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pigliato può impaurarvi colla sua vista; ma fate che la voce del capitano raccolga ciascun soldato sotto gli ordini del suo condottiero, ciascun manipolo sotto la sua bandiera, ciascuna bandiera sotto il vessillo del generale, e voi ricreate subito l'occhio vostro in quella mirabile armonia di parti, che rende possibile un moto uniforme in un corpo composto di tante membra. La mente umana è potente e capace, siccome io diceva, di abbracciare molte e svariate materie, allorchè, avendo gettato buoni fondamenti, sappia subito in qual parte e come armonizzarle col tutto; altrimenti l'abbondanza è una ricchezza pericolosa, per non dire mortale. Gli studi d'un giovane debbono somigliare all' intavolatura d'una gran fabbrica, nella quale si piantano prima delle ferme basi, si assicurano gli angoli, si congegnano le travi, si compone insomma l'ossatura, per venire poscia più sicuramente alle cornici e ai fregi, alle statue ed alle dipinture.

Con questo accorgimento ridotta dunque la vastissima materia a poche ma principalissime partizioni, può svolgersi eziandio nelle scuole senza smarrirsi nelle astrazioni nebulose, e senza noiarvi colle minuzie del dettaglio. Quei pochi eletti che voi sceverate dalla turba, e sono per noi i rappresentanti d'un secolo, d'una nazione, voi potete allora contemplarli con agio, interrogarne minutamente la vita, consultarne le opere, cercarne i pregi ei difetti, rendervi scrupolosa ragione e di questi e di quelli. Degli autori secondari voi potete senza grande scapito ignorare per un tempo anche i nomi; ma se perdete di vista uno di quelli, la catena è rotta, e non saprete più segnarmi quel progressivo svilupparsi del pensiero umano, che manife

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stasi via via nelle opere dell' arte. Egli è ben vero che nella storia s'incontrano a quando a quando delle anomalie che sembrano inesplicabili; tuttavia, purchè si guardi ben a fondo, non sarà impossibile trovare il nesso sottile che lega misteriosamente opera d' un ingegno a quella d'un altro. Qui sta tutta quanta l'importanza della storia letteraria, se vuol essere quella dell' arte; altrimenti non sarà più d'una cronaca senza colore, un catalogo curioso ma quasi inutile. Quando saprete dirmi per ordine di nomi e di tempo che nel Cinquecento fiorirono cento poeti, cento prosatori, e così via; io terrò conto della vostra memoria; ma se potrete insegnarmi perchè in quell' epoca gl' ingegni si piegarono piuttosto a questo che a quel genere; perchè nell' uno fossero fortunati, e nell' altro fallissero; per qual ragione due o tre autori signoreggiassero quel secolo; perchè un altro potesse o traviarlo o rimetterlo sul buon sentiero; allora io dirò che voi conoscete la storia letteraria di un popolo.

Ora questa potenza tanto nel bene quanto nel male, non è cosa se non di pochi, e di quei caposcuola ai quali vogliamo appunto consecrate le nostre lezioni. Questi grandi uomini si porgono a vicenda la mano, e tutti insieme formano quella stupenda galleria, che deve incorare e condurre gli studi dei giovani alunni, usandoli al magisterio delle arti e alle profonde meditazioni. Le pazienti ricerche di erudizione che non sono ancora fatte per loro, farannosi col proceder del tempo; ma in questo primo periodo poneteli dinanzi ai ritratti di Dante, di Petrarca e degli altri grandissimi, e in quella vista troveranno le nobili ispirazioni che

devono alimentare la gioventù, e fornir loro le forze per sostenere e vincere le fatiche più umili e non meno grandi del viaggio.

Senonchè non parlo io per l'appunto a voi, giovani prestanti, che mi fate corona, e che certo mi avete compreso? Io debbo ragionarvi delle leggi del bello, della maniera di formarsi uno stile elegante e puro; debbo educarvi al buon gusto e al retto sentire in fatto delle produzioni dell' arte. Or bene, invece di attenermi al metodo più usitato, invece di ragionarvi in mio nome, voglio guidarvi dinanzi all'autorevole cospetto di quei grandi sacerdoti delle Muse, i quali colle opere loro illustrarono la patria nostra. Con un linguaggio ben più eloquente del mio, cioè mostrandovi gli scritti loro, essi vi additeranno la via, essi v' insegneranno come l'uomo s'eterni. lo porto opinione che l'arte osservata, per così dire sorpresa nella vita dei medesimi artefici, sia per se stessa cosa piena di tanta dilettazione, che un giorno, quando vi gioverà rifarvi più pienamente su questi studi, rammemorando i tempi della vostra giovinezza, e l'umile, ma caro recinto della scuola, ripeterete giocondamente col poeta nostro; quivi

Mi fur mostrati gli Spiriti magni,
Che di vederli in me stesso n'esalto.

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CENNI SULLA FORMAZIONE DELLE LINGUE MODERNE
E SULLA POESIA DEI TROVATORI

LEZIONE I.

Sommario.-Necessità di studiare le origini della lingua.

Come il volgare si componesse dal latino. parte vi avessero le lingue dei Barbari. diversità dei dialetti.

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Ragione della

Epoca della formazione delle

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Quale sia

l'influenza letteraria dei Provenzali. Carattere di

questa letteratura

vizi

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sua forma

sua bellezza suoi

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e cagioni di rapida decadenza. Qual merito abbiano rispetto a noi i poeti provenzali.

A chi si proponga, come intendiamo far noi,

prestantissimi giovani, di studiare con qualche frutto la storia delle lettere italiane, sorge naturalmente in pensiero il desiderio, o, per meglio

dire, e' si sente costretto di rimontare sino alle origini prime; ricercando innanzi a tutto, come, di quali elementi, ed in qual tempo si formasse quella lingua nuova, che indi per opera di quasi innumerevoli ed egregi scrittori venne ad un grado sì eminente di bellezza e di perfezione. Nè, per quanto ce ne possa sembrare a prima veduta, sarebbe malagevole il rispondere all'inchiesta, quando non fossero comunemente prevalse molte opinioni torte e pregiudicate; e anzichè alle illusioni e fantasie proprie si fosse fedelmente tenuto dietro all' infallibile lume della storia, ben sufficiente a rischiarare il cammino silvestre. In cosiffatte ricerche, come in ogni altra, niuna cosa reca maggior nocumento quanto l'entrarvi con prevenzioni o giudizi preconcetti; conciossiachè allora corrasi a repentaglio o di venire accecati dai fumi dell' amor proprio, o messi fuor di via dall' autorità d'un nome, e da una vecchia credenza.

In fatto di lingua poi è pregiudizio troppo grossolano il voler far capo da un uomo, per quanto grande ci sembri; e immaginare che sia d'un colpo apparso alla luce del mondo quello che suol essere sempre un lentissimo portato del tempo, e della cooperazione di molti; il quale a poco a poco diversifica e trasforma, modifica e corregge i vocaboli e le costruzioni, acconciandoli ai bisogni, agli usi ed al gusto dei popoli diversi. Non altrimenti pertanto accadde della nostra, non che di tutte quelle che sono parlate dai popoli meridionali dell' Europa, dall'estremità del Portogallo sino a quella della Calabria e della Sicilia; le quali lingue tutte visibilmente rampollarono dalla sorgente latina con qualche mistura della teutonica, e di quella

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