Opere di Torquato Tasso: La Gerusalemme liberata (incl. Fabroni's Elogio di Tasso)Societá tip. de' Classici italiani, 1823 |
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... passo in passo ognor raguna ; Tal che già fatto poderoso e grande Giunge ove il fero Turco il sangue spande . XLVI Così scendendo dal natío suo monte Non empie umíle 16 LA GERUSALEMME.
... passo in passo ognor raguna ; Tal che già fatto poderoso e grande Giunge ove il fero Turco il sangue spande . XLVI Così scendendo dal natío suo monte Non empie umíle 16 LA GERUSALEMME.
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... Passo qui cose orribili che fatte Furon , ma le coprì quell ' aer nero ; D'un chiarissimo sol degne , e che tutti Siano i mortali a riguardar ridutti . LI Il popol di Gesù , dietro a tal guida Audace or divenuto , oltra si spinge ; E de ...
... Passo qui cose orribili che fatte Furon , ma le coprì quell ' aer nero ; D'un chiarissimo sol degne , e che tutti Siano i mortali a riguardar ridutti . LI Il popol di Gesù , dietro a tal guida Audace or divenuto , oltra si spinge ; E de ...
Page 31
... passo ; Tosto al libero fren la mano ei porse , E su vi salse , ancor ch'afflitto e lasso . Già caduto è il cimier ch'orribil sorse , Lasciando l'elmo inonorato e basso : Rotta è la sopravvesta , e di superba Pompa regal vestigio alcun ...
... passo ; Tosto al libero fren la mano ei porse , E su vi salse , ancor ch'afflitto e lasso . Già caduto è il cimier ch'orribil sorse , Lasciando l'elmo inonorato e basso : Rotta è la sopravvesta , e di superba Pompa regal vestigio alcun ...
Page 37
... passo . E in questo dire Sfavillò tutto di focoso ardire . XXV Così gîr ragionando , insin che furo Là ' ve presso vedean le tende alzarse . Che spettacolo fu crudele e duro ! In quante forme ivi la morte apparse ! Si fe ' negli occhi ...
... passo . E in questo dire Sfavillò tutto di focoso ardire . XXV Così gîr ragionando , insin che furo Là ' ve presso vedean le tende alzarse . Che spettacolo fu crudele e duro ! In quante forme ivi la morte apparse ! Si fe ' negli occhi ...
Page 38
... passo Era tra i pruni e l'erbe , ove s ' appiatta . Sgombra il mago gl'intoppi , e curvo e basso Per l'angusto sentiero a gir s'adatta : E l ' una man precede e il varco tenta , L'altra per guida al principe appresenta . È XXX Dice ...
... passo Era tra i pruni e l'erbe , ove s ' appiatta . Sgombra il mago gl'intoppi , e curvo e basso Per l'angusto sentiero a gir s'adatta : E l ' una man precede e il varco tenta , L'altra per guida al principe appresenta . È XXX Dice ...
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Adrasto Aladino alfin allor anco Arabi Argante arme Armida avea califfo campo CANTO cavalier ch'a Chè Cicladi ciel Circasso città Clorinda collo colpo crin Cristiani d'Egitto destrier dice dolce duce Egitto Eneide Etiopia fero ferro fior fiume foco fugge genti Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran grida guarda Guelfo guerra guerrier Guglielmo di Tiro guisa Iliade indi Ismeno l'altro l'arme lido lieto loco LVII LXVI LXXI LXXVI LXXXI mira monte morte mostra mura nemico notte novo occhi omai Omero OVID palestino parla passo percosse petto pianto piè poeta poscia preghi primiero pugna puote Quinci Quivi Raimondo regno Rinaldo sangue scudo sdegno securo selva Solimano sovra spada Strabone stuol suon Tancredi Tasso terra torre tosto tronchi ucciso usbergo Vafrino vede VIRG Virgilio volto XLII XLVI XVII XVIII XXII XXXI XXXVII
Popular passages
Page 166 - Dch mira (egli cantò) spuntar la rosa Dal verde suo modesta e verginella; Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen, già baldanzosa, Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; , Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. Così trapassa, al trapassar d...
Page 89 - Poco quindi lontan nel sen del monte Scaturia mormorando un picciol rio. Egli v'accorse, e l'elmo empiè nel fonte. E tornò mesto al grande ufficio e pio. Tremar sentì la man, mentre la fronte, Non conosciuta ancor sciolse e scoprio. La vide e la conobbe; e restò senza E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
Page 95 - Lei nel partir, lei nel tornar del sole chiama con voce stanca, e prega e plora, come usignuol cui '1 villan duro invole dal nido i figli non pennuti ancora, che in miserabil canto afflitte e sole piange le notti, e n'empie i boschi e l'ora.
Page 168 - Teneri sdegni , e placide e tranquille Repulse , e cari vezzi , e liete paci , Sorrisi , parolette , e dolci stille Di pianto , e sospir tronchi , e molli baci...
Page 89 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Page 164 - Poi che lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto il bel giardin s'aperse: Acque stagnanti, mobili cristalli, Fior varj e varie piante, erbe diverse, Apriche collinette, ombrose valli, Selve e spelonche in una vista offerse ; E quel che '1 bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte che tutto fa, nulla si scopre.
Page 166 - De la vita mortale il fiore e '1 verde; Né, perché faccia in dietro aprii ritorno, Si rinfiora ella mai, né si rinverde. Cogliam la rosa in su '1 mattino adorno Di questo dì, che tosto il seren perde; Cogliam d'amor la rosa; amiamo or quando Esser si puote riamato amando.
Page 89 - Non mori già, ché sue virtuti accolse tutte in quel punto e in guardia al cor le mise, e premendo il suo affanno a dar si volse vita con l'acqua a chi co '1 ferro uccise. Mentre egli il suon de...
Page 86 - Degne d'un chiaro sol, degne d'un pieno teatro, opre sarian sì memorande. Notte, che nel profondo oscuro seno chiudesti e ne l'oblio fatto sì grande, piacciati ch'io ne '1 tragga e 'n bel sereno a le future età lo spieghi e mande.
Page 236 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.