base alcuna certa che assicuri la verità , e però la stabilità della religione cristiana. Se poi tutti sono infallibili, come è che il Romano Pontefice DOD è iofallibile ? Come è che i cattolici i quali pure sono in cosi gran numero non sono infallibili ? Di più se tutti sono infallibili, io pure sono infallibile, ma dove fondo colesta mia infallibilità? chi me ne assicura? Per quanto vada scrutinando il mio cuore e la mia coscienza non trovo ragione alcuna a persuadermi sinceramente che io sono infallibile. La brevità di una nota non mi permette di dilungarmi, però aggiungo solamente una riflessione. Ogni società si fonda sopra un'autorità competente. Quelle società che non sono unite in questa autorità si disciolgono di per se. Ora la chiesa è una società, quale ne è l'autorità competente ? Sarà forse il supremo consiglio della regina d'Inghilterra che in questi ultimi tempi nella lite del Vescovo d'Exeter col curato Gorbam decise che può ammeltersi nella religione protestante per vera e buona l'opinione dell'uoo e dell'altro ? cioè: cbe il Battesimo é sacramento e conferisce la grazia secondo il Vescovo d' Exeter ; e che il Battesimo non é sacramento e non conferisce grazia , secondo Gorbam ? Oppure, come si espressero le Gazzette, che il Battesimo è necessario a salvarsi, secondo il primo, che non è necessario a salvarsi, secondo Gorbam ? Ovvero potrà rinvenirsi cotesta autorità competente nella cattedra di Pietro cioè ne successori di Pietro? Fatto sta che da che vige la religione cattolica, cioè lo spazio di 19 secoli , in questa autorità non può trovarsi ammessa contraddizione veruna, non dirò da un Pontefice solo, come nell'attual coosiglio della regina d'Inghilterra, ma ciò che è più mirabile, neanco tra le innumerevoli decisioni di tanti Pontefici succedutisi sempre senza interruzione. Si legga a questo proposito l'opera di Tommaso Guglielmo Allies intilolata : La Calledra di S. Pietro , ove si troveranno ragioni potenti a traltare cosiffatta questione. Del rimanente non ostanti qneste mie note nelle quali ho detto liberamente il mio sentire , io non posso non professare la mia riverenza alla sublime Musa che inspirò Milton a dettare questo poema. VOLUME 1. Pag. D D . . 9 verso 23 Alto. . Alta 7 omai conosciamo. omai noi conosciamo cristallin trepido e se spacchi egli i vani avvisi schernjr saggio i Tale suona vinse di gloria evila il suo Telo serale mio l'amato pegno qui , almo pegoo Del bel saper ned uom si colto libertade ? É nostro . . 26 Prode! di trovi 2 dice e l'altro Prode! ti trovi . |