Il dialetto greco-calabro di Bova, Volume 1

Front Cover
Ermanno Loescher, 1880 - Folk songs, Greek (Modern) - 270 pages
 

Selected pages

Other editions - View all

Popular passages

Page 78 - Per venire in ginocchio avanti a te, Per domandarti come puoi stare Senza alcun tormento, alcuna pena. Non mi vedi che non ho più fiato Pensando io sempre a te? Se vuoi che non mi esca l'anima Non amare altri fuori che me. XXXV. Vrè ti cammían...
Page 25 - mména: Ma egó to mónno ti sirma to piànno, Posso nàho chieró camma (*) vradia. Vidi due fìchi sopra la ficaia Che gettavan fuori miele dall'occhio loro: L'uno era bianco e mi fece schifo, L'altro era rosso e buono a mangiare: Dimandai il rosso con tutto il cuore, E quelli mi dissero che non è per me: Ma io lo giuro che presto lo piglio, Qualora abbia del tempo (3) qualche sera.
Page xi - Siti^ano ed illustrandone i nomi greci, aggiungeva: hi pagigraeci sunt, et rem divinam graeca lingua ac more faciunt, in quotidiano vero sermone latina et graeca lingua utuntur.
Page 79 - Notte e giorno sempre sospiri E quando non mi vedi per te fa notte. Inutilmente mi fai questi spregi Se non mi ami tu mi amano altri. Le parole mie non le credi, Fa come ti dicono gli altri.
Page xix - Sicilien. ein griechisches land, obgleich römische colonien an den küsten gepflanzt wurden: die spräche wich erst vom 14. jahrb. an: es sind aber keine 300 jähre, dass sie namentlich zu Rossano herrschte, und gewiss viel weiter, denn die notiz über jenes Städtchen ist ganz zufällig bekannt: ja noch jetzt ist in der gegend von Lokri eine griechisch redende bevölkerung übrig gehlieben.
Page 54 - An òli se gapiisi (3) san emména. Fanciulla che sei alla porta e dentro entri Perché quando passo io non ti vegga, Se sapessi la febbre che mi piglia Che sento le viscere mie bruciate! Ma tu grande veleno cali In coleste viscere avvelenate : Ma ama gli altri ed imparerai Se tutti t'amano come me.
Page 72 - Tu, fanciulla, con quell'occhio piccino Mi guardi come Rocco Saddi; Appendi la sardina nel paniere E mangi la stoppa come gli altri; Inutilmente mi suoni il tamburello, Che io non voglio udire queste ciarle; Questo me lo facevi quando era piccino, Ora sono grande e conosco gl'inganni. (1) COMP. XXII: c'addi, — annorizo ta piaddi. (2) Non si sa chi fosse costui. (3) Sic. cartedda, cartiddùni: A. KdpraXXo?. (4) Ki...
Page xxxvi - Biondo neu' historié), ma rimanendoui alcuni d'essi, ne siano poi usciti questi tali. Op. cit., p. 239. E il De Blasiis nel passo citato in nota dallo stesso Morosi (p. 200 n. 4): Le terre divenute...
Page 75 - Vieni, corrí e day li un bacio. Sto certo che non mi tradisci mai, E per memoria ti lascio il cuore. Non piangere perché il tuo amico (se ne) va, Perché torna subito a casa.
Page 45 - Ce olà ta dàclia tagliala (2) ja 'sséna. Isso sa mia. fata óssu 's ti Uri (3), Ecanne bìglia (4) culùria ce den éna. Tùti agapi ce póte^wéggui (5)? Póte^faéggui to iglio me ta rdi. Di', e che t'ho fatto, crudele, Che tanto lontano vai da me ? Tutti i pianti e tutti i sospiri, E tutte le lacrime le versai per te. Eri come una fata dentro l'arco baleno, Facevi mille colori e non uno. Quest'amore e quando finisce ? Quando finisce il sole coi raggi. (2) Tà (3) Allude forse al singolare fenomeno...

Bibliographic information