Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Volumes 73-741841 |
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Page 106
... Padre , o Benedetto , o Santo , Fu tua mercè , se quando ancor fuggia , Il suo buon Padre desïò pur tanto ! Pensò : forse or dirà : la figlia mia , La figlia mia dov'è che a me si cela ? Chi me la invola oimè , chi la disvia ? Qual mai ...
... Padre , o Benedetto , o Santo , Fu tua mercè , se quando ancor fuggia , Il suo buon Padre desïò pur tanto ! Pensò : forse or dirà : la figlia mia , La figlia mia dov'è che a me si cela ? Chi me la invola oimè , chi la disvia ? Qual mai ...
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... Padre T'apparecchiò nel cerchio più superno A regnar vieni , o Figlia , o Sposa , o Madre , E cingi di corona il capo eterno : Le schiatte umane e le celesti squadre , Le terre e i mari affido al tuo governo : Tinghirlandino gli astri ...
... Padre T'apparecchiò nel cerchio più superno A regnar vieni , o Figlia , o Sposa , o Madre , E cingi di corona il capo eterno : Le schiatte umane e le celesti squadre , Le terre e i mari affido al tuo governo : Tinghirlandino gli astri ...
Page 117
... padre l'A . Reginae , e da madre la migliore delle varietà a quell'epoca cono- sciute dell'A . Gravina ( 1 ) . Il risultato di questo esperimento sembrò sulle prime ( 1 ) Giova qui richiamare alla memoria , che l'A . Graving è una ...
... padre l'A . Reginae , e da madre la migliore delle varietà a quell'epoca cono- sciute dell'A . Gravina ( 1 ) . Il risultato di questo esperimento sembrò sulle prime ( 1 ) Giova qui richiamare alla memoria , che l'A . Graving è una ...
Page 133
... gio quella fiaccola ch'era destinata a splendere sul can- delabro ? Se malavoce incoglie la trista condotta di ( 1 ) L'uomo di Lett . c . 11. art . vIII . quel padre che le avite ricchezze dilapidando lascia tapini i 133.
... gio quella fiaccola ch'era destinata a splendere sul can- delabro ? Se malavoce incoglie la trista condotta di ( 1 ) L'uomo di Lett . c . 11. art . vIII . quel padre che le avite ricchezze dilapidando lascia tapini i 133.
Page 134
quel padre che le avite ricchezze dilapidando lascia tapini i figliuoli ; non direm crudele quel letterato che avendo ricevuto tante dovizie d'utili conoscimenti dalle opere altrui , non vuole per vil ritrosia rendersi ugual- mente ...
quel padre che le avite ricchezze dilapidando lascia tapini i figliuoli ; non direm crudele quel letterato che avendo ricevuto tante dovizie d'utili conoscimenti dalle opere altrui , non vuole per vil ritrosia rendersi ugual- mente ...
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alcuni altre anco antichi appo arti avea bella buon calcoli calcoli biliari Carlo Gemmellaro caso Casteltermini Catalfaro Catania chè chinina chirurgica cielo città coeredi coledoco colla collazione Condillac costumi d'ogni detto dice Diodoro dolore donatario dotto dritto Ducezio duodeno Echetla epatica Erice facoltà febbri intermittenti fegato filosofia flogosi forma forza furono giorni giudice gloria gran Greci idee idro-cianico indi l'acido l'autore legge Lentini letterato lettere lode lungo luogo maggior malattie medesimo medica mente metodo mezzo Mineo molluschi natura Navarro nervoso Niccola Cacciatore niuno nome numero nuovo omicidi onore opere oppidum organi osservazioni Palermo Palica patria possono potuto presente principio professore pubblico pure quistione quod ragione reati res perit domino sangue scienze scrittori scusa sentimento Sicani Sicilia Sicoli Siculi simo Siracusa sistema sommo spirito stile studi tale tratto Trinacia umano uomini vasi vedere vero VINCENZO NAVARRO virtù volume zione כג
Popular passages
Page 129 - 1 lungo studio, e '1 grande amore, Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore: Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Page 229 - 1 Petrarca sopra i loro contemporanei s' avvantaggiarono tanto, se non perché furono più scienziati di loro,- e seppero non solamente scegliere le voci e frasi migliori dell'uso, ma perfezionarle in maniera, che a tutti piacquero; come pur feciono Cicerone, Cesare e Livio, che non andarqn cogliendo l'anticaglie di Nigidio e di Fabio, ma il meglio di quella età.
Page 227 - ... induca, e come ne guasti e corrompa il giudizio; se d' altra parte non considerassi di quanti comodi e beni a questa stessa vaghezza siani debitori. Perciocché qual ritrovamento avrebbono mai fatto oi moderni o gli antichi filosofi, se non si fosser lasciati condur da essa ? Da essa nacquero tutte le arti e tutte le scienze ; per essa si accrebbono ; né altro che per essa giunsero a quel sommo grado di perfezione in cui or le veggiamo. Imperocché tutte le cose che si producono, son nuove ;...
Page 120 - ... monarchi ed ha culto ed ara nei parlamenti delle repubbliche, chi potrà mai asserire che la luce che illumina la moltitudine sia più dannosa delle tenebre, e che i veri e semplici rapporti delle cose ben conosciuti dagli uomini lor sien funesti?
Page 120 - Volete prevenire i delitti ? Fate che i lumi accompagnino la libertà. I mali che nascono dalle cognizioni sono in ragione inversa della loro diffusione, ei beni lo sono nella diretta. Un ardito impostore, che è sempre un uomo non volgare, ha le adorazioni di un popolo ignorante e le fischiate di un illuminato. Le cognizioni facilitando i paragoni degli oggetti e...
Page 143 - Ma quando, dopo l'infelice ignoranza di molti secoli, cominciarono per opera di Carlo Magno e d'altri generosi principi a ripullular le scienze, accadde loro d'aver questi nuovi natali in tempo che non potevano esser accolte nelle braccia d'altra ricoglitrice che della favella più barbara e più disadorna.
Page 134 - Quanto desiderabile cosa sarebbe mai che tutti coloro, che sortito hanno dalla natura uno ingegno adatto alle lettere, fossero stimolati allo studio ed allo scrivere non da una leggiere curiosità o da un vano amore di gloria, ma dalla carità de' suoi prossimi, de' suoi concittadini, del suo paese!
Page 132 - ... travagli. Vedevo necessaria una liberalità non consueta della natura, che gli fosse copiosa donatrice di due qualità, nel comune degli uomini scarse, ne' migliori disgiunte ; forte imaginativa e forte discorso, molto affetto e molto giudizio. Le quali due forze, che la natura d'ordinario fa camminare lontane, e, se per avventura si trovano congiunte, sogliono più presto...
Page 151 - La proprietà è il diritto di godere e disporre delle cose nella maniera la più assoluta, purché non se ne faccia un uso vietato dalle leggi e dai regolamenti.
Page 132 - ... del perfetto scrittore italiano. Al quale molte cose bisogna che sieno donate' dalla natura, molte concedute dalla fortuna, molte da una rara educazione e da lunghi ed eletti studi acquistate. Delle quali cose in me sentivo assai potente una, che, per mio male, natura mi diede ; le altre dalla peggiore tra le pessime educazioni italiane e da una ostinata malignità di fortuna mi erano impedite ; sicché a consolarmi cercai se forse potessi altrui agevolare 1...