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notissimo per l'Odissea di Omero sotto il nome di Scilla, con un forte moderno; scorgesi più lontano la famosa Cariddi. Secondo Strabone Anassilao, principe di Reggio, fu quegli che ivi alzò le prime fortificazioni per proteggere il porto dai pirati Tirreni.

ENEID. L. 1, v. 204.

DI VIRGILIO

LIBRO SECONDO

ARGOMENTO

Racconta Enea le greche frodi, e l'arti
Del perfido Sinone, onde fu estinto

Di Priamo il regno, ed Ilio arse e cadéo,

E come egli del padre il caro peso

Trasse dal foco; ma perdéo Creusa.

Stavan taciti, attenti e disïosi

D'udir già tutti, quando il padre Enea
In sè raccolto, a così dir da l' alta
Sua sponda incominciò: Dogliosa istoria
E d'amara e d'orribil rimembranza,
Regina eccelsa, a raccontar m' inviti:
Come la già possente e glorïosa

Mia patria, or di pietà degna e di pianto,
Fosse per man de' Greci arsa e distrutta,
E qual ne vid' io far ruina e scempio:

Conticuere omnes, intentique ora tenebant: Inde toro pater Æneas sic orsus ab alto: Infandum, regina, iubes renovare dolorem; Troianas ut opes, et lamentabile regnum Eruerint Danai: quaeque ipse miserrima vidi, Eneide Vol. 1

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Ch'io stesso il vidi, ed io gran parte fui
Del suo caso infelice. E chi sarebbe,
Ancor che Greco e Mirmidóne e Dólopo,
Che a ragionar di ciò non lagrimasse!
E già la notte inchina, e già le stelle
Sonno, dal ciel caggendo, a gli occhi infondono.
Ma se tanto d' udire i nostri guai,
Se brevemente di saver t'aggrada

L'ultimo eccidio, ond' ella arse e cadéo
(Benchè lutto e dolor mi rinnovelle,
E sol de la memoria mi sgomente)
Io lo pur conterò. Sbattuti e stanchi
Di guerreggiar tant'anni e risospinti
Ancor da' Fati, i greci condottieri
A l'insidie si diero; e da Minerva
Divinamente instrutti un gran cavallo
Di ben contesti e ben confitti abeti

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Et quorum pars magna fui. Quis talia fando
Myrmidonum, Dolopumve, aut duri miles Ulixi,
Temperet a lacrimis? et iam nox humida caelo
Praecipitat, suadentque cadentia sidera somnos.
Sed si tantus amor casus cognoscere nostros,
Et breviter Troine supremum audire laborem;
Quamquam animus meminisse horret, luctuque refu-
git,

Incipiam. Fracti bello, fatisque repulsi

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Ductores Danaúm, tot iam labentibus annis,

Instar montis equum, divina Palladis arte,

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