40 45 Troia Criniso conceptum flumine mater Postera cum primo stellas Oriente fugarat 50 55 Tede anche dal 195. Troia (trisillabo) ...mater: Segesta o Egesta, così nomi. nata in Servio ad I 550. Per ia leggenda vedi pure Servio e lì e qui, e Dion. A lii. - Criniso (così il Med. e Servio: in greco è Crimisos)... flumine, che si converse in orso o in cane; in orso credeva il P. che fa Aceste vestito di pelle d'orsa, come Romolo (i 275) di pelle di lupa. reduces, esse che siano ritornati'; iv 478. gaza: opes, omne quod possidemus; omnis fructus est; ed è parola persiana: Servio. ANNIVERSARIO (42-71). Il mattino dopo, Enea convoca i suoi e loro parla. Ê già un anno dalla morte d'Anchise: è presso il giorno anniversario, che egii vorrebbe celebrare, dovunque si trovasse, tanto più nel luogo stesso della morte, dove per volere dei numi sono appro. dati. Si celebri dunque ora, e ogni anno. Tra otto giorni si indiranno i ludi no. vendiali: corse di navi, corse a piedi, arco, pugilato. Intanto sia sacro silenzio, e tutti abbiano il capo cinto di ghirlanda. 42-50 Oriente, sole. tumuli... ex aggere: ex tumulo, qui constat aggere, terra congesta: v 273, x 24. - Dardanidae, come si chiamano anche Aeneadae (i 157), senza essere pur i figli di Enea. Annuus... orbis-annus. Nove giorni dopo questo, dirà 'Beroe: Septima... iam vertitur aestas. Sappiamo che Enea parte d'inverno, ai fine però. C'è contradizione? Veramente iam vertitur può va. lere 'tra poco si volgerà', come iam nox praecipitat del ii 8 vale tra poco sarà mezzanotte'; vedi nota a iv 81. Anchise sarebbe morto a Drepano (iii 710) poco prima che fosse stagione di navia gare, sul fine dell'inverno. - maestas... aras: iii 62-64. — nisi fallor: ricordiamoci che Vergilio non poteva dare già costituito il calendario al tempo de' suoi eroi. - acerbum: troppo presto giunto. honoratum: giorno di porre honores (i 49 e altrove) sulle are. sic di voluistis: formula di pietà e rassegnazione. 51-7 Hunc, diem; da agerem, come si dice aetatem agere, aevum agitare: Enp. XIII fr. v, IV fr. xii 2. deprensus: Georg. iv 421, di chi è sorpreso dalla procella. - - urbe Mycenae : i 247, esem. plati su Τροίης... πτολίεθρον, struerem... donis : si diceva appunto strues o fertum il complesso di tali dona, come focaccie, prima e dopo il sacrifizio della vittima. Vedi Catone agr. cxxxiv. ultro: senza averci pensato noi, ma per volontà degli Dei. 58-71 laetum; ricco? con mio compiacimento? honorem = inferias. 60 65 Urbe velit posita templis sibi ferre dicatis. Sic fatus velat materna tempora myrto. Salve, sancte parens: iterum salvete, recepti 75 80 me velit: il sogg. è Anchises pater. - boum... sacrifica allora due pecore, due gioven. capita : 1 260. – Troia generatus: figlio che, due porci, e liba il vino e invoca i della nostra stessa patria. adhibele : Mani paterni. Così fanno gli altri e banchiamato a parte iii 222 e seg.) del chettano sull'erba. banchetto. - si = cum. - ponam: Georg. 72-9 materna" sacro alla sua madre' ii 530. incedit = est, più l'atteggia- Venere. -- Helymus : ricorda il racconto mento di gloria.- crudo: fatto di cruda di Dionisio: nota il verso 36. aevi: pelle di bove. - Ore favete: con questa ii 638. pubes “moltitudine'. formula il sacerdote si rivolgeva agli dius: il P. ha innanzi sè il quadro o il astanti. La spiega Philargyrio in Georg. bassorilievo. mero... baccho: (abl. di iv 230. Vedi nota ad Enn. XVI fr. xi. qualità unita a carchesia metonimico: IL SERPENTE DELLA TOMBA (72-103). —; iv 61) 'di vino pretto carchesia: Così inghirlandati salgono alla tomba, bicchieri con due anse dall'orlo al pietutti, con Enea in mezzo. Giunto, liba de. - novo appena munto'. sact'o: due coppe di vino pretto, due di latte delle vittime: iii 67. Purpureos... nuovo, due di sangue sacto (il numero dai bei colori’: - flores: basterà que. due era solenne alla morte: ecl. v 66, sto per ritenere che fosse la stagione Aen. iii 305. in questo il 96, xi 72: jvi si estiva ? tratta di doni che si fanno di cose ap- 80-9 Salve: voce di venerazione: paiate: ecl, ii 40, iii 44; cf. in questo libro Georg. ii 173 : Salve, magna parens fru. il 61, poi 266, 306, ix 263] e saluta l'ombra gum. Hor, I xxxii 15. toecepti Nequipaterna. Allora si vede un serpente iri- quam 'invano salvati' dall'eccidio. In dato, strisciare con sette avvolgimenti cenere fu converso Ilio; egline sottrasse [sette, numero sacro anch'esso: ecl. ii 36, il padre, che pure è fatto cenere. – ciAen, vi 38, 646] intorno al tumulo, e al- neres animae... umbrae: in tria hominem lungarsi tra le patere e le coppe, e as- dividit, animam, quae in caeluin abit, uisaggiate le offerte sparire. E il genio bram, quae ad inferos, corpus, quod tradel luogo ? è il famiglio del padre? Enea ditur sepulturae; Schol. Veron. Of. iv 386 PASCOLI, N, L, Epos - I - 13 85 90 95 Dixerat haec, adytis cum lubricus anguis ab imis Expectata dies aderat nonamque serena 100 105 110 e nota. tecum, con licuit, - adytis (ii 297 e altrove): così del sepolcro fa un tempio. Septem : oltre un valore mistico generale, il numero ha un si. gnificato speciale: i sette anni degli er. rori di Enea, che coi tre del regno fa. cevano il solenne dieci, tanti quanti durò Troia all'assedio. Vedi B 308 e segg. cf. Cic. xii. gyros... volumina: il secondo spiega il modo del primo. inaculo$48... auro marezzato d'oro ?. Mille 899. iv 701. 90-103 agmine' con avvolgimento ?. levia levigati: : - Libavit... ' toccò, assaggiò '. imo... tumulo: adytis 84. depasta: senso passivo. - altaria:dapes aliaribus impositas. instaurat "ricomincia da capo '. - honores 'sacrifizi'. - bidentis: nota a iv 57. nigrantis : perchè il sacrifizio era funebre. -- animnam... vocabat: Y 219-21. remissos, per aver parte del sacrifizio. aena : i 213. prunas: la brace. LE REGATE (104-285). – È la nona aurora, il giorno de' ludi novem diali, che concludono il rito funebre. È accorsa grande folla di gente sul lido. Si vedono i premi : tripodi, corone, palme, armi, drappi, argento e oro. La tromba dà segno del principio. 104-13 dies: l'anniversario della morte? No; il giorno de' ludi, il nono giorno dopo. – Phaethontis: per quanto qasowy (4 732 e spesso, Hes. Th. 760) sia epiteto del Sole, tuttavia non è presumibile che il P. sostantivasse questo agg. in altra guisa che Hesiodo stesso in Th. 986. Si tratta del figlio del Sole che così malo guidò quei cavalli. Famaque: il -que vale quasi cum. - Aeneadas: questi esuli, avanzo di tanta guerra e di tanto mare.- Munera: Y 259: Dalle navi portava (Achille) i premi, lebeti e tripodi E cavalli e muli è di bovi forti capi (61 e 62). E donne ben cinte o grigio ferro?. sacri: perchè usati nelle 115 120 Et palmae pretium victoribus, armaque et ostro Prima pares ineunt gravibus certamina remis Est procul in pelago saxum spumantia contra 125 130 cerimonie e perciò spesso offerti in dono votivo. - tripodes: Hor. C. IV viii 4: Donarem tripodas, praemia fortium Graionum. talentum (var. talenta) ‘massa, peso. commissos: passato per presente: ii 413. Lo squillo (114-141). — Si presentano alle regate Mnestheo con la Pristi dai forti rematori, Gyas con la Chimaera, grossa nave a tre ordini di remi, Sergesto con la grande Centauro, Cloantho con la Scylla, tinta in azzurro. C'è uno scoglio in alto mare, che nel verno resta sott'acqua, a mare tranquillo si eleva piatto, dando asilo agli smerghi. Questa è la meta che le navi devono girare. Sorteggiano i posti: i capitani sono a poppa splendidi nell'oro e nella porpora: i rematori sono nudi, lustranti d'olio, inghirlandati di corone di pioppo, e siedono coi remi alle mani. Aspettano il segno, palpitando. Ecco lo squillo: le navi balzano avanti, le grida dei rematori si al. zano al cielo, il mare spumeggia per i colpi dei remi e il tagliare dello sperone a tre punte... 114-23 pares: è la parola usuale a indicare i campioni o concorrenti, Threx est Gallina Syro par? domanda, tra le contra: i 13. olim a volte'. - cori o cauri: Georg. iii 356: spirantes frigora cauri: maestrale': - Tranquillo (agg. sostantivato) per la bonaccia'. apricis: che amano il solatìo. - longos "alla larga' per non urtare. 132.8 ipsi... Ductores: opposto al seguente cetera... iuventus : presso a poco così in iv 77. populea 'di pioppo ', opus = 135 140 Nudatosque umeros oleo perfusa nitescit. Infindunt pariter sulcos, totumque debiscit 145 150 albero sacro ad Ercole. -umeros... perfusa: solito acc. con passivo. intentaque, sunt. — Intenti: ripetizione espressiva, imitata da un'altra altrettanto espressiva se pur più rozza, di Ennio (I fr. xlviii 9 e segg.): Expectant... spectant... expectabat. - exultantia... 'che balzano fuori ': nota la lunga parola elisa avanti lo spondeo finale. - haurit ' vuota': chi non ha provato? non è così ? – pavor: non sarà ‘paura', ma l'effetto è quello, pavor... cupido: le due passioni dell'anima, opposte (Hinc metuunt cupiuntque vi 733), sono, con un profondo oxymoron, messe insieme a formare una passione sola:'una brama, un'agonia che pare paura': 139-41 finibus dal posto ?. Ed è parola solenne, sembra: Enn. IS. 87, dove finibus deve essere opposto a termo. Vano dunque l'emend. di ORibb.funibus.- prosiluere: nota la forma non comune del verso, che non avendo cesura semiternaria se non con tmesi, sdrucciola, balza, salta sino alla quarta arsi, Nauticus: è in Aristophane. - adduclis' che si accostano' al petto: passato per presente. La Chimaera in testa (142-160). -- Sembrano, le navi, bighe che volino; i rematori, aurighi che scotano le redini e le fruste. Gli spettatori applaudono o questo o quello, e i colli sulla spiaggia echeggiano. Il primo è Gyas; secondo è Cloantho cho ba troppo posante la nave. La Pristi e la Centauro più indietro, fanno a sopravanzarsi tra loro. 142-60 pariter 'in cadonga '. - 10 stris... tridentibus : sproni a tre punte, quella di mezzo più grande. – Non tam: v 81 ' E quella (nave), come in una piana quattro aggiogati maschi cavalli, Tutti insieme fogati sotto i colpi della briglia, Su eretti velocemente fanno lor via, Cosi di essa la poppa si alzava... '. biiugo certamine nella gara delle bighe'. Corripuere ruuntque: la coincidenza dell'accento delle parole e del ritmo rendo il balzare del galoppo. - carcere dalle mosse'; cf. Georg. iii 103: Nonne vides, cum praecipiti certamina campum Corripuere ruuntque effusi carcere currus, Cum spes arrectae invenum, exultantiaque haurit Corda pavor pulsans ? illi istant verbere torto Et proni dant lora; volat vi fervidis axis, Iamque humiles, iamque elati sublime videntur Aera per vacuum ferri atque adsurgere in auras; Nec mora nec requies, at fulvae nimbus harenae Tollitur; umescunt spumis flatuque seguentum : Tantus amor laudum, tantae est victoria curae, Ricorda ancora Georg i 512, e vedi Enn. I fr. liii. immissis 'messi al galoppo'. iugis, per cavalli, come in Georg. i 514 currus. - proni... la somiglianza del rematore coll'auriga è qui perfetta. Vedi Y 362. Ed essi insieme tutti sulle pariglie i pungoli alzavano, E li percossero con le briglie e sgridarono con le parole, A furia; e quelli presto percorrevano la piana... studiis... faventum: le grida che indicavano il parteggiare per questo o per quello. resultant rimbalzano': sono le grida, ma paiono i poggi. 161 -60 primis... undis: primo.- Tura bam inter fremitumque: degli altri cho lo vedono passare avanti. pinus: 10 |