ora dei iussu non umquam credita Teucris: Vertitur interea caelum et ruit Oceano nox laxat claustra Sinon. illos patefactus ad auras 250 255 260 fatis, dativo finale. Cassandra, la più bella delle figlie di Priamo. La amò Apollo, che, avuta promessa di corrispondenza, le donò la profezia; siccome Cassandra poi non mantenne la promessa, così Apollo la condannò a profetare il vero, senz'esser creduta. 247. ora non credita (v. 196) = quibus non credebatur. 248. quibus, relativo causale. 249. fronde, di cui si coronavano gli stipiti dei templi. 253. sopor, sonno profondo. 250. vertitur ... nox. Secondo l'opinione degli antichi la sfera celeste compiva un intero giro al giorno; fatto mezzo giro, dall'una parte, cioè ad occidente, il sole si tuffava in mare, dall'altra, cioè ad oriente, sorgeva (ruit) dal mare (Oceano, abl.) la notte; fatto l'altro mezzo giro, ad occidente si tuffava nel mare la notte, ad oriente spuntava il sole. 251. umbra; quantunque la caduta di Troia sia avvenuta nel plenilunio (v. 255; 340), pure il poeta, tratto dalla sua tendenza verso i luoghi comuni (v. 242) e nell'intento di rendere più tragiche e cupe le scene, sacrificò qua e là la tradizione all' effetto artistico, rappresentando profondamente oscura questa notte fatale. 252. Myrmidonum, v. 7. fusi, sdraiati. moenia, la città. fessos; ogni sera i corpi sono stanchi per le fatiche della giornata. 254. instructis, in ordine. 255. tacitae silentia, pleonasmo, v. 302. amica, perchè rischiarava a loro il cammino, 'complice'. Lunae ; Troia fu presa nel plenilunio. 256. flammas; si era convenuto che quando la nave ammiraglia (regia puppis) innalzava una fiamma, Sinone dovesse aprire il cavallo. cum; nel periodo et iam ibat, cum regia puppis extulerat fatisque laxat abbiamo la coordinazione invece della subordinazione: et iam ibat, cum, postquam extulit, laxat; in italiano già... quando, innalzata dalla nave ammiraglia la fiamma convenuta, Si257. fatis deum iniquis, v. 54. 258. Danaos et claustra laxat; hysteron proteron (I 398); laxat riferito a Danaos vale sciogliere', riferito a claustra allentare, aprire '. pinea, pino, per legno in generale. - 259. ad auras, all'aria aperta none ... e 260. ro Thessandrus Sthenelusque duces et dirus Ulixes in somnis ecce ante oculos maestissimus Hector 265 270 275 bore, v. 230. 261-264. Vergilio nomina i principali tra quelli ch'erano stati chiusi nel cavallo. Dei nove qui nominati sono notissimi Ulisse e Menelao; Tessandro, Acamante e Toante sono nomi quasi ignoti; degli altri Stenelo è figlio di Capaneo, duce d'Argivi e compagno di Diomede; Epeo è il costruttore del cavallo; Neottolemo è il famoso figlio di Achille (v. 7; 548); Macaone, figlio d'Esculapio, è il noto medico dell'esercito greco, che capitanava col fratello Podalirio alcune squadre di Messeni. duces (261) e primus (263) indicano il grado di capitani (altrimenti rex, in Omero ẞaoileús, v. 88), che è comune a tutti i nove nominati; ma il poeta ha aggiunto il titolo ad alcuni soli, come fa spesso; a Ulisse poi, a Neottolemo e ad Epeo ha dato epiteti desunti da circostanze più particolari; primus per primarius, princeps è frequente anche in prosa. 266. caeduntur, traduci con l'attivo per non turbar l'ordine degli altri attivi. = coniurata. scil. sibi. -- 267. conscia iungunt mortalibus aegris, l'omerico 268. prima quies, I 470 primo somno. δειλοὶ βροτοί, in opposizione ai μάκαρες θεοί. 270. tempus erat ... ecce (quand'ecco '), coordinazione, v. 172. 270-273. Intendi: maestiss. Hector, raptatus bigis (la biga di Achille) aterque cruento pulvere perque p. traiectus lora tumentis, ut quondam, visus ad. m. larg. eff. fletus. per pedes traiectus lora (I 228)= habens lora traiecta per pedes, come costumava fare del vinto il vincitore, per attaccarlo alla propria biga e trascinarlo. 275. redit, il presente narrativo in una propos. relativa, v. 663. — exuvias indutus; per la costruzione cfr. I 228. Quando i Troiani con Ettore a capo davano già fuoco alle navi greche (iacul. ignis puppibus [dat. I 6]- in puppes), Achille mandò con le proprie armi Patroclo a respingerli, ma Patroclo fu ucciso da Ettore e = squalentem barbam et concretos sanguine crinís compellare virum et maestas expromere voces: spogliato delle armi. Achilli, I 30. 280 285 290 295 277-278. squalentem gerens (gerens, cfr. I 315) specifica quantum mutatus (v. 274). plu rima, in gran copia. 279. ultro (per il primo' v. 59) va con compellare; ipse (anch'io'; Ettore piangeva, v. 271) con flens. videbar suppl. mihi. 281. lux - salus. 283. exspectate, attrazione del vocativo, invece di exspectatus. ut (= ut libenter) va con aspicimus. 287. ille nihil suppl. respondet. nec me moratur, non mi tiene a bada, non bada a me; le domande di Enea erano oziose (vana). 289. his, accennando col dito. 290. alto a cul., dalla rocca, pleonasmo, cfr. v. 302 e 410 alto culmine. 291. datum, si è fatto, si è combattuto. 292. etiam hac, già da questa mia'. 293. sacra (cioè vittas ignem, v. 296-297) suppl. sua da suos. penatís, i Penati pubblici (perchè ci erano anche i domestici, a cui ogni casa prestava culto) di Troia, i protettori della città; cfr. I 6. 295. pererrato denique ponto, dopo lungo errare per i mari. quae, iperbato 296. vittas scil. Vestae. Vestam (I 292); il culto di Vesta e dei Penati sono intimamente congiunti. 297. aeternum ignem; il fuoco perenne simboleggiava la perennità dello stato; cfr. I 292. adytis, v. 115. netralibus, aggettivo; anche sostantivo (v. 484), ma nel solo plurale. 298. diverso, in diversi luoghi della città. --- - pe miscentur, metter sos et magis atque magis, quamquam secreta parentis 300 excutior somno et summi fastigia tecti ascensu supero atque arrectis auribus adsto: 305 310 315 299. secreta (separata, quindi re300. recedere, essere fuit; noi adoperiamo = 303. ascensu ... sopra, sconvolgere, far tramestio. mota) e obtecta sono predicativi di recessit. appartato, fuori del centro; togliendo l'imagine l'imperfetto. - 302. summi fastigia, pleonasmo. supero ascendo. 304. austris, venti in generale. 305. flumine (fiumana), abl. causale, va con rapidus, reso rapido, ingrossato da 306. sata, i seminati, usato come nome. 307. praecipites, predicativo. inscius scil. causae. La similitudine sarebbe regolarmente cosí stupeo inscius, veluti stupet inscius pastor, cum in segetem flamma ... silvas; il confronto avviene tra Enea che udendo il rumor delle armi e il pastore che udendo il rumor del torrente e vedendo le fiamme, non sanno sul momento rendersi esatto conto di ciò che accade. 309. tum vero, I 485. superante, v. 219. 312. Uca Sigea freta, manifesta fides scil. insidiarum, ebbi prova certa'. 310. Deiphobi, uno dei figli di Priamo. dedit ruinam = :ruit. 311. Volcano, metonimia, I 177. legon, la casa di Ucalegonte, uno degli ottimati troiani. il mare intorno al Sigeo, promontorio della costa troiana, dove l'Ellesponto entra nell'Egeo. lata, predicativo: per ampio spazio, tutt'in314. nec armis, senza rendermi conto dell'utilità che mi 315. glomerare, raccozzare. manum scil. ar torno. avrebbero recato. matorum. bello, dativo finale (I 6) = ad bellum. 316. animi, il plurale per il singolare. 317. succurrit, gli corre al pensiero. pulchrum suppl. esse. 318. Panthus, da Пáveoos, Пáveous; vocativo Panthu (v. 322), da 320 325 Panthus Othryades, arcis Phoebique sacerdos, in flammas et in arma feror, quo tristis Erinys, Πάνθος, Πάνθου. = Phoebi, cuius templum in arce erat. 330 335 319. Panthus, Panthus, I 109. arcis Phoe,bique 320. sacra (v. 293) gli arredi. victos (I 68) deos, Apollo, di cui era sacerdote. 321. trahit è ben congiunto con nepotem, ma non con sacra e deos, a cui si deve supplire fert; zeugma. limina scil. Aeneae, per salvarli ivi, essendo luogo appartato e sicuro. 322. res summa rerum summa: a che punto siamo? e infatti Panto lo informa della condizione generale della città. quam p. arcem, che rocca occuperemo noi, se la é perduta? la rocca essendo una sola, ciò equivale: dunque la rocca è perduta; Enea argomenta che sia perduta dall'esser fuggito di là Panto. Oppure quam qualem; in che condizione troviamo noi la rocca, se la occupiamo? 323. vix ... cum, I 586. v. 248. 326. Argos = = 324. summa ― 325. fuimus e perciò non siamo più ad Graecos, la città invece del popolo. I 192. miscet, propaga, semina. tano alle entrano dalle..., per le... aperti, cioè spalancate. Mycenis, v. 25. ultima, periimus. 329. victor, 330. portis adsunt, si presenbipatentibus, coi due battenti 331. milia, a migliaia a migliaia'. angusta viarum ; I 422. 332. obsedere da obsido. 333. oppositis scil. turbae fugienti. stat, sta ritta; noi potremmo dire: s'innalza una siepe di spade. 334. vix primi (predicativo), 335. caeco, appena le guardie comineiano' a tentare una resistenza. disperato. Marte, lotta. dei numi, cioè qui dalle Erinni. 336. numine (I 8) divom, dal potere 337. Erinys; le Erinni dette |