Page images
PDF
EPUB
[graphic][merged small][merged small][merged small][merged small]

e si perdono nella camera mortuaria coi morti e con i semivivi che saranno spenti brevemente per bontà

A spettacolo finito i servi coprivano di terra arsa il sangue raggrumato; la civiltà nuova il contadino copre di terra feconda ogni segno di morte. Il cavo tagliente resta cavo, ma con le pareti addolcite, arrotondate; una famiglia di mandorli pietosi succhia nel fondo, e col rosa pallido della sua fioritura primaverile riconduce ben altra gioia nel breve piano che guarda la mole paonazza del Velino, il lago verde e l'orizzonte azzurro.

Però il nome triste resta sempre, lo chiamano ancora: Fossa del giudizio.

Il teatro, anch'esso addossato al colle, coi sedili in parte scavati nella roccia, ha il carattere delle costruzioni simili, greche. Il semicerchio doveva certamente essere completato con muratura, e vi doveva sorgere il fabbricato retto della scena, con le quinte mobili e il sipario che saliva. Quando tutto l'edificio non era coperto dal velum, anche qui lo spettacolo dei due panorami meravigliosi, di monte e di lago,

[graphic][merged small][merged small]
[graphic][merged small][graphic][merged small][merged small][graphic][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

deon difeso dalle mura poligonali romane della terza maniera, legato ad un tempio vetusto di stile tuscanico mutato più tardi in chiesa cristiana. Il tempio di San Pietro è senza dubbio uno dei più interessanti monumenti per la storia dell'arte

[graphic][merged small][merged small]

romana primitiva e medioevale e per la storia dell'arte ricostruttiva frammentaria. Del tempio tuscanico - dedicato forse a Giove secondo Promis, e dovuto certo ai coloni romani prima che l'arte greca influisse sull'italica non resta che la base, la cella posteriore e due colonne.

[ocr errors]

ALBA FCCENSE CHIESA DI S. PIETRO PARTICOLARE DELLA PORTA DI SAMBUCO.

(Fot. Gargiolli).

L'occhio meno esperto riconosce facilmente in giro la base romana di massi posati a secco, su cui s'innalza scemando il muro meno vecchio; e in fondo vede la cella riservata ai sacerdoti, penetrabile ora a destra per una porticina. Sulla cella, al posto del muro distrutto, si leva l'abside semicircolare termi

nato da una delicata cornice d'archetti, su

mensole sporgenti terminanti con una testina di sfinge o d'animale, con fiori nel mezzo come rosoncini e un semplice fregio finale in alto, che si ripete intorno alla finestruola ad arcotondo rischiarante l'interno da questa parte. Le due colonne, delle quattro che aprivano il tempio, restano incastrate nel muro allungato più tardi, visibili entrambe all'interno, e quella di sinistra benissimo, per la base, anche dall'esterno. Sono molto rare, dello stesso genere di quelle conservate in Giove capitclino a Roma.

La facciata s'apre ora con una porta

semplice di stile rina

[graphic]

scimento, recante la data del 1526 sull'archivolta e lo stemma pontificio sull'architrave. Appena entrati si trova un rozzissimo pronao diviso in due parti rispondenti a due navate, di diversa altezza, con mura spesse, arco tozzo, colonna posticcia di frammenti diversi, e qualche mediocrissimo affresco. Non è possibile indugiarvisi intorno. Un'altra porta vi obbliga a guardare il semplicissimo fregio che l'incornicia e le imposte. Il fregio di pietra a

[graphic][ocr errors][subsumed][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

e l'archivolta, conservando sempre la stessa inquadratura piana. Della stessa epoca sono le imposte di sambuco scolpito. La vista corre felice su quel poema di figurine bizzarre, di movenze delicate, d' intrecci arditi, d' ingenuità dolcissime, e si ferma alla base rósa, indispettita contro la folla che entrando dimenticò la divinità del monumento umano. Passata la seconda porta, s'apre davanti il tempio lieto per la signorile eleganza della forma, solenne per la ricchezza delle colonne fiorite, dei marmi lucidi e dei mosaici colorati. Corrono tre navate. Le colonne tutte di marmo scanalate nel

« PreviousContinue »