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LIBRO QUINTO

ERYX (Monte S. Giuliano.)

Veduta del monte Erice presso gli antichi tanto celebrato, oggi monte S. Giuliano, nella parte occidentale della Sicilia. Sorge desso trarupato ed isolato da tutte le vicine montagne, e si scorge in tutta la parte occidentale dell'isola, tanto per la sua elevazione che per la sua forma. Eravi sulla sommità il tempio di Afrodite o Venere Ericina, ricchissimo ed in molta venerazione in tutta la Sicilia, eretto, secondo i Greci, da un principe nazionale, chiamato Erice, figlio di Afrodite e di Bute, o di Netunno. È più verisimile però che fosse costruito dai Fenicii in onore di Astarte loro dea; ed è perciò che anche i Cartaginesi, per quanto ne scrive Diodoro di Sicilia, lo avevano in somma venerazione. Era ufiziato da numerose sacerdotesse, chiamate Ierodule, le quali tutte doveano vivere celibi, ed essere insigni per bellezza e per grazie. Perciò appunto principalmente era quel tempio il più frequentato pellegrinaggio della Sicilia: qualunque magistrato romano approdava nell'isola, era anzi obbligato di farvi solenni sacrifizj. Fu la città di Erice devastata dal Cartaginese Barca, ed i suoi abitanti trasportati vennero in Drepanon (Trapani), che vedesi di lontano sulla sinistra. Le ruine di tale città, come quelle pure del tempio di Venere, sono poco considerevoli. Nel luogo ov' era fabbricato quest'ultimo, sulla cima della montagna, evvi ora un castello del medio evo. ÆNEID. L. V. v. 24.

SCOPULI SIRENUM (Li Galli)

Isole delle Sirene, celebri fra gli antichi, presso le quali passò nei suoi viaggi Odisseo, o Ulisse. I geografi Greci le

chiamavano Seirenusae, i Romani Sirenum scopuli. Oggi sono chiamate Galli, a motivo forse de' suoni a guisa di sibili che mandano da molte aperture a modo di tubi da cui sono traforate, suoni prodotti dal soffiare dei venti, ed in particolare di quelli di sud, o di sud-est. Sono dessi scogli stretti ed alti, di pietra porosa. Que' suoni diedero forse origine, nella più remota antichità, alla celebre favola (vedi l'Odissea) delle Sirene, ninfe marine, le quali con i canti loro melodiosi attiravano i viaggiatori. Sono situate al sud-est di Napoli e dell'isola di Capri, vicino al promontorio di Punta della Campanella, o Promontorium Minervae, visibile in parte nel fondo fra Sorrento e Salerno. È cosa molto pericolosa il navigare que' pileggi quando il vento soffia un po'forte, a cagione dei molti scogli dai quali sono quelle isole circondate.

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