Pagine di storia letteraria |
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Page 21
... meglio l'amore in chi ama la donna Lo sfidato sta per stione : - sua lealmente , o gli occhi O il cuore . - gli occhi , per il cuore lo sfidatore , e invoca l'esempio di Giaufré Rudel cantando , Tutti sanno che il cuore ha signoria ...
... meglio l'amore in chi ama la donna Lo sfidato sta per stione : - sua lealmente , o gli occhi O il cuore . - gli occhi , per il cuore lo sfidatore , e invoca l'esempio di Giaufré Rudel cantando , Tutti sanno che il cuore ha signoria ...
Page 23
... meglio , e di tanto sono avventuroso che ne ho lieto il cuore , la mercé del signore mio buono che mi vuole e mi chiama .... Chi si rimane di qua e non segue Dio in Betlem , non so come sia mai prode e come possa venire a salvamento ...
... meglio , e di tanto sono avventuroso che ne ho lieto il cuore , la mercé del signore mio buono che mi vuole e mi chiama .... Chi si rimane di qua e non segue Dio in Betlem , non so come sia mai prode e come possa venire a salvamento ...
Page 36
... meglio dormire tutti insieme sepolti sotto la ruina delle Alpi e degli Appennini ? Battez- zarsi e prepararsi alla morte , era tutta la vita . Alcuni , a dir vero , moveansi : cercavano peregrini la valle di Josafat , per ivi aspettar ...
... meglio dormire tutti insieme sepolti sotto la ruina delle Alpi e degli Appennini ? Battez- zarsi e prepararsi alla morte , era tutta la vita . Alcuni , a dir vero , moveansi : cercavano peregrini la valle di Josafat , per ivi aspettar ...
Page 45
... meglio , la società di conquista , rappresentata nella civiltà e nella let- teratura cavalleresca . Ma dell ' elemento cavalleresco , per quanto diversamente si modificasse nelle sue molteplici congiunzioni al genio paesano , non ...
... meglio , la società di conquista , rappresentata nella civiltà e nella let- teratura cavalleresca . Ma dell ' elemento cavalleresco , per quanto diversamente si modificasse nelle sue molteplici congiunzioni al genio paesano , non ...
Page 49
... al Guicciardini , dalla traduzione della Tavola rotonda e dal Febusso e Breusso all'Ariosto , da Dante o meglio da Giacomino di Verona al Carducci 4 Tasso , dal Novellino al Bandello e al Giraldi , DELLA LETTERATURA NAZIONALE 49.
... al Guicciardini , dalla traduzione della Tavola rotonda e dal Febusso e Breusso all'Ariosto , da Dante o meglio da Giacomino di Verona al Carducci 4 Tasso , dal Novellino al Bandello e al Giraldi , DELLA LETTERATURA NAZIONALE 49.
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Popular passages
Page 129 - Ed io a lui : Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Page 1 - Aonio rediens deducam vertice Musas; primus Idumaeas referam tibi, Mantua, palmas, et viridi in campo templum de marmore ponam propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat Mincius et tenera praetexit harundine ripas.
Page 126 - Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento e messi in un vasel, ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio, sì- che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse '1 disio.
Page 491 - Hanno questo di proprio le opere di genio, che, quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad...
Page 134 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Page 402 - E lievi dal terreno e smorte fiamme Di su di giù vagavano per l'aere Orribilmente tacito ed opaco; E al sospettoso adultero, che lento Col cappel su le ciglia, e tutto avvolto Nel mantel se ne già con l'armi ascose.
Page 447 - Non son chi fui; peri di noi gran parte: questo che avanza è sol languore e pianto. E secco è il mirto, e son le foglie sparte del lauro, speme al giovenil mio canto.
Page 99 - Canossa, da quella bianca, brulla, erma rupe, cui né ombre di boschi, né canti di uccelli, né mormorii d'acque cadenti rallegrano, chi volga attorno lo sguardo al monte e alla valle, scorge da un lato, vedetta dell'Appennino, la pietra di Bismantua, su cui Dante sali; dinanzi, nella gioconda Emilia, su la riva destra...
Page 151 - Cesare taccio, che per ogni piaggia Fece l'erbe sanguigne Di lor vene, ove '1 nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, Che '1 Cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte.
Page 451 - Ebbi in quel mar la culla: Ivi erra, ignudo spirito, Di Faon la fanciulla; E se il notturno zeffiro Blando su i flutti spira, Suonano i liti un lamentar di lira.