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trui opinioni fino al segno di rendere oggetto de' suoi scherni i Comentatori tutti che l'hanno preceduto, e specialmente il Lombardi, delle cui dotte fatiche seppe poi egli stesso, sebbene furtivamente, pur tanto approfittare. Non ci siamo però tenuti dal riferire spesso i luoghi dov' egli dissente da lui, e talvolta anche quando vi dissente, a nostro parere, contro ogni ragione; giacchè fu nostro avviso di presentare come in un quadro le opinioni de' varj, affinchè il Lettore potesse scegliere qual più gli piacesse; e tal nostro divisamento speriamo che verrà gradito agli studiosi del divino Poema, potendo essi con molto comodo, e senza briga di svolgere più volumi, conoscere così quanto sui passi più controversi sia stato scritto dai più valenti Comentatori, e dopo maturo esame escludere le interpretazioni assolutamente false, conservare prudente dubbio sulle incerte, e dare lieta accoglienza a quelle sole che tutta luce e verità

troveranno.

Era già molto innoltrata la stampa della prima Cantica, quando i due chiarissimi letterati, il cav. Monti e il conte Perticari, ebbero l'opportunità di esaminare il nostro lavoro; ed applaudendone l'impresa, favorirono di corrispondere cortesemente alle nostre ricerche, promettendo di somministrarci novelle dichiarazioni, frutto de' lunghi loro studj sul divino Poema. Che se le utili occupazioni loro concederanno di esserci liberali di tanto dono, noi le pubblicheremo raccolte in un'Appendice alla fine del terzo volume.

Abbiamo contraddistinte tutte le nostre giunte al comento Lombardi racchiudendole tra i due segni seguenti »›↔; e, perchè poi si sappia a chi esse appartengano, vi abbiamo apposti i nomi de' loro Autori. Colle iniziali E. R., E. F., E. B. s'indicarono sempre quelle che si tolsero dall'Editore romano De-Romanis, dalla Edizione fiorentina dell'Ancora, e dalla Edizione bolognese del Macchiavelli. Le altre tutte, che non hanno indicazione alcuna, sono quelle delle quali siamo autori noi stessi.

Ci siamo applicati con grandissima cura alla correzione del testo, purgandolo non solo da tutti gli errori che nella edizione del De-Romanis si trovano registrati nell' errata, ma dagli altri pur molti che non vi furono notati. Nè minor diligenza si adopero nel correggere tutto il comento, che leggesi molto scorretto in tutte e tre le romane edizioni, e specialmente nelle citazioni de' versi del Poema, e in quelle de' passi delle opere de' varj Autori; e colla coscienza sicura di avere assistita la correzione con tutto il meglio che per noi si poteva, osiamo sperare che, a malgrado della differenza de' caratteri usati, delle innumerevoli necessarie avvertenze, e di tutte le difficoltà che in opere di tal natura s' incontrano, i nostri Lettori non avranno a scontentarsi gran fatto per questo articolo importantissimo, e confesseranno di leggieri con noi che, se la presente edizione non sarà scevra affatto da errori, sarà almeno una delle meglio corrette. E per questo lavoro di sì lunga fatica,

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e da cui deriva la massima gloria di ogni tipografica impresa, palesiamo, e assai volentieri, che molto aiuto ci hanno prestato le attente cure dell' ispettore della Tipografia l'egregio sig. Angelo Sicca, nel quale lo studio di ogni diligenza non va disgiunto dalle necessarie cognizioni dell'arte bella che con tanto amore professa.

Per tutto ciò poi che al pregio della stampa appartiene, la Società tipografica della Minerva non ha risparmiato nè cure, nè spese, affinchè potesse incontrare il pubblico aggradimento; e non paga di avere, per gli esemplari in 8.o ordinario, sostituita carta più grande e migliore di quella che fece conoscere col Manifesto 27 Aprile 1819, ha procurato inoltre che il valentissimo sig. Giovanni Valania, direttore della di lei fonderia, incidesse i punzoni, e gittasse due nuovi caratteri, il primo pel testo, e l'altro per le contronote, affinchè tutti quelli che doveano servire al divino Poema fossero non solamente nuovissimi, ma ben anche tra loro nella più armonica proporzione.

Se il Pubblico si mostrerà soddisfatto delle cure sì da noi che dalla Società tipografica sostenute per la presente edizione, noi, palesandone molta riconoscenza, ci studieremo di meritarne sempre meglio l'approvazione col dare in seguito nella stessa forma di carta, cogli stessi caratteri, colla medesima diligenza, e con nuove illustrazioni, non solo le rimanenti Opere dell'Alighieri, le Rime del Petrarca,

il Furioso dell'Ariosto, e la Gerusalemme liberata del Tasso, ma col riprodurre altresì di quando in quando, compendiate brevemente, come altrettante appendici delle nostre giunte al comento Lombardi, tutte le dichiarazioni della divina Commedia che si pubblicheranno dai dotti.

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