La divina commedia, Volume 1A spese di F. Dienemann e comp., 1804 |
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Page iv
... lingua stessa in cui lo scrisse la dovette prima formare ed innalzarla alla dignità del sog- getto che trattò . Di quel che un gusto più raffinato forse riprender potrebbe , non si deve incolpare il poeta , ma l'eta ferrea e rozza in ...
... lingua stessa in cui lo scrisse la dovette prima formare ed innalzarla alla dignità del sog- getto che trattò . Di quel che un gusto più raffinato forse riprender potrebbe , non si deve incolpare il poeta , ma l'eta ferrea e rozza in ...
Page xvii
... grammaticali ci siamo intera- mente astenuti , supponendo che , chi intraprende a legger Dante , mediante la lettura di altri poeti già il III si sia sufficientemente familiarizzato colle espres- sioni poetiche della lingua.
... grammaticali ci siamo intera- mente astenuti , supponendo che , chi intraprende a legger Dante , mediante la lettura di altri poeti già il III si sia sufficientemente familiarizzato colle espres- sioni poetiche della lingua.
Page xviii
Dante Alighieri. si sia sufficientemente familiarizzato colle espres- sioni poetiche della lingua italiana ; quanto poi a quelle voci , che sono proprie a Dante solo , siano o antiquate , o straniere , o da lui formate , od oscure pel ...
Dante Alighieri. si sia sufficientemente familiarizzato colle espres- sioni poetiche della lingua italiana ; quanto poi a quelle voci , che sono proprie a Dante solo , siano o antiquate , o straniere , o da lui formate , od oscure pel ...
Page 93
... lingua sciolta . Sopra tutto ' l sabbion d ' un cader lento Piovén di fuoco dilatate falde , 30 Come di neve in alpe sanza vento . Quali Alessandro in quelle parti calde D ' India vide sopra lo suo stuolo Fiamme cadere , infino a terra ...
... lingua sciolta . Sopra tutto ' l sabbion d ' un cader lento Piovén di fuoco dilatate falde , 30 Come di neve in alpe sanza vento . Quali Alessandro in quelle parti calde D ' India vide sopra lo suo stuolo Fiamme cadere , infino a terra ...
Page 115
... lingua , come bue , che ' l naso lecchi . Ed io , temendo nol più star crucciasse Lui , che di poco star m ' avea ammonito , 75 Torna ' mi indietro dall ' anime lasse . Trovai lo duca mio , ch ' era salito Già su la groppa del fiero ...
... lingua , come bue , che ' l naso lecchi . Ed io , temendo nol più star crucciasse Lui , che di poco star m ' avea ammonito , 75 Torna ' mi indietro dall ' anime lasse . Trovai lo duca mio , ch ' era salito Già su la groppa del fiero ...
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Common terms and phrases
Acheronte Alberico alcun Alichin Allor altra altrui anime appresso ARGOMENTO Arno assai avea Barbariccia Bertram dal Bornio bolgia buon maestro CANTO DECIMO CANTO VIGESIMO Cerbero cerchio Ch'i ciascun ciel Ciriatto collo colui convien costa cotal cotanto Dante dietro dimanda dimmi Dimon dinanzi dissi distese divina Commedia dolente dolor drizzò duca duol eran eterno faccia favella fece Fialte fiamma fiera Flegetonta Flegias fossi fummo gente Gerione giace giuso Graffiacan gran gridò guarda l'altro l'ombre lagrime lasso levò Libicocco loco lunga luogo Malacoda Malebranche Michel Zanche misero mondo morte mosse nferno nvidia occhi omai parea parlar parole passo peccator petto piange pianto piè piedi poco poema poeta Poscia pria quà quei Quivi ripa Rispose Rubicante sangue sanza scoglio selva spirto suso Tebe terra tosto TRIGESIMO trista veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio viso volse volto
Popular passages
Page 16 - PER me si va nella città dolente : Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Page 36 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 6 - 1 lungo studio, e '1 grande amore, Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore: Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Page 113 - Quando a' vapori, e quando al caldo suolo. Non altrimenti fan di state i cani Or col ceffo, or col piè, quando son morsi O da pulci, o da mosche, o da tafani.
Page 137 - Quell' altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente Delle magiche frode seppe il gioco. Vedi Guido Bonatti, vedi Asdente, Che avere inteso al cuoio ed allo spago Ora vorrebbe, ma tardi si pente. Vedi le triste che lasciaron l' ago, La spuola e il fuso, e fecersi indivine; Fecer malìe con erbe e con imago.
Page 130 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 2 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 31 - 1 duca mio a lui : « Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare ; vuoisi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ». Ora incomincian le dolenti note af armisi sentire; or son venuto là dove molto pianto mi percote.
Page 48 - Ed io, che di mirar mi stava inteso, Vidi genti fangose in quel pantano, Ignude tutte e con sembiante offeso. Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, col petto e co' piedi, Troncandosi coi denti a brano a brano.
Page 35 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?