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DEL POEMA SACRO

DI DANTE ALLIGHIERI.

DANTE cantò le Leggi di una Monarchia, Jura Monarchiae cecini; ed essendo questa Monarchia la MONARCHIA DI DIO, necessariamente il suo Poema è sacro. Dividendosi questa Monarchia nel Regno del Cielo e nel Regno del Mondo, necessariamente dovean por mano al suo Poema il Cielo e la Terra. Quindi leggiamo:

Se mai continga, che il Poema sacro

Al quale ha posto mano e Cielo e Terra, ec. La MONARCHIA DI DIo non essendo meno che l' Universo, l'udimmo pure cantare,

Che non è impresa da pigliare a gabbo

Descriver fondo a tutto l'Universo

;

ed udimmo il figliuolo suo Pietro invitarci con questi versi a leggere il Poema del padre :

Perchè nostra natura sia possente

Più nel veder l' Esser dell' Universo,

Guardate all'alta Commedía presente.

Ma fra le parti di questo Universo, accennateci nel Proemio, noi troviamo un Cammino a Nostra-vita; una Via diritta; un Altro viaggio; una Selva oscura; un Bene in

lei; un Colle; una Valle; un Pianeta che mena dritto per ogni calle; un Passo che non mai lasciò viva persona alcuna; una Piaggia diserta, ed ivi tre fiere, e fra queste una Lupa che sarà uccisa da un Veltro; un' Erta di questa Piaggia; un basso Loco; un Monte; un Loco selvaggio; l'Inferno; il Purgatorio; il Paradiso; la Città di Dio; e la Porta di San Pietro: e siccome ciò non ci è dato rinvenire nell' Universo de' Geografi, e tutte queste cose si stanno nell' UNIVERSO DELLA CHIESA, ci è forza concludere che la MONARCHIA DI DIO cantata da Dante è l'UNIVERSO DELLA CHIESA, e ci è d'uopo, a ben intendere il gran Poeta, metterci sott' occhio la Carta di quest' UNIVERSO ; Carta che si disse mostrata da un Angelo a San Colombano, che fu discorsa da San Basilio, e descritta ne' sacri libri della Bibbia e de' Padri. Allora solo ci sarà chiara l'Azione del Poema

In senso letterale il Poema sacro è un pellegrinaggio di otto giorni, cominciato alla fine della prima vigilia della Domenica delle Palme, e compiuto alla fine della prima Vigilia del Lunedi di Pasqua, secondo l'orologio di Gerusalemme. Comincia col cammino di Dante solo, dal fondo della Selva oscura al Colle, e, dopo un riposo, dal Colle ad un basso Loco della Piaggia diserta: segue col cammino di Dante con Virgilio (apparsogli a mezzodì), dal basso Loco alla Porta di San Pietro. Solo dopo tale preambolo, cui risponde il proemio, comincia il Viaggio famosissimo de' sette giorni dall' una all' altra Porta di San Pietro, fatto da Dante con le scorte di Virgilio Saggio famoso, e di Beatrice Anima più degna. Tale Viaggio, intrapreso quando se n'andava il giorno 3 aprile Lunedì Santo dell'anno 1300, e finito quando se ne andava il giorno 10 Aprile Pasqua di Resurrezione, si distese per l'Inferno, pel Purgatorio e pel Paradiso; ma potremmo dire più brevemente, che fu un Viaggio per la Via della Penitenza,

poichè Sant' Agostino dichiarò, che letteralmente è la Via della Penitenza quella Via che passa per l'Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, menando dal Colle alle Porte della Città di Dio. Finalmente il Viaggio dell' Allighieri ha l'appendice di un' Ascensione di tre ore sino al Trono di Dio con la scorta del contemplante San Bernardo, Ascensione, mercè la quale potè dire, dopo il Viaggio de' sette giorni, « Octavi diei faciam initium » ( Ep. ap. S. Barn. ), e trovarsi a' piè della Vergine in fine della prima vigilia del giorno 11 secondo l'orologio di Gerusalemme, e quando si moriva il giorno 10 aprile secondo l'orologio di Firenze; sì che potè sentire la voce dell' Angelo Gabriele ripetere in Cielo alla gran Madre le parole - Ave, Maria, gratia plena, con le quali era in quel momento salutata dai devoti cuori dell'umile suo popolo italiano, al cadere del di solennissimo di Pasqua del primo Anno Santo.

Il Poema ha doppio Senso Allegorico; il teologico, che propriamente chiameremo Allegoria, ed il poetico: e ciò, secondo le Estetiche di Dante dichiarateci nel Convivio. L'Allegoria è una Verità (o Trattato) ascosa sotto il manto della lettera; il senso allegorico rivela le Opinioni del Poeta.

L'Allegoria del Poema sacro racchiude un Trattato del bene che Dante trovò nella Selva oscura, avendoci egli dichiarato:

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per trattar del ben ch'ivi trovai,

Dirò dell' altre cose ch' io v'ho scorte. Vedremo, studiando il Canto I, che il bene trovato da Dante fu quel bene che trovar non potette Esaù; invenit Poenitentiae locum.

Il cammino di Dante dalla Selva oscura al Colle è, nelPAllegoria, il cammino del ravveduto; quello dal Colle ad un basso Loco è il cammino di un ravveduto che tenta soltrarsi alla soddisfazione; il cammino dal basso Loco alla

Porta di San Pietro in compagnia di Virgilio, cammino che il Poeta interpone fra il I ed il II Canto, è il cammino del ravveduto che si sottommette alla soddisfazione per gli ammonimenti di un Nuncio di Penitenza.

Nel Viaggio de' sette giorni il primo è dato, nell'Allegoria, alla Via purgativa prima, e gli altri cinque giorni alla Via purgativa seconda, ambe sotto la direzione di un Saggio famoso il settimo è dato alla Via illumininativa, in cui Dante è sorretto dalla Speranza ed insegnato dalla Sapienza. Il viaggio ultimo di Dante con San Bernardo, è, nell'Allegoria, la Via unitiva, a cui l'uomo perfetto è innalzato dalla Carità contemplatrice.

Siccome queste Vie misliche altro non sono che meditazioni, giusta la bella sentenza di San Bonaventura-Meditatio est iter aeternitatis, così il Viaggio mistico di Dante potendosi risolvere in tante meditazioni fondate sul Viaggio letterale, quest' Allegoria, secondo i precetti dell'arte, non mai s'interrompe, ed accompagna i versi divini dal mezzo del cammin di Nostra Vita all' Amor che muove il Sole e l'altre stelle.

Pe' Poemi poi che mancano di un' Allegoria teologica questo è l'antico canone in riguardo ai quattro sensi di cui s'informano :

Littera gesta docet; quid credas Allegoria;
Moralis quid agas; quo tendas Anagogia.

Del senso letterale già abbiamo ragionato.

In senso morale il Poema è un corso di virtù ; è l'iter septem dierum virtutibus proficiendo ricordato da San Tommaso. Dante ci si fa a maestro nel Libro III de Monarchia, ove scrive: « Alle due beatitudini (la beatitudine

di questa vita che pel terrestre Paradiso si figura, e la benedizione di vita eterna che pel Paradiso celestiale s'intende) come a diverse conclusioni bisogna per diversi mezzi venire. Imperocchè alla prima noi pervegniamo per gli ammaestramenti filosofici, purchè quelli seguitiamo, secondo le Virtù morali ed intellettuali operando. Alla seconda poi per gli ammaestramenti spirituali che trascendono l'umana ragione, purché quelli seguitiamo, operando secondo le Virtù teologiche, Fede, Speranza e Carità ». Così ammaestrati da Dante stesso, noi sentenziar possiamo senza timore di andar errati, che « Gli ammaestramenti filosofici di Virgilio valsero a Dante di toccar la meta della cima del Purgatorio ove da lui si colloca il Paradiso terrestre, avendolo essi informato delle Virtù intellettuali nell' Inferno, e delle morali nel Purgatorio; e che gli ammaestramenti spirituali di Beatrice gli valsero a toccare la più alta meta del Paradiso, avendolo essi informato delle Virtù infuse dalla Carità, e disposto ad essere informato da San Pietro, da San Giacomo e da San Giovanni delle tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità »>.

Nell' Inferno, sendovi tutti dannati (Inf. cant. XI) per Incontinenza, Bestialità o Malizia, Dante acquista le tre Virtù intellettuali opposte, Scienza, Sapienza, Intelligenza. Nel Purgatorio acquista Prudenza vedendo puniti i Perditori del tempo; acquista Fortezza vedendone l'eccesso ne' Superbi, Invidiosi ed Iracondi, e vedendone il difetto negli Accidiosi; acquista Giustizia vedendo gli Avari, e Temperanza vedendo i Golosi ed i Lussuriosi. Finito il corso delle sette Virtù sotto gli ammaestramenti filosofici, lo ricomincia nel Paradiso sotto gli ammaestramenti spirituali: e, donato d' Intelligenza perfetta nelle Sfere dell' Aria e del Fuoco, apprende Scienza nella Luna, Sapienza in Mercurio. Apprende poi Prudenza in Venere, Temperanza nel Sole, Fortezza in Marte, Giusti zia in Giove. E, dopo essersi fatto contemplativo in Saturno, egli compic con l'acquisto delle tre eccelse Virtù

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