Pagine di storia letteraria |
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... furono degni di ritrovare nella conciliazione del sangue antico e del nuovo la vigoria italica ed il senso romano . La romanità per vero non era venuta mai meno : ultimo splendore dell'occaso italico , il diritto sembra ritardare ...
... furono degni di ritrovare nella conciliazione del sangue antico e del nuovo la vigoria italica ed il senso romano . La romanità per vero non era venuta mai meno : ultimo splendore dell'occaso italico , il diritto sembra ritardare ...
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... furono per opera o volontà determinata di questi o quelli uomini , né dietro un fatto più tosto che un altro : furono il portato complesso a poco a poco evidente di un continuo svolgimento , onde il popolo italiano procedé al ...
... furono per opera o volontà determinata di questi o quelli uomini , né dietro un fatto più tosto che un altro : furono il portato complesso a poco a poco evidente di un continuo svolgimento , onde il popolo italiano procedé al ...
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... furono trasportati a Bologna i libri legali di Ravenna , cioè , quando , oscurata la scuola ravennate ( forse nel contrasto di Gregorio settimo con l'arcivescovo Guiberto antipapa ? ) , la tradizione e il metodo passò a Bologna ...
... furono trasportati a Bologna i libri legali di Ravenna , cioè , quando , oscurata la scuola ravennate ( forse nel contrasto di Gregorio settimo con l'arcivescovo Guiberto antipapa ? ) , la tradizione e il metodo passò a Bologna ...
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... furono segnati e assegnati dalla constituzione onde Giustiniano emanò i digesti e da quella onde ordinò gli studi del diritto ; e che procedé da quell'ordine la tripartizione , cosi finalmente fatta chiara , del testo nell'insegnamento ...
... furono segnati e assegnati dalla constituzione onde Giustiniano emanò i digesti e da quella onde ordinò gli studi del diritto ; e che procedé da quell'ordine la tripartizione , cosi finalmente fatta chiara , del testo nell'insegnamento ...
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... furono al più considerate come trattati d'alleanza tra due case . Unioni cosi fondate sopra interessi e còmputi di convenienze si disfacevano innanzi ad altri interessi e còmputi che sopravvenissero maggiori e piú utili . Quindi nessuna ...
... furono al più considerate come trattati d'alleanza tra due case . Unioni cosi fondate sopra interessi e còmputi di convenienze si disfacevano innanzi ad altri interessi e còmputi che sopravvenissero maggiori e piú utili . Quindi nessuna ...
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Popular passages
Page 129 - Ed io a lui : Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Page 1 - Aonio rediens deducam vertice Musas; primus Idumaeas referam tibi, Mantua, palmas, et viridi in campo templum de marmore ponam propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat Mincius et tenera praetexit harundine ripas.
Page 126 - Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento e messi in un vasel, ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio, sì- che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse '1 disio.
Page 491 - Hanno questo di proprio le opere di genio, che, quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad...
Page 134 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Page 402 - E lievi dal terreno e smorte fiamme Di su di giù vagavano per l'aere Orribilmente tacito ed opaco; E al sospettoso adultero, che lento Col cappel su le ciglia, e tutto avvolto Nel mantel se ne già con l'armi ascose.
Page 447 - Non son chi fui; peri di noi gran parte: questo che avanza è sol languore e pianto. E secco è il mirto, e son le foglie sparte del lauro, speme al giovenil mio canto.
Page 99 - Canossa, da quella bianca, brulla, erma rupe, cui né ombre di boschi, né canti di uccelli, né mormorii d'acque cadenti rallegrano, chi volga attorno lo sguardo al monte e alla valle, scorge da un lato, vedetta dell'Appennino, la pietra di Bismantua, su cui Dante sali; dinanzi, nella gioconda Emilia, su la riva destra...
Page 151 - Cesare taccio, che per ogni piaggia Fece l'erbe sanguigne Di lor vene, ove '1 nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, Che '1 Cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte.
Page 451 - Ebbi in quel mar la culla: Ivi erra, ignudo spirito, Di Faon la fanciulla; E se il notturno zeffiro Blando su i flutti spira, Suonano i liti un lamentar di lira.