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Non cupidigia in lui d'oro o d'impe
Ma d'onor brame immoderate, arde
Scorge che dalla bocca intento pen
Di Guelfo, ei chiari antichi esempi ap

Ma, poi ch'ebbe di questi e d'altr Scorti gl'intimi sensi il Re del mon Chiama a sè dagli angelici splendor Gabriel, che ne primi era il second È tra Dio questi e l'anime migliori Interprete fedel, nunzio giocondo; Giù i decreti del Ciel porta, ed al C Riporta de' mortali i preghi e 'l zelo

Disse al suo nunzio Dio: Goffredo E in mio nome di' lui: Perchè si ces Perchè la guerra omai non si rinno A liberar Gerusalemme oppressa? Chiami i duci a consiglio; e i tardi n All'alta impresa: ei capitan fia d'ess Io qui l'eleggo; e'l faran gli altri in Già suoi compagni, or suoi ministri in

Così parlògli; e Gabriel s'accinse
Veloce ad eseguir l'imposte cose:
La sua forma invisibil d'aria cinse,
Ed al senso mortal la sottopose:
Umane membra, aspetto uman si fi
Ma di celeste mäestà il compose:
Tra giovane e fanciullo età confine
Prese, ed ornò di raggi il biondo cri

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de nel fratel agit ventos et turbida tranat Nubila. » Il 7-8. Loc. cit., 252: Hic primum paribus nitons Cyllenius 7. Viralis Constitit. Nella Cong. il P. si distende

viris. >

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38:

Dixera mperio: et pr

una bella descrizione del Libano:

E di Libano gia la fronte e 'l tergo
Scorgea, di varie sette antico albergu.
Di Libano che sorge altero o grande.
E corona ha di cedri alta e superba;
E rugiade dal Ciel, dolci vivande

De' Padri ebrei, nel sommo accoglie e serba;
E dal sen vari fiumi in mare spande

Che mormorando van tra' fiori e l'erba. ». 15. v. 1-2.Virg. IV, 253: «Hine toto præeeps se corpore ad undas Misit. 1. Tortosa,

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18. v. 6. Nella Conq. così si legge:

<Di leve aura d'onor gli gonfi il petto. »

20. v. 2.- Convenne. Dal lat. cumvenire, veuir insieme. Virg.: convenimus ambe. E Dante, Inf., III, 123: «Tutti convegnon qui d'ogni paese. 4. Nella Conq.:

<E fra gli alberghi suoi Cesarea accoglie; Ma nel tempio maggior gli eroi s'uniro Nel sesto giorno. ▾

quæ sublimerita della Siria, l'antica Orthosia. Giace sulla! E ciò più conformemente alla storia, perocchè in

rapido parit ottava nell

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costa a nove miglia da Tripoli verso il nord.

16. v. 3-4.Virg. En., IV. 271: « Quid struis? ant qna spe libycis teris otia terris ?>

17. v. 1.

En., JV, 268: « Ipse Deûm tibi me! claro demittit Olympo Regnator. 5-8. Nella Conq. differisce la partenza dell'Angelo:

>

< Tacque, e volo quasi per nube oscura
Alle parti più eccolse e più serene:
Ma ne l'alma rifulse; e 'n man lo scettro
Lucente gli lasciò d'oro e d'elettro. >

Cesarea e non altrimenti in Tortosa, ei radunò lo

esercito dei crociati.

21. v. 1-2. Nella Conq.:

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Principi, io vi protesto (i miei pr Udrà il mondo presente, udrà il fu Gli odono or su nel cielo anco i Ce Il tempo dell' impresa è già matur Men diviene opportun, più che si Incertissimo fia quel ch'è securo. Presago son: s'è lento il nostro co Avrà d'Egitto il Palestin soccorso.

Disse; e ai detti segui breve bisbig Ma sorse poscia il solitario Piero, Che privato fra'principi a consigli Sedea, del gran passaggio autor pr Ciò ch' esorta Goffredo ed io consig Nè loco a dubbio v' ha; si certo è E per sè noto: ei dimostrollo a lun Voi l'approvate; io questo sol v' ag

Se ben raccolgo le discordie e l' Quasi a prova da voi fatte e patite, I ritrosi pareri, e le non pronte E in mezzo all' eseguire opre impe Reco ad un' alta originaria fonte La cagion d' ogni indugio e d'ogni A quella autorità che, in molti e va D'opinion quasi librata, è pari.

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204-6; che ne
così: Vogli
essima, o sto

solo, un s
1 Fulminante
ar su gli altr

n tal modo:

asi sparso costante;

36.

Mente, degli anni e dell'obblio nemica, Delle cose custode e dispensiera, Vagliami tua ragion, si ch' io ridica Di quel campo ogni duce ed ogni schiera:

Che freni e regga ogni guerriero errante, E dia ordine al campo e legge e forma Con quel benigno lume ond ei s' informa.> 32. v. 5-6. Conq.:

‹ Sgombri l'ire e gli sdegni e gli altri affetti Di sovrastar, di non dovuto onore. >

34.

v. 1-6. Nella Conq.:

< Poscia adorano i Duci al sacro altare Tutti seguendo lui ch'è sol primiero; Quinci alle schiere in maestate appare Degno per merto di sovrano impero : E riceve i saluti in liete e care Voci, e con volto placido e severo.> 35. v. 8.- Var. della Conq.:

< Passare a stuolo i cavalieri e i fanti. > 36.-Dante, Inf., II, 7-9: «O Muse, o alto ingegno, or m'aiutate; O mente che scrivesti ciò ch'io due Stampe: Vagliami tua virtù.

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France sotto le antiche stirpi francesi il paese compreso, tra la Senna, la Marna, l'Ourcq, l'Aisne e l'Oise, che ne fanno quasi un'isola. [M.] Nella Conq.:

< Prima i Franchi apparir con pompa negra
Per la morte d'Ugone, al re fratello.
Nacque la gente per natura allegra
Fra quattro fiumi in gran paese e bello;
E seguir lui contro i giganti in Flegra
Dato s'avrebbe vanto il gran drappello. >
38.

Nella Conq., di Roberto si soggiunge:

< E d'indugio nemico e di riposo, Col nemico non vuol paci nè tregue: Primo al ferir, ma nel ritrarsi estremo, Par dica: in picciol corpo io nulla temo. » 39. v. 3. Lunghi crini. Costumanza che anche oggidì si mantiene ne' preti francesi || 5. Orange. Lat. Arausio, città dello spartimento di Valchiusa nel mezzogiorno della Francia. || 7.

Premio è scar idi, Or si parrà la tua nobilitate. 3. Un Ms. e Poggio è Le Puy-en-Velay, Podium de'bassi tempi.

osto avante. o apparso

40. v. 2.

- Boulogne-sur-mer, Bononia o Geso

37. v. 3.-Isola di Francia. Fu detto Isle-de-riacum de' lat.

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45.

Vien poi Tancredi ; e non è alcun fra tanti
(Tranne Rinaldo) o feritor maggiore,
O più bel di maniere e di sembianti,
O più eccelso ed intrepido di core.

41.0.2. Cic., pro Archia: «Noster hic magnus, qui cum virtute fortunam adæquavit. »

42. v. 3-4. Intende de' Bavari e de' Reti, ovvero de' Vindelici, de'quali scrive Orazio: < Devota morti pectora liberæ. ›

43. v. 1-2.-I Fiamminghi e gli Olandesi. 44. v. 6.- Conq.: più soggetta al polo.» 7. Irsuti. Il cronista Gualberto, parlando degl'Inglesi e degli Irlandesi «Io (dice colla schiettezza di que' tempi) chiamo Dio in testimonio, che non conosco il nome di que' popoli: il loro linguaggio ci era ignoto, e per mostrarci ch'eran pur essi Cristiani, ponevano un dito sull'altro in forma di croce. [M.] || 8. Conq.: estrema Irlanda. - - Virg., Eg., I, 67: « Et penitus toto divisos orbe Britannos. >

46. v. 3-4.- Conq.:

« Poichè sparso di sangue e polveroso
I vinti Persi di seguir fu stanco. »

e il

7. E trasse ove lusinga.» || S. Virg., En., I, 167:
Intus aquæ dulces, vivoque sedilia saxo
Petr.: Chiara fontana in quel medesmo bosco Sor-

S'alcun'ombra di colpa i suoi gran
Rende men chiari, è sol follia d'amo
Nato fra l'arme, amor di breve vista
Che si nutre d'affanni e forza acquis

46.

È fama che quel dì che glorioso
Fe la rotta de' Persi il popol Franco
Poi che Tancredi alfin vittorioso
I fuggitivi di seguir fu stanco,
Cerco di refrigerio e di riposo
All' arse labbra, al travagliato fianc
E trasse ove invitollo al rezzo estive
Cinto di verdi seggi un fonte vivo.

47.

Quivi a lui d'improvviso una donze Tutta, fuor che la fronte, armata ap Era pagana, e là venuta anch'ella Per l'istessa cagion di ristorarse. : Egli mirolla, eď ammirò la bella Sembianza, e d'essa si compiacque, Oh maraviglia! Amor ch'appena è Già grande vola, e già trïonfa arma

48.

Ella d'elmo coprissi; e, se non era
Ch'altri quivi arrivår, ben l'assaliva
Parti dal vinto suo la donna altera,
Ch'è per necessità sol fuggitiva:
Ma l'immagine sua bella e guerrie
Tel ei serbò nel cor, qual essa è viv
E sempre ha nel pensiero e l'atto e
In che la vide, esca continua al foc

49.

E ben nel volto suo la gente acco Legger potría: Questi arde, e fuor di Così vien sospiroso, e così porta Basse le ciglia e di mestizia piene. Gli ottocento a cavallo, a cui fa sco Lasciâr le piagge di Campagna ame Pompa maggior della natura, e i co Che vagheggia il Tirren fertili e mo

ge d'un sasso, ed acque fresche e dolci Sp 47. v. 4. - Conq.:

< 0 per trarsi la sete, o per lavarse. » 7-8. Nevio: Edepol Cupido, cum pusil nimis multum vales. Aminta, Att. II, < Amor nascente ha corte l'ali; a pena tenerle e non le spiega a volo. Pur non s' l'uom quand'egli nasce; E quando uom s corge, è grande e vola. Conq.: «Vola già g

48. v. 5-8. Ovid. Metam. VI: « At re sius, quamvis secessit ab illa, Estuat, et r faciem, motusque, manusque, Qualia vult quæ nondum vidit; et ignes Ipse suos nutr removente soporem. >

49. v. 1-2. Petr. Canz. XIII, P. I: «On vista uom di tal vita esperto Diria: Questi di suo stato è incerto. » || 3. Virg.: En. VI frons læta parum, et dejecto lumina vultu. riosto: «Venivan sospirando e gli occhi ba rean tener d'ogni baldanza privi. » 6-8. «Le felici lasciâr campagne amene Che 'l Liri e 'l Sarno irriga, e i colli e i I fonti, e gli antri, e i seggi ombrosi e fo

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