La difesa di Dante ed i sermoniBettoni, 1828 - 216 pages |
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allegorico altra altrui amico animo Apollo Aristofane ascolti avea Beatrice bellezza bello buon gusto cammino Cangrande della Scala canto carte Censore cervello ch'è ch'egli ch'io chè ciance cielo corpo cotanto cuore Dante detto dice dietro dire divina DONI donna Ecco Elisj Eneide esso eterna Euridice faccia favella Feltro fiere filosofia fugge genti Giovanni Villani Giove GIUVENALE GOZZI gran Guido Cavalcanti imitazione immagini Inferno ingegno intelletto intorno L'ORFEO lascia legge Lettere libro lingua lione lodi Macrino maestro maraviglia medesimo mente mille Minerva mondo nobili nuovo occhi ombre Omero onore Orazio orecchi Orfeo padre Paradiso parla parole passo pensa pensiero poco poema poesia poeta poetica Purgatorio quivi ragione ride s'egli scrittori selva sima spesso stampatore stile terra tosto trova umana uomini uomo vedea vedi veggo versi vesti Virgilio VIRGILIO Doni virtù vive vizj voglia vuol Zatta zione
Popular passages
Page 100 - E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente. Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 113 - Io vidi già nel cominciar del giorno, la parte orientai tutta rosata, e l'altro ciel di bel sereno adorno; e la faccia del sol nascere ombrata, si che per temperanza di vapori, l'occhio la sostenea lunga fiata.
Page 113 - ... sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza non era di stupor, tremando, affranto, senza degli occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d'antico amor sentì la gran potenza.
Page 100 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente.
Page 98 - Quest'anima pittoresca non solo gli facea comprendere le cose quasi vive ed in corpo, e con quelle attitudini che si converrebbero in una tela e in un quadro; ma gliele facea anche vestire con espressioni, che non agli orecchi suonano solamente, ma con gli occhi le vedi e le senti col fatto; onde quasi ogni suo pensiero più astratto, sottile, nuovo, o comunque si voglia, lo veste, per così dire, con un corpo visibile e palpabile: Così parlar conviensi al vostro ingegno, Perocché solo da sensato...
Page 21 - Quando io dico però imitazione di Dante, non dico ch'egli debba essere imitato anche nel ricopiare le sue parole : ch'io so bene qual variazione ne...
Page 22 - Questi fu grande letterato, dic'egli, quasi in ogni scienza, tutto fosse laico: fu sommo poeta e filosofo e rettorico perfetto, tanto in dittare, come in aringhiera parlare, nobilissimo dicitore, e in rima sommo, con più pulito e bello stile che mai fosse in nostra lingua fino al suo tempo, e più innanzi...
Page 104 - Ecco per lui in azione i nemici dell'umana generazione, gli angioli, le vite eterne de" santi. Quanto egli trova o vede è maraviglioso con tant'arte, per l'accorta elezione dell'argomento e per l'invenzione del vestirlo, che la maraviglia naturalmente è prodotta e naturale ti sembra. Onde quello di Dante può dirsi mirabile vero : sì ad un tratto occupa il cuore, e si acquista la fede di chi legge, quando, e ciò sia con pace degli altri italiani poeti, quello che ne" poemi loro opera l'intervenire...
Page 148 - Entra in una bottega : in essa miro morsi di ferro da frenar mascelle a focoso destrier ; veggo pennacchi di due colori, da ingrandir l'onore della fronte a Bucefalo, e di staffe di rilucente ferro e giallo ottone parecchi...
Page 148 - Di giardiniera o profumiera ardente, Cui fanticella in altra stanza apporti. Dissi allora fra me: D'onde vien questo Coppier di Giove?