a carchesia metonimico: iv 61) di vino pretto". carchesia: bicchieri con due anse dall'orlo al piede. - novo appena munto". -sacro: delle vittime: iii 67. Purpureos... dai bei colori. flores: basterà questo per ritenere che fosse la stagione estiva? - 80-9 Salve: voce di venerazione: Georg. ii 173: Salve, magna parens frugum. Hor. I xxxii 15. recepti Nequi quam invano salvati dall'eccidio. In cenere fu converso Ilio; egli ne sottrasse il padre, che pure è fatto cenere. — cineres animae... umbrae: in tria hominem dividit, animam, quae in caelum abit, umbram, quae ad inferos, corpus, quod traditur sepulturae: Schol. Veron. Cf. iv 386 Dixerat haec, adytis cum lubricus anguis ab imis e nota. -- 90-103 agmine con avvolgimento". levia levigati Libavit... toccò, assaggiò '. imo... tumulo: adytis 84.depasta: senso passivo. — altaria: dapes allaribus impositas. instauratricomincia da capo '.- honores sacrifizi". bidentis: nota a iv 57. nigrantis: perchè il sacrifizió era funebre. - animam... vocabat: Y 219-21. remissos, per aver parte del sacrifizio. aena: i 213. prunas: la brace. LE REGATE (104-285). 85 90 95 100 105 110 È la nona au rora, il giorno de' ludi novemdiali, che concludono il rito funebre. E accorsa grande folla di gente sul lido. Si vedono i premi: tripodi, corone, palme, armi, drappi, argento e oro. La tromba dà segno del principio. 104-13 dies: l'anniversario della morte? No; il giorno de' ludi, il nono giorno dopo. Phaethontis: per quanto paέowv (4 732 e spesso, Hes. Th. 760) sia epiteto del Sole, tuttavia non è presumibile che il P. sostantivasse questo agg. in altra guisa che Hesiodo stesso in Th. 986. Si tratta del figlio del Sole che così male guidò quei cavalli. Famaque: il que vale quasi cum. Aeneadas: questi esuli, avanzo di tanta guerra e di tanto mare.- Munera: 259: Dalle navi portava (Achille) i premi, lebeti e tripodi E cavalli e muli e di bovi forti capi (61 e 62). E donne ben cinte o grigio ferro'. sacri: perchè usati nelle Et palmae pretium victoribus, armaque et ostro Est procul in pelago saxum spumantia contra Lo squillo (114-141). Si presentano alle regate Mnestheo con la Pristi dai forti rematori, Gyas con la Chimaera, grossa nave a tre ordini di remi, Sergesto con la grande Centauro, Cloantho con la Scylla, tinta in azzurro. C'è uno scoglio in alto mare, che nel verno resta sott'acqua, a mare tranquillo si eleva piatto, dando asilo agli smerghi. Questa è la meta che le navi devono girare. Sorteggiano i posti: i capitani sono a poppa splendidi nell'oro e nella porpora: i rematori sono nudi, lustranti d'olio, inghirlandati di corone di pioppo, e siedono coi remi alle mani. Aspettano il segno, palpitando. Ecco lo squillo: le navi balzano avanti, le grida dei rematori si alzano al cielo, il mare spumeggia per i colpi dei remi e il tagliare dello sperone a tre punte... 114-23 pares: è la parola usuale a indicare i campioni o concorrenti, Threx 115 120 125 130 est Gallina Syro par? domanda, tra le altre nugae, Mecenate a Orazio (S. II vi 44). E valebene accoppiate', presso a poco. remige: collettivo. - Pristin, sorta di pesce (detto anche e meglio Pistrix) lungo e stretto. Era l'insigne della nave, a prua. La tutela era a poppa, un'imagine di divinità. A scegliere poi il nome di Pristis aveva certo valso l'etimo riferito da Servio, adatto tanto al pesce quanto alla nave, da noite, segare. Mnestheus... Memmi: quello da uέurηuai, questo da memini. Ingentem... ingenti: polyptoton. Gyas: donde si faceva discendente la gens Gegania. opus= instar. - versu ordine: fila è anche in T. Liv. XXXIII xxx: sexdecim versus - mae 124-31 pelago: 8. -contra: i 13. olim a volte. cori o cauri: Georg. iii 356: spirantes frigora cauri: strale'. - Tranquillo (agg. sostantivato) per la bonaccia". apricis: che amano il solatio. longos alla larga' per non urtare. 132-8 ipsi... Ductores: opposto al seguente cetera... iuventus: presso a poco così in iv 77. - populea di pioppo ', Nudatosque umeros oleo perfusa nitescit. 135 140 145 150 Turbam inter fremitumque Gyas; quem deinde Cloanthus albero sacro ad Ercole. -umeros... perfusa: solito acc. con passivo. intentaque, sunt. Intenti: ripetizione espressiva, imitata da un'altra altrettanto espressiva se pur più rozza, di Ennio (I fr. xlviii 9 e segg.): Expectant... spectant... expectabat. -exultantia... che balzano fuori": nota la lunga parola elisa avanti lo spondeo finale. haurit vuota: chi non ha provato? non è così? pavor: non sarà paura, ma l'effetto è quello, pavor... cupido: le due passioni dell'anima, opposte (Hinc metuunt cupiuntque vi 733), sono, con un profondo oxymoron, messe insieme a formare una passione sola: una brama, un'agonìa che pare paura. --- 139-41 finibus dal posto '. Ed è parola solenne, sembra: Enn. IS. 87, dove finibus deve essere opposto a termo. Vano dunque l'emend. di ORibb. funibus.-prosiluere: nota la forma non comune del verso, che non avendo cesura semiternaria se non con tmesi, sdrucciola, balza, salta sino alla quarta arsi, - Nauticus: è in Aristophane. adductis che si accostano al petto: passato per presente. La Chimaera in testa (142-160). - Sembrano, le navi, bighe che volino; i rematori, aurighi che scotano le redini e le fruste. Gli spettatori applaudono o questo o quello, ei colli sulla spiaggia echeggiano. Il primo è Gyas; secondo è Cloantho che ha troppo pesante la nave. La Pristi e la Centauro più indietro, fanno a sopravanzarsi tra loro. 142-50 pariter in cadenza '. — ro stris... tridentibus: sproni a tre punte, Nonne vides, cum praecipiti certamine campum 362. Ed essi insieme tutti sulle pa- 151-60 primis... undis; primo.- Turbam inter fremitumque: degli altri che lo vedono passare avanti. pinus: lo |