Opere di Torquato Tasso: La Gerusalemme liberata (incl. Fabroni's Elogio di Tasso)Societá tip. de' Classici italiani, 1823 |
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Page 25
... morir così rispose : LXXX Non tu , chiunque sia , di questa morte Vincitor lieto avrai gran tempo il vanto : Pari destin t'aspetta ; e da più forte Destra a giacer mi sarai steso accanto . Rise egli amaramente : e , Di mia sorte Curi il ...
... morir così rispose : LXXX Non tu , chiunque sia , di questa morte Vincitor lieto avrai gran tempo il vanto : Pari destin t'aspetta ; e da più forte Destra a giacer mi sarai steso accanto . Rise egli amaramente : e , Di mia sorte Curi il ...
Page 30
... morir debbia , e di sì illustre fatto Con le sue mani altrui la gloria torre ; O pur , sopravanzando al suo disfatto Campo , la vita in sicurezza porre . Vinca , alfin disse , il fato ; e questa mia Fuga il trofeo di sua vittoria sia ...
... morir debbia , e di sì illustre fatto Con le sue mani altrui la gloria torre ; O pur , sopravanzando al suo disfatto Campo , la vita in sicurezza porre . Vinca , alfin disse , il fato ; e questa mia Fuga il trofeo di sua vittoria sia ...
Page 77
... morir vita riprende ; Chè vita ha nel battesmo : e quegli intanto N ' empie il ciel di sospir , il suol di pianto . Era la notte , e non prendean ristoro Col sonno ancor le faticose genti : Ma qui vegghiando nel fabbril lavoro Stavano i ...
... morir vita riprende ; Chè vita ha nel battesmo : e quegli intanto N ' empie il ciel di sospir , il suol di pianto . Era la notte , e non prendean ristoro Col sonno ancor le faticose genti : Ma qui vegghiando nel fabbril lavoro Stavano i ...
Page 94
... morir lieto e vivace , Dir parea : S'apre il cielo ; io vado in pace . LXIX D'un bel pallore ha il bianco volto asperso , Come a gigli sarían miste vïole : E gli occhi al cielo affisa ; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e ...
... morir lieto e vivace , Dir parea : S'apre il cielo ; io vado in pace . LXIX D'un bel pallore ha il bianco volto asperso , Come a gigli sarían miste vïole : E gli occhi al cielo affisa ; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e ...
Page 98
... morir desío , Squarcia le fasce e le ferite ; e piove Dalle sue piaghe esacerbate un rio ; E s'uccidea : ma quella doglia acerba , Col trarlo di sè stesso , in vita il serba . LXXXIV Posto sul letto , e l'anima fugace Fu richiamata agli ...
... morir desío , Squarcia le fasce e le ferite ; e piove Dalle sue piaghe esacerbate un rio ; E s'uccidea : ma quella doglia acerba , Col trarlo di sè stesso , in vita il serba . LXXXIV Posto sul letto , e l'anima fugace Fu richiamata agli ...
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Adrasto Aladino alfin allor anco Arabi Argante arme Armida avea califfo campo CANTO cavalier ch'a Chè Cicladi ciel Circasso città Clorinda collo colpo crin Cristiani d'Egitto destrier dice dolce duce Egitto Eneide Etiopia fero ferro fior fiume foco fugge genti Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran grida guarda Guelfo guerra guerrier Guglielmo di Tiro guisa Iliade indi Ismeno l'altro l'arme lido lieto loco LVII LXVI LXXI LXXVI LXXXI mira monte morte mostra mura nemico notte novo occhi omai Omero OVID palestino parla passo percosse petto pianto piè poeta poscia preghi primiero pugna puote Quinci Quivi Raimondo regno Rinaldo sangue scudo sdegno securo selva Solimano sovra spada Strabone stuol suon Tancredi Tasso terra torre tosto tronchi ucciso usbergo Vafrino vede VIRG Virgilio volto XLII XLVI XVII XVIII XXII XXXI XXXVII
Popular passages
Page 166 - Dch mira (egli cantò) spuntar la rosa Dal verde suo modesta e verginella; Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen, già baldanzosa, Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; , Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. Così trapassa, al trapassar d...
Page 89 - Poco quindi lontan nel sen del monte Scaturia mormorando un picciol rio. Egli v'accorse, e l'elmo empiè nel fonte. E tornò mesto al grande ufficio e pio. Tremar sentì la man, mentre la fronte, Non conosciuta ancor sciolse e scoprio. La vide e la conobbe; e restò senza E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
Page 95 - Lei nel partir, lei nel tornar del sole chiama con voce stanca, e prega e plora, come usignuol cui '1 villan duro invole dal nido i figli non pennuti ancora, che in miserabil canto afflitte e sole piange le notti, e n'empie i boschi e l'ora.
Page 168 - Teneri sdegni , e placide e tranquille Repulse , e cari vezzi , e liete paci , Sorrisi , parolette , e dolci stille Di pianto , e sospir tronchi , e molli baci...
Page 89 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Page 164 - Poi che lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto il bel giardin s'aperse: Acque stagnanti, mobili cristalli, Fior varj e varie piante, erbe diverse, Apriche collinette, ombrose valli, Selve e spelonche in una vista offerse ; E quel che '1 bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte che tutto fa, nulla si scopre.
Page 166 - De la vita mortale il fiore e '1 verde; Né, perché faccia in dietro aprii ritorno, Si rinfiora ella mai, né si rinverde. Cogliam la rosa in su '1 mattino adorno Di questo dì, che tosto il seren perde; Cogliam d'amor la rosa; amiamo or quando Esser si puote riamato amando.
Page 89 - Non mori già, ché sue virtuti accolse tutte in quel punto e in guardia al cor le mise, e premendo il suo affanno a dar si volse vita con l'acqua a chi co '1 ferro uccise. Mentre egli il suon de...
Page 86 - Degne d'un chiaro sol, degne d'un pieno teatro, opre sarian sì memorande. Notte, che nel profondo oscuro seno chiudesti e ne l'oblio fatto sì grande, piacciati ch'io ne '1 tragga e 'n bel sereno a le future età lo spieghi e mande.
Page 236 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.