Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Volumes 73-74

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1841

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Page 129 - 1 lungo studio, e '1 grande amore, Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore: Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Page 229 - 1 Petrarca sopra i loro contemporanei s' avvantaggiarono tanto, se non perché furono più scienziati di loro,- e seppero non solamente scegliere le voci e frasi migliori dell'uso, ma perfezionarle in maniera, che a tutti piacquero; come pur feciono Cicerone, Cesare e Livio, che non andarqn cogliendo l'anticaglie di Nigidio e di Fabio, ma il meglio di quella età.
Page 227 - ... induca, e come ne guasti e corrompa il giudizio; se d' altra parte non considerassi di quanti comodi e beni a questa stessa vaghezza siani debitori. Perciocché qual ritrovamento avrebbono mai fatto oi moderni o gli antichi filosofi, se non si fosser lasciati condur da essa ? Da essa nacquero tutte le arti e tutte le scienze ; per essa si accrebbono ; né altro che per essa giunsero a quel sommo grado di perfezione in cui or le veggiamo. Imperocché tutte le cose che si producono, son nuove ;...
Page 120 - ... monarchi ed ha culto ed ara nei parlamenti delle repubbliche, chi potrà mai asserire che la luce che illumina la moltitudine sia più dannosa delle tenebre, e che i veri e semplici rapporti delle cose ben conosciuti dagli uomini lor sien funesti?
Page 120 - Volete prevenire i delitti ? Fate che i lumi accompagnino la libertà. I mali che nascono dalle cognizioni sono in ragione inversa della loro diffusione, ei beni lo sono nella diretta. Un ardito impostore, che è sempre un uomo non volgare, ha le adorazioni di un popolo ignorante e le fischiate di un illuminato. Le cognizioni facilitando i paragoni degli oggetti e...
Page 143 - Ma quando, dopo l'infelice ignoranza di molti secoli, cominciarono per opera di Carlo Magno e d'altri generosi principi a ripullular le scienze, accadde loro d'aver questi nuovi natali in tempo che non potevano esser accolte nelle braccia d'altra ricoglitrice che della favella più barbara e più disadorna.
Page 134 - Quanto desiderabile cosa sarebbe mai che tutti coloro, che sortito hanno dalla natura uno ingegno adatto alle lettere, fossero stimolati allo studio ed allo scrivere non da una leggiere curiosità o da un vano amore di gloria, ma dalla carità de' suoi prossimi, de' suoi concittadini, del suo paese!
Page 132 - ... travagli. Vedevo necessaria una liberalità non consueta della natura, che gli fosse copiosa donatrice di due qualità, nel comune degli uomini scarse, ne' migliori disgiunte ; forte imaginativa e forte discorso, molto affetto e molto giudizio. Le quali due forze, che la natura d'ordinario fa camminare lontane, e, se per avventura si trovano congiunte, sogliono più presto...
Page 151 - La proprietà è il diritto di godere e disporre delle cose nella maniera la più assoluta, purché non se ne faccia un uso vietato dalle leggi e dai regolamenti.
Page 132 - ... del perfetto scrittore italiano. Al quale molte cose bisogna che sieno donate' dalla natura, molte concedute dalla fortuna, molte da una rara educazione e da lunghi ed eletti studi acquistate. Delle quali cose in me sentivo assai potente una, che, per mio male, natura mi diede ; le altre dalla peggiore tra le pessime educazioni italiane e da una ostinata malignità di fortuna mi erano impedite ; sicché a consolarmi cercai se forse potessi altrui agevolare 1...

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