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re ai più antichi egiziani (1), è ben naturale di supporre che molti altri secoli fossero trascorsi dall' epoca della creazione dell' uomo fino alla costruzione di que' monumenti. E chi oserebbe contrastare, che in quel lungo periodo non si fossero potute originare quelle varietà, che poi divennero tipi di razze, i quali una volta stabiliti non si cancellarono più mai, finchè rimasero sotto le medesime condizioni dalle quali ebbero nascimento?

Quanto al secondo argomento, io credo che, lungi dal distruggere, esso afforzi e folcisca la dottrina dell'unità della specie nostra ; imperciocchè s'egli è vero, come lo è in effetti, che a ciascuna zona terrestre corrisponda un peculiar gruppo di piante e di animali, e insieme con quelli una propria forma umana, si può dedurne con buona ragione, che appunto quelle forme sieno sottoposte alla influenza di quel clima, e che dalle varietà di questi sieno dipendenti così le diversità de'gruppi delle piante e degli animali, come le differenze tipiche dell' uomo. Le quali versano singolarmente sulla conformazione del sistema osseo e del sistema dermoideo (cute e peli), e perciò egli è necessario che noi ci intrattenghiamo particolarmente nella disamina di esse.

CAPITOLO II.

DELLE VARIETÀ NELLA FORMA DEL CRANIO E NELLE ALTRE PARTI DELLO SCHELETRO UMANO.

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Presso gli antichi scrittori si trova fatta raramente menzione di qualche varietà osservata ne'cranî appartenenti a razze e popoli diversi. Favella Erodoto della durezza del teschio degli Egiziani in comparazione di quello de'Persiani, accagionando la fralezza di questo all'uso ch' era in Persia di tener coperto il capo costantemente con una

(1) I più antichi monumenti umani che si conoscano sono gli egizi, e questi posteriori di alcuni secoli a Menes, dal quale incomincia la cronologia egiziana, che oscilla fra i 3,643 e i 5,867 anni av. G. C., secondo le varie opinioni ch' io noto qui sotto.

1839, Parigi.... Lenormant: Cercueil de Mycerinus
1840, Parigi.... Champollion-Figeac: L'Égypte ancienne
1845, Berlino.. Boeckh: Manetho und die Hundssternperiode

4915

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5867

5702

1845, Torino... Barucchi: Discorsi critici sopra la cronol. egizia. 4890

1845, Amburgo Bunsen: Ægypten Stelle in der Weltgeschichte. 3643 1846, Parigi.... Henry: L'Égypte Pharaonique.

. 5303

1848, Parigi.... Lesueur: Chronologie des Rois d'Égypte.

5773

1849, Berlino.. Lepsius: Chronologie der Ægypter. 1851, Dublino. Hincks: Turin Papyrus.

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1851, Londra.. Kenrick: Egypt under the Pharaohs

3892

1854, Filadelfia. Pickering: Geograp. Distribut. of Animals a. Plants. 4400

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specie di tiara (1); ed Ippocrate ci fa la descrizione del cranio compresso de' Colchi e del modo onde ottenevasi quella deformazione che per lunga consuetudine erasi quindi convertita in natura (2). L'esame de' crani sembra da poco tempo abbia fissato le menti degli osservatori; imperciocchè è vero che Insfeld notò: « essere ovale la forma del teschio de' Belgi, quasi sferica quella de'Tedeschi e rotonda quella de Turchi, triangolare negli Etiopi e quadrata ne' Calmucchi (3) », e che Vesalio (4), Albino (5), Paw (6), Middleton (7), Laurenberg (8), Vinslow (9), Arthaud (10), Forster (11), Sandifort (12) ed altri ancora descrissero teschi appartenenti a popoli di varie razze, tuttavolta Blumenbach fu quegli che il primo fece sui crani umani uno studio profondo, da farlo servire di fondamento ad una classificazione ragionata dei singoli popoli della terra (13).

Conobbe il grande uomo, che per determinare convenientemente le differenze che si osservano nella struttura fisica del corpo umano, non bastavano le descrizioni de' viaggiatori ora fallaci, ora esagerate, ora dubbie, ma che dovea ricercarsene la conferma nella stessa natura; onde scelse il cranio a base della sua classificazione, perciocchè, oltre all'essere questo il substrato dell'intera fisonomia, la stabilità sua congiunta alla medesima varietà della sua conformazione e della proporzion delle sue parti, fornisce i caratteri più certi per distinguere le singole nazioni (14).

(1) Talia. Cap, 1.

(2) De aere, aquis et locis, lib. VIII. Cornario interprete · - « Quum recens infans natus est, caput ejus adhuc tenerum ac molle existens, quam celerrime costringunt manibus, coaptantesque cogunt in longitudinem augeri, quin et vinculis connectunt, ac aptis instrumentis colligant, quo rotunditas capitis prohibeatur, ac longitudo augeatur. Ea consuetudo tantum effecit, ut ejusmodi natura capitum existeret. Temporis vero progressu natura quoque tales produxit, ut non esset necesse consuetudine priore cogere ».

(3) De lusibus naturæ, Lugd. Batav. 1772-« Belgis caput oblonge rotundum, rotundior Germanis, maxime rotunda figura Turcis placet; triangularem appetunt Ethiopes, quadratam Calmucci. »

(4) Lib. I. cap. V.

(5) Index legati Raviani et Suppellex anatomica.
(6) Succenturiatus anatomicus, Lugd. Batav. 1616.
(7) Miscellaneous Works, t. IV.

(8) Pasicompse nova.

(9) Mémoires de l'Acad. des sciences de Paris, 1772.

(10) Journal de physique p. Rozier, Avril, 1789.

(11) Bemerkungen, etc.

(12) Musæum anatom. Acad. Lugd. Batav, 1789 e seg. v. I.

(13) De generis humani varietate nativa, Goettingæ, 1795, Decades collectionis suæ craniorum diversarum gentium, Goettinge, 1790-1828, cum tab. aen. LXV.

(14) Craniorum quibus ad gentilitias varietates distinguendas et definien

Egli osservò, che tutti i crani umani, guardati dalla parte superiore, trovandosi l'occhio indietro ed alquanto discosto dal vertice, occupano un'area che presenta tre distinte varietà rappresentate dalle forme tipiche craniali di un Giorgiano, di un Tonguso e di un Negro della Ghinea. La prima forma, chiamata dal Blumenbach caucasiana e propria della razza bianca, ha la figura ovale e leggermente rigonfia quasi nel suo mezzo; la seconda, appartenente alla razza gialla, o mongolica, è più raccorciata nel suo diametro antero-posteriore, ed è quasi sferica; la terza, detta etiopica, ha l'aspetto di un'ellissi allungata. Oltracciò, ne' cranî caucasiano e mongolico, guardati secondo il metodo Blumenbacchiano, gli archi zigomatici sono appena sporgenti fuori i contorni laterali delle ossa frontali, e le sole ossa nasali si mostrano uscenti dall'orlo anteriore. Nel teschio poi degli Etiopi le arcate zigomatiche sono più visibili al di là de'contorni laterali degli ossi frontali, e insiem con le ossa nasali si protendono innanzi, sull'orlo anteriore dell' ellissi, anche le ossa mascellari.

Oggidi le denominazioni predette non saprebbero essere più appropriate scientificamente, poichè non avvi ragione sufficiente per considerare le tribù del Caucaso come il germe originario della razza bianca, o per credere che i loro teschi rappresentino il vero tipo craniale della razza, il quale mostrasi altrettanto perfetto anche nei crani de' Greci, degli Italiani, e d'altre nazioni. La forma mongolica ha il suo tipo dominante, non già fra i Mongolli da'quali è tratta la sua denominazione, ma fra le nazioni abitatrici dell'Asia superiore e dell'America nordica. Per simile motivo è anche impropriamente adoperato il vocabolo di etiope a denotare la gran massa dei popoli africani, perciocchè non solamente l'Etiopia è una piccola parte dell'Africa, e i popoli che l'abitano non hanno il tipo del cranio che dovrebbono rappresentare, ma questo tipo è più specialmente notevole ne'Negri della Costa d'Oro, e nelle razze negre sparse per l'Oceania e per l'Australia.

Prichard, l'etnologo più insigne dell'epoca nostra, ritiene i tre tipi indicati dal Blumenbach, perchè sono i soli osservabili nella conformazione craniale, e quelli di cui tutti gli altri non sono che variazioni, o combinazioni, ma non conserva le medesime denominazioni per le ragioni che di sopra abbiamo detto; laonde chiama ovale od ovoide la forma del cranio che Blumenbach nominava caucasiana; piramidale la mongolica di questo, e prognata l'altra che il professore di Gottinga appellava etiopica (1).

das nulla alia humani corporis pars aptior videtur, cum caput osseum (præterquam quod animæ domicilium et officina, imo vero interpres quasi et explanator ejus sit, utpote universæ physiognomic basim et firmamentum constituens) stabilitati suæ maximum conformationis et partium relative proportionis varietatem junctam habeat, unde characteres nationum certissimos desumere licet » - Craniar. divers. gent. Decas I.

(1) Researches into the physical history of Mankind, fourth edition. Lon

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